6 novembre 2017

S. Jae-Jones
Wintersong

Serie Wintersong 1
Titolo originale Wintersong

Trama
Newton Compton
ebook | € 0,99
Un labirinto di bellezza e oscurità, musica e magia. Questo è il mondo in cui ti perderai. L’inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa…
Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.
Ero morta nel mondo di sopra, ma non potevo evitare di cercare conforto e amicizia, allo stesso modo in cui un fiore ricerca nell'oscurità i raggi del sole.

Commento
Al momento non sono nella forma fisica migliore per elaborare un commento che possa rendere giustizia al romanzo, né sto usando un pc che faccia quello che gli ordino io, e queste due cose mi stanno facendo venire una crisi isterica che mi impedisce fisicamente di scrivere alla mia solita velocità della luce. Odio cambiare pc, lo odio, e questo odia me in particolare.
Back to the book. Wintersong fa parte di quel gruppo di romanzi che ho visto spesso comparire nei mesi passati nei video dei vari booktuber americani, romanzi spinti e pubblicizzati ma mai veramente recensiti, e così il suo titolo e la sua copertina mi erano rimasti impressi. Naturalmente, appena ho visto che era tra le novità di santa Newton Compton mi ci sono buttata sopra come una pazza visto che ero nel mood giusto per leggere un fantasy.
Come mio solito, però, ho scelto un romanzo di cui non conoscevo nulla al di là della trama di copertina, e non ho nemmeno pensato che forse sarebbe stato il caso di cercare qualche info. Ma sapete che vi dico? Meglio così, scoprire che Wintersong è partito come retelling di un film avrebbe potuto essere controproducente, soprattutto visto che il film in questione è un caposaldo della mia infanzia, un film che sta quasi in cima nell'Olimpo dei miei must.
Se dico Labyrinth in quanti non riescono ad avere in testa l'immagine di David Bowie nei panni del Re dei Goblin? Se c'è qualcuno che non ha visto questo film - mio Dio, è possibile una cosa del genere? - mi auguro che rimedi subito alla sua imperdonabile ignoranza. Bene, il film è del 1986 e io l'ho visto da bambina e persino allora il Re dei Goblin esercitava su di me il suo fascino, nonostante l'imbarazzante calzamaglia attillata. Ok, Bowie era Bowie e il film era tutto ciò che una bambinetta figlia degli anni '80 poteva desiderare, ma la storia stessa era oscura, intrigante, affascinante anche agli occhi innocenti di una Mira bambinetta.
Solo a lettura inoltrata, quando l'autrice aveva ormai sviluppato un inizio di storia con uno stile adulto tutto suo e particolare, ho capito che Wintersong era un retelling del film - perché ovviamente mi accorgo delle cose solo quando evidenti - e devo dire che per un attimo ho tremato. Per un po' sono rimasta in agguato, in attesa della mazzata e della conseguente eliminazione dell'ebook perché, siamo onesti, chi rovina Labyrinth non si merita nemmeno lo spazio nel Kindle. Invece sono stata piacevolmente colpita e, alla fine, avvinta dalla storia. Le somiglianze al film sono molte eppure per grazia divina non scimmiottano mai l'originale. Ad esempio la scena del ballo dei goblin è un chiaro richiamo al film ma l'atmosfera è totalmente diversa, del resto Wintersong non è un libro per bambini, il Re dei Goblin non diventa all'improvviso buono, la ragazzina non è un'anima pura, i goblin non sono dei pupazzetti che cantano e saltellano; tutto è in chiave più oscura e perversa e questa cosa mi è piaciuta tanto.
Quindi, prendiamo la base di Labyrinth e trasportiamolo nella Baviera di un periodo storico non meglio identificato nel passato, immergiamolo nella musica, aggiungiamoci una buona dose di sentimenti forti, di sensualità, di passione, di struggimento potentissimo e di sofferenza continua et voilà ecco qui Wintersong.
Ok, lo so, non ho dato il voto massimo ma solo perché non è stata una lettura esattamente sciolta, ha richiesto una buona dose di impegno da parte mia - forse perché l'ho letto mentre ero malata - e alla fine ha pesato un po' anche il senso di ripetitività di alcune scene. Eppure è un voto alto perché il romanzo mi è piaciuto, è un fantasy molto particolare, romantico ma anche oscuro, sensuale con moderazione, e ricco di emozioni forti.
Liels, Elizabeth, è una giovane donna che ha un dono, sa sentire e comporre musica come pochi, e un difetto, è convinta di essere mediocre e brutta. Liels è quanto di più umano ci può essere: non è particolarmente bella, non è la figlia più intelligente o la più dotata, nemmeno la più coraggiosa, è semplicemente se stessa con tutti i suoi difetti e nel suo cuore nutre un misto di amore e di invidia, di buon senso e risentimento, così che il suo nucelo è un vero e proprio fuoco che si alimenta continuamente di opposti. Il risultato è la sua musica, Liels compone un tipo di musica selvaggia e troppo particolare per essere capita, così rimane nascosta come un segreto che non vuole svelare a nessuno, solo al fratello Josef il virtuoso di violino che suona insieme a lei e la incoraggia.
Se da una parte c'è il suo amato Josef, fragile e bisognoso di supporto e amore, dall'altra c'è Kathe, la sorella bella e piena di vita, quella che ama e odia allo stesso modo. Liels vede in loro quello che lei non sarà mai, musicista di successo e una bellissima ragazza, e cova continuamente il desiderio di altro, di avere qualcosa per sé. Lei non ricorda, però, che quando era piccola c'era una persona che non vedeva né la bellezza di Kathe, né sentiva la bravura di Josef, perché vedeva e sentiva solo lei, e ora che Liels è cresciuta e ha dimenticato questa persona, le cose prenderanno una brutta piega, perché certe storie non andrebbero mai dimenticate e certe tradizioni non dovrebbero essere mai infrante.
Il Re dei Goblin, l'Erlkonig, colui che andava a trovarla e suonava con lei, ha deciso che è arrivato il momento di riscattare la promessa che Elizabeth gli aveva fatto e reclamare la sua sposa. Kathe, la sorella bella e superficiale, viene rapita dai goblin e Liels decide di affrontare il Re e riportare a casa la sorella. Ma l'avventura è più difficile e complicata di quello che sembra perché ci sono regole antiche da rispettare che nemmeno il Re può ignorare e che Liels è costretta a seguire o a raggirare per raggiungere il suo obiettivo. Una sposa deve scendere nel Sottosuolo affinché le stagioni continuino a susseguirsi, e se Liels vuole salvare la sorella dal suo destino c'è una sola cosa che può fare, sposare il suo Re dei Goblin.
Non posso parlare di tutto il romanzo altrimenti stiamo qua per una settimana, ma due parole sui personaggi le devo spendere per forza, altrimenti non dormirò stanotte. Liels, tanto per cominciare, è un personaggio femminile che, per una volta, non è bella, non è altruista fino alla morte, non è monodimensionale nella sua bontà. Ha tanti difetti quanti pregi, è onesta nel suo egoismo ed è ingorda quando si tratta di poter avere l'attenzione, la passione e la devozione del Re. Insomma, Liels sei tutte noi, go and get him girl! Alla faccia della donzella in pericolo, Elizabeth è a tutti gli effetti una Regina degna del suo nome e non ha paura di prendere il potere, così come non teme di lasciarselo alle spalle in nome della sua voglia di vivere.
L'Erlkonig è uno di quei personaggi che non capisci quale tipo di sensazione ti stia suscitando. Fascino? Attrazione? Tenerezza? Paura? Lui può essere tutto, dal Re malizioso, al Re maligno e potente, fino al dolce suonatore di violino, o all'austero filosofo che prega il suo Dio, ma sempre ha Elizabeth come punto fermo. In ogni sua forma, in ogni sua identità, tutto quello che fa è macchinare per avere Elizabeth, poi per tenerla con sè, poi per renderla felice, poi per salvarla e infine per amarla. Non si può non lasciarsi prendere dal Re perché non c'è mai un momento uguale con lui, ogni scena cambia perché non si sa mai quale Re sarà con Liels. Alla fine, però, è solo un Erlkonig tra tanti che sopporta lo scorrere del tempo e mal tollera la solitudine e il vuoto che hanno scavato il suo cuore.
"Cos'è la vita eterna se non una morte prolungata?", chiese il Re dei Goblin. "Vivo in un tedio senza fine, muoio un po' ogni giorno, sono incapace di sentire veramente qualcosa."
Entrambi sono personaggi ben caratterizzati, mai banali, mai piatti e soprattutto non cadono in comportamente infantili o buonisti, dove tutti alla fine sono buoni e si sacrificano per il prossimo. Né Liels né l'Erlkonig, potendo, rinuncerebbero a niente, perché vogliono e quello che vogliono lo desiderano ardentemente.
Così arrivo ad un aspetto del romanzo che ho particolarmente apprezzato. L'angst, lo struggimento, la sensualità mai espressa, il desiderio mai soddisfatto, la distanza, il distacco, il dolore, tutto è amplificato e rende ogni singola scena mille volte più intesa e lo stile dell'autrice non stanca il lettore. Vero, ci sono dei momenti statici, delle scene ripetute, e verso la fine persino un rallentamento nel ritmo, eppure mai che una volta abbia pensato che la parte letta fosse brutta o noiosa. La chiave, secondo me, è stata nel non servire su un piatto d'argento descrizioni esplicite, nel non dare uno sviluppo standard alla storia d'amore e nel non far finire tutto con il classico lieto fine.
La ciliegina su questa enorme torta di struggimento è il finale cattivo. Io l'ho apprezzato, è stato coerente alla storia e ai personaggi e, soprattutto, ha coronato il crescendo di sofferenza e sentimento con una vera e propria pugnalata al cuore. Ci voleva, sia l'Erlkonig che Liels si stavano lasciando andare ad una routine troppo stucchevole e io lettrice mi stavo facendo ingannare da questo idillio.
Il risveglio brusco è stata l'illuminazione finale che mi ha convinta del voto alto.
Non ho dato il voto massimo perché manca ancora qualcosa, è rimasto un sottofondo di gioventù e di spensieratezza che per me potevano sparire subito, e va bene che Wintersong mi ha dato una bella dose di angst ma non è stata abbastanza per farmi soffocare felice nelle mie lacrime. Ripongo la mia fiducia nel secondo romanzo della dilogia ma nel frattempo tutti in Baviera a scorazzare nei boschi alla ricerca dell'Erlkonig bonazzo.

2 commenti:

daydream ha detto...

Sapere che questo romanzo, anche se non al cento per cento, è riuscito a conquistare anche te, fa aumentare a dismisura la mia fiducia nel fatto che possa piacermi :D lo voglio un sacco! E dire che, non fosse stato per questi pareri super entusiasti, non gli avrei dato un euro X°D

Miraphora ha detto...

@Daydream
Leggilo! Secondo me ti piacerà un sacco ;)