22 gennaio 2012

Robin Schone
Gli amanti dello scandalo

Serie The men and women's club 1
Titolo originale Scandalous Lovers

Trama 
I Romanzi Mondadori
I Romanzi Mondadori
Mentre sta girovagando per le sale di un museo londinese, Frances Hart si imbatte nel singolare Club degli uomini e delle donne, che si riunisce per parlare di sessuologia. L’avvocato penalista James Whitcox, incuriosito dalle risposte esplicite che quella sconosciuta dà sul proprio desiderio e sul proprio piacere, insiste affinché Frances entri a far parte del club. Ma ciò che è iniziata come una discussione filosofica per esplorare i più reconditi aspetti dell’erotismo, ha tutti i presupposti per trasformarsi in una liaison. Perdipiù scandalosa. Sposata a quindici anni e vedova a quarantanove, la dolce e generosa Frances Hart ha conosciuto solo i doveri di moglie e di madre, mai le gioie di essere donna. L’avvocato James Whitcox, uomo duro e severo, pur frequentando un club che discute di sessuologia non ha mai provato la vera passione. Cedendo ai piaceri della carne quando ormai riteneva che non li avrebbe mai conosciuti, Frances si trova fra le braccia di un uomo più giovane che la scandalizza, ma che la guarda e la tocca come mai nessun altro aveva fatto. E insieme giungono a una condivisione così intima e profonda che entrambi dubitavano potesse esserci tra un uomo e una donna. Travolti da una passione che li brucerà e cambierà le loro vite per sempre, avranno però un prezzo da dover pagare… 

Commento
Non c'è molto da dire, non mi è piaciuto e basta. Il fatto che la Mondadori abbia avuto la pensata di dividerlo in due, poi, aggiunge il danno alla beffa perché il pensiero che ho pagato due volte lo stesso romanzo e che poi questo non mi sia piaciuto...è il colmo! Ok, a volte bisogna tentare e capita che mi ritrovi tra le mani delle ciofeche colossali, però in genere sono ciofeche che compro nell'usato e che - quindi - pago molto meno; oppure sono casi molto rari e sono volumi singoli (non due romanzi, doppia spesa). Quindi si, ho un po' il dente avvelenato per questa cosa, perché se è vero che c'era il 50% della possibilità che mi potesse piacere, con la mia solita fortuna - ovviamente - mi è capitato l'altro 50%.
Parliamo del romanzo: allora in teoria, e solo in teoria, questa sarebbe dovuta essere la storia di due persone di una certa età che ritrovano nuovamente l'amore. Bene, perfetto. Dalla parte dell'eroina c'è tutta la questione legata alla figura della donna nella società inglese e, quindi, alla mancanza di libertà della stessa; mentre da parte dell'eroe c'è la scoperta di poter essere qualcosa di più oltre ad un marito e ad un 'lavoratore', sottolineando l'impersonalità con la quale gli uomini trattavano le moglie e le madri. Fin qui, nulla di strano. Sta di fatto, però, che in un romanzo d'amore IO mi aspetto sì un po' di sostanza nella trama, ma soprattutto una coerenza tra il genere e la storia. Se compro un RM della Mondadori, vuol dire che non voglio un erotico scritto male né un saggio sulla condizione della donna nell'Inghilterra di fine 800. Se la Schone avesse scritto qualcosa che fosse rientrato nelle categorie di uno solo tra questi tre allora ok, mi stava bene, però purtroppo l'autrice ha tentato - e sottolineo tentato - di fare un mix e di mischiare tutto.
Risultato? Uno spreco di soldi e di tempo. Non solo la storia è noiosa, ripetitiva e priva di qualsiasi traccia di romanticismo, ma è anche sconclusionata ed esagerata. Senza contare che i due protagonisti spiccano quanto una formica in mezzo al prato. L'unica cosa che fanno è accoppiarsi. Non posso definire scene d'amore quelle continue, inutili e gratuite scene in cui lui infila le dita nella sua patata, lei che gli apre le gambe o vari ingroppamenti (non so io che lo dico...lo fanno proprio). Se avessero tagliato tutte le scene di sesso inutili, si sarebbe arrivati tranquillamente a riempire un volume solo, e detto da me - che leggo erotici senza problemi - è tutto dire.
Il sesso è fine a sé stesso, inutile, scritto male, senza emozioni, né romanticismo: è un continuo penetrare, spogliare, leccare eccetera, neanche fossero due adolescenti ritardati in piena crisi ormonale. Rendiamoci conto delle assurdità che ha scritto la Schone: mentre parlano della cliente di lui, che si è suicidata la sera prima, lui pensa bene di infilarle le dita nella patata con nonchalance e lei non fa una piega, tanto stanno solo discutendo di una persona che è morta, quindi perché smettere di fare le bestie in calore? Ho trovato disgustose (ma perché a me fa impressione associare il cibo con il sesso) le scene in cui mangiano ostriche e poi si infilano le rispettive lingue in bocca (per assaporare meglio la scivolosità generale *gag*).
Dov'è finita la questione femminile in questo marasma di pene a forma di prugna (non guarderò più le prugne allo stesso modo) e di uteri? Se la Schone pensa che per rendere una donna libera si debba buttare in scene di sesso, credo che abbia bisogno di cambiare le sue fonti. Non ci trovo niente di edificante o liberatorio in un personaggio che ricerca la felicità in un modo così meccanico.
Tutto il romanzo manca di calore, affetto, romanticismo o felicità. Ogni scena è depressa e deprimente, i due protagonisti non sono felici nemmeno quando si saltano addosso (e fanno praticamente solo quello), e la sensazione finale è di tristezza e di degrado. Non capisco, in tutta onesta, come si possa definire un grande romanzo, quando di grande ha solo il volume in pagine delle scene di sesso. Deprimente.

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