Serie Maiden Lane 3
Trama
I Romanzi Mondadori ebook | € 2,99 |
La vita di Silence Hollingbrook viene sconvolta di nuovo quando Mickey O’Connor, il pirata del Tamigi, rapisce la piccola Mary, ospite dell’orfanotrofio di cui lei è direttrice. Nove mesi prima il furfante le aveva rovinato la reputazione e il matrimonio, e ora, nello sfarzoso covo in cui regna come un sultano, Silence scopre che Mary è sua figlia e che una tremenda minaccia incombe su di lei. Così accetta di starle accanto e di proteggerla. Bello e intelligente quanto spregiudicato e calcolatore, Mickey non ha dimenticato la notte trascorsa insieme a Silence, e adesso che è riuscito a legarla a sé con la bimba, è deciso più che mai a non lasciarla andare via…
Non sono stata molto fortunata, con le ultime letture rosa. Due su due a due cuoricini l'uno. Insomma, una vera batosta che mi ha depressa e scoraggiata. Meno male che ogni mese ne esce una vagonata nuova tra cui scegliere, altrimenti mi sarei data alla saggistica per conciliarmi il sonno. Ebbene sì, io leggo romance praticamente solo a letto, in pigiamino, per facilitarmi l'abbiocco e cadere nel mondo dei sogni felice e sorridente. Mi rilassano, ecco.
Certo che tra il rilassare e l'annoiare c'è una differenza abissale. Già è stato scritto tutto e in tutte le salse, quindi non c'è mai una trama così originale da lasciarti con il fiato sospeso, se poi un'autrice non riesce a smuoversi e si trascina per pagine e pagine e pagine...e pagine...*ronf* ecco ci siamo capiti.
Siamo al terzo titolo della serie Maiden Lane. Nell'ultimo episodio entrambi i protagonisti entravano e uscivano dalle pagine, così en passant, giusto per farci capire che loro erano i prossimi. Va bene, il pirata tutto pizzi e merletti non mi fa impazzire ma lo accetto. Ecco quindi che subitissimo Mickey l'irlandese pirata (ma si può essere pirati a Londra?!), dicevo...pirata di fiume - altro che squalo, è più come un pesce gatto - nella sua immensa malvagité, decide che è arrivato il momento di riscattare la figliola Mary Darling e - contemporaneamente - la sua mammina adottiva Silence Hollingbrook. Mickey, cattivissimo e spietato oibò!, aveva già intercettato la pudica e moralmente rigida Silence, rovinandole la reputazione e il matrimonio con un sapiente tocco out of bed da parrucchiere alla moda. Silence non lo ha mai perdonato, lo odia con tutta se stessa, lo disprezza, gli augura dissenteria e malaria - ok, ho esagerato - tuttavia...tuttavia il fascino di Mickey riesce a farle cambiare idea in pochissimo tempo. Tra una coccola alla bambina, un regalino a Silence, una performance di autoerotismo e momenti da tenerone traumatizzato, Micheal si trasforma e diventa magicamente l'eroe del romanzo. Ah, l'amour, cosa non può fare! Perché di amore parliamo, quello fatto di sguardi e sospiri e stuzzicamenti strappamutande. Per il sesso c'è da aspettare quasi fino alla fine, alla faccia della collana Passione. Naturalmente una relazione normale è fuori questione, perché Mickey è figlio del Vicario, il criminale più folle di Londra, che lo vuole morto o in alternativa vuole stuprare e uccidere Silence e Mary Darling.
Fughe rocambolesche, incendi e omicidi non possono nulla contro il loro amore, e infatti Mickey non alza mai un dito e si limita a dare ordini ai suoi uomini: vai a morire per difendere la mia donna che ti ha insultato per mezzo romanzo! Il lavoro sporco lo lascia alle comparse, lui si cala i pantaloni per dimostrare il suo grande amore...e Silence apprezza.
Diciamo che è impossibile pensare che questo romanzo mi sia piaciuto. L'ho trovato prevedibile, privo di originalità e personalità, con personaggi fatti con lo stampino che si muovono in una trama letta troppe volte, dove la logica non esiste e dove il dramma si risolve con una facilità che indispone: tanto vale non inserirlo per niente, e lavorare sulla semplicità.
E' un gran peccato perché il romanzo precedente, invece, mi era piaciuto e perché la Hoyt è un'autrice che raramente cade nella banalità. Certo, le ciambelle senza buco capitano a tutti, è inutile farne un dramma. La cosa più furba da fare è buttarsi su un romanzo che si discosti nella trama, ma non nel genere. Funziona, lo giuro.
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