Serie Books of Faerie 1
Titolo originale Lament: The Faerie Queen's Deception
Trama
Fanucci | pag. 313 | € 16.00 |
"Tu sei come me. Noi siamo osservatori di questo mondo, non è vero? Non giocatori." Ma io non ero un'osservatrice di quel mondo, il piccolo pianeta all'interno dei confini della sua auto. In quel mondo, profumato con l'odore estivo di Luke, io ero un giocatore insostituibile.
Serie Books of Faerie 2
Titolo originale Ballad: The Gathering of Faerie
Trama
Trama
Fanucci | pag. 345 | € 16.00 |
Nuala è in parte una musa, in parte un vampiro con capacità psichiche. Se la libertà di cantare, scrivere o creare le è negata, il suo marchio è inconfondibile: ha alle spalle una scia di brillanti poeti, musicisti e artisti morti tragicamente giovani. Ogni tredici ad Halloween brucia in un falò e rinasce dalle sue ceneri senza alcun ricordo, tranne quello che riguarda il momento della sua morte. James è il migliore suonatore di cornamusa nello Stato della Virginia, e probabilmente il più giovane e bello: è questo ciò che pensa di lui Nuala. Ma James, estremamente convinto delle sue capacità e innamorato di un’altra ragazza, rifiuta le attenzioni di Nuala. Lui è occupato con problemi più grandi: una figura enigmatica gli appare al tramonto mentre avvolge in una spirale Dee, la sua ragazza. Dee è al centro di un gioco mortale, e mentre James fatica a districare i fili aggrovigliati della storia, Nuala lo segue, convinta che lui le faccia da specchio e nella speranza che prima o poi il suo affetto venga ricambiato. Ma mentre James comincia a realizzare i suoi sentimenti per entrambe, Dee e Nuala stanno mutando, Halloween si avvicina, con i suoi fuochi e riti per i defunti, mortali sia per Nuala che per Dee… E James può salvare solo una delle due.
"[...] Non penso che l'amore abbia niente a che fare con com'è fatta l'altra persona. Voglio dire, un po', forse. Penso che quello che veramente importa sei tu, te stesso. Come, per esempio, dire che ami...che ti piace veramente un cretino egocentrico. Non significa niente. Quello che ha davvero importanza è come il cretino ti fa sentire. Se quando stai con lui ti senti come la persona migliore del mondo, questo è quello che te lo fa piacere. Non ha veramente a che fare con quanto sia carina la persona di per sé."[...] "Mi piace. E' come la guida dell'amore egoista. Non sei tu, baby, sono io quello che amo."
Commento
Quando ho ritirato Whisper e Destiny in biblioteca ero convinta che fossero titoli non appartenenti ad una serie e che non fossero collegati l'uno all'altro. Non so perché, forse per la grafica totalmente diversa, forse perché non ho nemmeno pensato di approfondire i due titoli - ero in pieno raptus prenotatuttiiromanzidellaStiefvater - ma alla fine ho pensato di aprire Goodreads e ho fatto la scoperta.
Non solo fanno parte della stessa serie e sono strettamente intrecciati, ma la serie stessa non è mai stata conclusa dalla Stiefvater. Sul sito dell'autrice, nella sezione Q&A, c'è proprio una domanda riguardante il terzo romanzo di questa serie e la sua risposta è: l'ho scritto, non mi convince, non so quando uscirà.
Panico. Ansia. Terrore.
Capiamoci. Ha una versione pronta da anni - anni - e ancora non l'ha ripresa per metterla a posto e buttarla in pasto ai fan. Per un momento ho pensato se non fosse meglio restituire i libri senza leggerli, ma poi ho pensato che se non l'ha fatto uscire subito probabilmente non lo farà mai, perciò eccomi qui.
Tra i due romanzi, senza ombra di dubbio, il migliore è Destiny, mentre Whisper è più infantile e meno organizzato. In entrambi, però, il grosso difetto è che non c'è nessuna forma di preparazione né introduzione che permetta al lettore di capire il soggetto principale, i termini, le leggende e le figure fantastiche che popolano i due titoli da pagina uno. E' come se si desse per scontato che certe cose sono universalmente conosciute, come se tutti possano sapere chi sono le fate, come si dividono, quali sono le loro caratteristiche e a quali leggende sono legate.
Io, ad esempio, non nutro una particolare simpatia per questo argomento e non possiedo grandi conoscenze: fate, gnomi, e cose simili, sono rimasti ai tempi della mia infanzia e non li ho più ripescati. Quindi la maggior parte dei contenuti sono stati oscuri e mi hanno lasciata al buio. Ho accettato le cose così come venivano e non mi sono fatta troppe domande. Per alcune cose ha funzionato, per altre meno.
Quello di cui sono sicura è che Whisper è lontano anni luce dai romanzi più recenti della Stiefvater e, anche se Destiny ha una struttura e caratterizzazioni migliori, entrambi sembrano solo embrioni di ciò che questa autrice è in grado di fare.
In Whisper la protagonista è Deirdre, una ragazzina di sedici anni che suona l'arpa in maniera fin troppo perfetta, e canta con una voce d'angelo. E' ansiosa, timida, un esserino che cerca sempre l'ombra e non vuole essere mai notata. Nonostante i modi dimessi, Deirdre non è una testa vuota e riesce ad essere sufficientemente interessante per tutto il romanzo. Certo, tutto di lei - dai pensieri alle reazioni - urla teenager! però almeno anche il resto segue il suo esempio e non ci sono sbalzi tra target opposti.
La trama gira attorno al fatto che Deirdre è una cloverhand ovvero, se ho capito bene, un essere umano con grandi poteri che ha le potenzialità di diventare regina delle fate. Siccome le fate sono attratte dal suo potere e cominciano ad infestarle la casa, la Regina la vuole morta prima che possa soffiarle il posto e così manda il suo killer personale a ucciderla. Caso vuole che il gallowglass Luke - un'altra figura fantastica mai sentita -, noto per essere senza cuore (o anima? o sentimenti?) si invaghisca di Deirdre. Come si può immaginare tra i due nasce un giovane amore, qualcosa fatto più di sguardi, sospiri e messaggi, che di passione travolgente: l'unico problema è che Luke sta semplicemente procrastinando e Deirdre riesce a mettere in fretta insieme i pezzi e capire che Luke non è poi così innocuo, e che nonostante dimostri sempre di tenere a lei, alla fine probabilmente le farà fare una brutta fine. La storia, in un certo senso, ruota attorno a questo problema anche se lo si capisce solo alla fine quando i due personaggi sono alla resa dei conti. Se tengo presente il modo in cui la storia si chiude - che non è per niente prevedibile né da ragazzini - è chiaro che leggere il seguito era praticamente obbligatorio.
Destiny, sempre al contrario delle mie strane convinzioni, non è assolutamente dedicato a Deirdre e Luke. Come, direte voi. E a loro cosa capita? Ebbene alla Stiefvater fregava ben poco e, invece, ha dato spazio a James, l'amico che Deirdre ha friendzonato in Whisper. Lo dico e non lo nego, James è un bellissimo personaggio, così simile ai protagonisti maschili della Maggie. Ha un senso dell'ironia tremendo, il sarcasmo è il suo modo di esprimersi ed è chiaramente più intelligente di quello che sembra. Anche lui è musicalmente molto dotato, tanto che finisce in questa scuola di prodigi come Deirdre, dove però rimane subito sulle sue. Lei ha scelto Luke e si tiene lontana, così James si fa altri amici e si rende conto che persino lui ha una sensibilità particolare per le fate.
Il momento in cui la sua cornamusa richiama una fata in particolare è quello in cui la vita di James cambierà completamente: Nuala, come si fa chiamare, si nutre della vita degli artisti. Li coltiva, li innalza alla perfezione, li rende leggende in cambio di anni. Il talento di James è talmente forte da spingerla a concludere l'accordo, ma lui la respinge ogni singola volta. Il tira e molla che si instaura tra i due porta inevitabilmente alla nascita di un sentimento, un forte legame che riuscirà a staccare James dalla sua infatuazione per Deirdre e a liberare Nuala dalla sua maledizione.
Destiny ha un finale chiuso, e persino la sua trama si conclude, eppure un difettuccio ce l'ha. Chissà perché, la Stiefvater ha voluto inserire il punto di vista di Deirdre attraverso dei finti sms, dove si leggono cose senza contestualizzazione - soprattutto verso la fine - e che continuano a rimanere inspiegate e insolute. Mi chiedo a cosa servisse, visto che gli eventi si sviluppano e si risolvono anche senza di lei. Però, per il resto è sicuramente un romanzo carino e coinvolgente, con un bel personaggio maschile e uno femminile strano ma affascinante.
Onestamente non so cosa pensare di un terzo libro che chissà quando/se verrà pubblicato. Visto com'è andata con questi due non soffro per la sua mancanza. Tanto, con tutti i bei romanzi della Stiefvater che ci sono, piuttosto mi rileggo quelli che mi sono piaciuti.
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