9 novembre 2017

Livia Blackburne
Rosemarked

Serie Rosemarked 1

Trama
Disney - Hyperion
pag. 390 | € 16
A healer who cannot be healed...When Zivah falls prey to the deadly rose plague, she knows it’s only a matter of time before she fully succumbs. Now she’s destined to live her last days in isolation, cut off from her people and unable to practice her art—until a threat to her village creates a need that only she can fill. A soldier shattered by war...Broken by torture at the hands of the Amparan Empire, Dineas thirsts for revenge against his captors. Now escaped and reunited with his tribe, he’ll do anything to free them from Amparan rule - even if it means undertaking a plan that risks not only his life but his very self. Thrust together on a high-stakes mission to spy on the capital, the two couldn’t be more different: Zivah, deeply committed to her vow of healing, and Dineas, yearning for vengeance. But as they grow closer, they must find common ground to protect those they love. And amidst the constant fear of discovery, the two grapple with a mutual attraction that could break both of their carefully guarded hearts.


Commento
Non so quale colpo di fortuna mi abbia colto ultimamente, sta di fatto che se sottometto una richiesta su NetGalley questa mi viene approvata. NetGalley è una figata perché puoi vedere anteprime di mesi, se non di un anno intero, leggere la trama e farti un'idea del contenuto. Tutto è diviso in categorie, quindi è impossibile scegliere un romance e trovarsi un giallo, per intenderci, infatti di solito vado sul sicuro spulciando tra le mie preferite.
Quando ho aggiunto Rosemarked  non ho prestato attenzione al titolo, ho letto la sinossi e visto la categoria e ho cliccato su richiedi. Mica mi aspettavo di poterlo leggere, non mi aspettavo che mi avrebbero sbloccato l'ebook. Figuriamoci, chi mi fila? Eppure mi è arrivata la mail e - anche se un po' sospettosa - ho scaricato l'ARC sul Kindle. 
Invece eccomi qui, contenta non solo perché ultimamente posso rilassarmi e leggere quello che mi pare, ma perché pescando a caso ho scovato un fantasy YA che nonostante tutto mi è piaciuto. Immaginatevi se, dopo aver ricevuto l'ARC (e, quindi, avere obbligo di recensione) il romanzo non mi fosse piaciuto. Mi sarei dovuta fare violenza per finirlo e pure per buttarci giù due righe, visto che non avrei potuto fare finta di niente. Sono stata fortunata, è vero, quindi non sto a rimuginarci troppo sopra visto che nel frattempo mi hanno accettato altre due richieste (e mi sale l'ansia).
Rosemarked è un fantasy YA ambientato in un modo fittizio dove una strana malattia chiamata Roseplague colpisce la popolazione a macchia di leopardo e stermina interi villaggi in pochi giorni. Questa malattia è comune a tutte le zone del territorio, dal regno di Amparan con il suo imperatore e le sue armate, alla piccola Dara e ai territori montuosi degli Shidadi. Tutti possono essere contagiati, moltissimi muoiono e in pochi sopravvivono. Chi non muore si divide in due tipi: i rosemarked, le persone che hanno sconfitto il primo attacco della malattia ma rimangono infetti con la certezza di un secondo e mortale attacco e riportano su tutto il corpo macchie rosso vivo, e gli umbertouched, che hanno totalmente sconfitto la malattia dalla quale sono diventati immuni e che riportano macchie uguali a quelle dei rosemarked ma in color marrone.
In questo contesto si inserisce anche l'espansione del regno di Amparan messo in atto attraverso un'invasione militare dei territori e attraverso l'insediamento di interi battaglioni di soldati che hanno lo scopo di sottomettere e controllare la popolazione. Il regno di Amparan non è per niente amato, gli abitanti delle campagne sono costretti a fornire cibo e alloggio ai soldati e a non ribellarsi per non venire uccisi o accusati di tradimento.
A Dara, un piccolo villaggio di gente umile, i soldati si sono fermati e hanno diffuso il morbo. Nel giro di poche ore i soldati guidati dal comandante Axra cadono ammalati uno dietro l'altro costringendo la popolazione a curarli. I guaritori di Dara sono esperti di veleni, di erbe e di pozioni naturali che curano la maggior parte delle malattie più semplici ma che sono chiaramente inefficaci di fronte ad una malattia come la Roseplague.
Tra di essi spicca una ragazza di diciassette anni, Zivah, la più giovane guaritrice di Dara capace di superare le difficili prove per ottenere il titolo e di elaborare pozioni difficili e complesse. Zivah, come gli altri guaritori, non ci pensa due volte e si immerge nelle pesanti giornate dedicate ai malati. Poche sono gli accorgimenti per evitare il contagio, ma la malattia può essere imprevedibile, così Zivah suo malgrado viene contagiata e si risveglia rosemarked. La sua vita come guaritrice è finita ancor prima di iniziare. Costretta a vivere isolata dal villaggio in un cottage, Zivah si concentra sull'allevare animali velenosi come la sua Diadem, un serpente, o come scorpioni e ragni. Eppure non si arrende e sperimenta diversi intrugli con la speranza di trovare una soluzione alla sua miserevole vita. Man mano che passano i giorni cresce in lei il risentimento verso la sua dea, che l'ha scelta per essere la più giovane e promettente tra i guaritori per poi abbandonarla a morte certa, e verso il regno di Amparan che ha causato l'epidemia.
Zivah non è l'unica ad aver sofferto per la malattia o per mano del regno. Dineas è uno Shidadi, un guerriero delle montagne, un ribelle, un ragazzo che negli occhi ha più dei suoi anni e che farebbe di tutto per vendicare la sua gente e sconfiggere il nemico. Lui, però, a differenza di Zivah ha sconfitto la malattia quando tutti lo davano per morto, torturato e consumato dalla prigionia a Sampar, nel cuore del regno. Ma Dineas resiste, guarisce e ritorna tra la sua gente per combattere.
Le strade dei due ragazzi si incroceranno quando entrambi si troveranno in mezzo ad una lotta per il potere, un piano disperato per sconfiggere Amparan. Con l'abilità di Dineas come guerriero e quella di Zivah come guaritrice l'obiettivo è quello di colpire il regno dal suo interno: Zivah dovrà fornire una pozione per far dimenticare a Dineas la sua identità e farlo arruolare come soldato, per poi dargli a intervalli regolari una pozione per fargli tornare la memoria e per poter comunicare con gli Shidadi i piani da sabotare.
Per due ragazzi, che devono fare i conti con i loro demoni, questo piano è quasi un suicidio. Dineas è ben felice di poter far fuori il nemico, ma non ha tenuto conto che perdere la memoria lo trasforma completamente in un'altra persona: il nuovo Dineas è orgoglioso di essere un soldato, venera il suo comandante ed è estremamente gentile con Zivah. Il vero Dineas è pieno d'odio e tiene Zivah a debita distanza, a volte anche con parole che la feriscono. Zivah, invece, deve affrontare tutto senza potersi prendere una pausa: il suo ruolo di guaritrice nella cittadella dei malati la tiene occupata, il piano la tiene sulle spine e Dineas - quello nuovo - le ingarbuglia i pensieri.
I capitoli alternati tra i due personaggi rendono tutto molto chiaro, coinvolgente, e lo stile dell'autrice non permette di nascondere nulla. I sentimenti e le paure di entrambi vengono sviscerati tanto che solo a metà lettura ho imparato ad apprezzare la lentezza della narrazione e la sua esplicita tendenza al non perdersi in grandi scene epiche d'azione.
I rapporti umani sono alla base della storia e l'autrice non si trattiene nel rendere il più credibili possibili le reazioni, le paure e i sentimenti dei protagonisti. Ammetto che all'inizio ho fatto fatica a procedere con la lettura, Zivah mi piaceva ma non riuscivo a capire dove l'autrice volesse arrivare ma soprattutto quando, perché per una porzione importante del romanzo la storia è statica e si trascina un pochino. Poi, appena Zivah e Dineas arrivano nella capitale le cose si smuovono non solo a livello di trama ma soprattutto nello sviluppo del rapporto tra i personaggi. Ho apprezzato che l'autrice non abbia preso di petto l'elemento romantico, ma che ci abbia girato attorno senza mai buttarsi in scene esplicite o troppo stucchevoli: si sospira parecchio, per carità, ma non lo si fa perché ci viene detto tutto e i personaggi si lasciano andare a scene di appassionato amore, qui sono le piccolissime cose a scatenare sentimenti ed emozioni e sempre descritti in modo maturo e pacato. 
Dineas - il cattivo - mi è piaciuto più della sua versione buona perché ha un passato importante e il suo modo di essere non è frutto di pura stronzaggine, è diventato così perché ha dovuto sopportare di tutto; Zivah è un personaggio estremamente razionale, sebbene si lasci andare spesso a paure e tristezza, e rimane un punto fermo in tutto il romanzo. Non ha grilli per la testa, non dimentica mai che è malata, che ha dei limiti, ma non per questo si lascia andare o si blocca. Entrambi i personaggi lottano, ce la mettono tutta, ma non la sfangano con colpi di fortuna, anzi si beccano una sonora sconfitta sul finale.
Il vero punto debole del romanzo, secondo me, è proprio il finale. C'era tutto il tempo per costruirne uno più strutturato che avrebbe rispecchiato lo stile del romanzo, invece la Blackburne sembra arrivare al traguardo di corsa, come se si fosse accorta di non avere più spazio e fosse stata costretta a comprimere tutto. In un certo senso si capisce presto che Rosemarked è il primo romanzo di una serie, sarebbe stato veramente strano il contrario considerato lo sbattimento che si è presa per il world building, però il fatto che diventi tutto chiaro solo con il finale - brutalmente aperto, btw - rovina un pochino la qualità della storia. Mi ero abituata a dover leggere e leggere e leggere prima di arrivare al punto di svolta, invece con il finale è una corsa verso il tutto tutto insieme e, onestamente, proprio la scena della fuga era una di quelle attendevo di più e che mi ha causato maggior ansia.
La cosa positiva dell'aver letto questo romanzo è che ho scoperto un'autrice che non conoscevo e una storia appassionante e ben scritta, l'aspetto negativo è che non so quanto dovrò aspettare prima di poter mettere le mani sul seguito, ed è un pensiero che non mi sorride per nulla.

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