Serie Midnight Breeds 1
Titolo originale Kiss of Midnight
Trama
Gabrielle Maxwell è una ragazza come tante finchè una notte, fuori da un locale, è testimone di una battaglia tra vampiri guerrieri e vampiri selvaggi. Lucan Thorne è un vampiro guerriero.
Ciò significa che dedica la sua vita ha distruggere i vampiri selvaggi, proteggendo così gli umani e il resto della sua specie. Sa che non può cedere al fascino di Gabrielle e farne la sua compagna, perchè farlo la farebbe entrare in un mondo troppo pericoloso per un'umana...ma non avrà scelta...
Ciò significa che dedica la sua vita ha distruggere i vampiri selvaggi, proteggendo così gli umani e il resto della sua specie. Sa che non può cedere al fascino di Gabrielle e farne la sua compagna, perchè farlo la farebbe entrare in un mondo troppo pericoloso per un'umana...ma non avrà scelta...
Okey, lo dico mentre corro a nascondermi per non farmi linciare. A me è piaciuto!
Prima che qualcuno mi insulti metto le mani avanti: si, è vero, ci sono un sacco di somiglianze con la Ward. Ma è anche vero che la Ward non ha inventato nulla di nuovo. Ma vado per ordine.
Finalmente le acque del paranormal romance si smuovono anche per noi misere italiane, e la Zorro (costoletta della Fanucci) ha avuto la furbissima idea di mettere questo titolo in offerta a 5 €, per invogliare l'acquisto. Una pensata intelligente, perché ormai questo genere sta dilagando e non tutti i romanzi hanno prezzi così accessibili. Quindi, per il prezzo, direi che ne è valsa la pena. La Adrian non spicca certo tra i migliori nomi del PR o del Vampire Romance, se vogliamo essere pignole, ma è anche vero che è un male minore, perchè ci sono certe autrici che fanno pietà.
La cosa che mi ha lasciata perplessa, e che francamente mi ha anche annoiata, è stata il continuo paragonare la Adrian alla Ward, come se quest'ultima sia la Bibbia in base alla quale giudicare tutto il resto. Non è chiaro che ormai non c'è niente di nuovo in questo genere? NON si può far riferimento solo alla Ward, primo perché è limitante, secondo perchè non è giusto nei confronti delle altre scrittrici. Non sto dicendo che la Adrian sia l'opposto della Ward, però c'è anche da dire che nessuna delle due ha inventato nulla. Quindi basta osannare la Ward, per quanto io la ami, perchè nemmeno lei ha inventato nulla di nuovo.
In questo romanzo, la Adrian propone il classico schema dell'eroe vampiro, razza a parte con tanto di società segreta che opera all'insaputa degli umani (elemento comune con la Ward), che si imbatte nell'eroina destinata a diventare una compagna di questi maschi (elemento base di quasi tutti i generi di PR). Lucan è il nostro vampiro, con tanto di brama di sangue, omicidio in diretta senza seghe mentali e distaccamento emotivo dagli umani. Gabrielle è, invece, l'umana che stona anche tra i suoi simili, colei che non riesce ad integrarsi perché in realtà il suo destino è ben altro. Fin qui nulla di nuovo, nemmeno se prendiamo in considerazione lo stile, che è molto semplice e lineare, senza troppe pretese. Il vero elemento interessante è legato alla genia dei vampiri: non più i classici non morti, o creature che nascono così, ma una razza aliena che si è installata sulla terra milioni di anni fa. Prendiamo i Visitors e facciamoli nutrire di sangue, al posto dei ratti. Originale, come visione, anche se sviluppata solo con un accenno alla loro storia e alle loro origini; spero in un maggiore approfondimento futuro.
Niente da dire sulla trama, che scorre bene, ha i suoi momenti di azione che non stancano e non stroppiano, alternati con una decente frequenza con i momenti romantici ed erotici. I due protagonisti si saltano addosso prima di innamorarsi - cosa che, tra l'altro, non succede subito - in una serie non troppo ingombrante di scene di sesso descritto con termini abbastanza grezzi, ma non troppo. Ci siamo su tutto, anche sui cattivi e suoi personaggi secondari: mi è piaciuto molto il fatto che la Adrian non si sia risparmiata con le tragedie e le sofferenze: ne accoppa uno e ad un altro fa fare una fine pessima.
Detto tutto questo devo, però, ammettere che la Adrian sa di già letto. Ha preso spunto sicuramente da moltissime autrici cercando di rimodellare quello che ha preso per renderlo suo. Ci è riuscita solo in parte, perché ha concentrato tanti stereotipi e schemi utilizzati per esempio dalla Ward, che è una sua contemporanea (in linea cronologica di romanzi). Quindi, al contrario della Ward che ha uno stile tutto suo, la Adrian non eccelle, ma si fa leggere con molto piacere, e si fa apprezzare perchè si paga poco e si va sul sicuro. Non ci si deve aspettare grandi cose, da questo romanzo, e soprattutto bisogna leggerlo a mente libera, senza pensare ad altri autori, perché altrimenti non lo si apprezza. Attendo il prossimo, che parla di Dante, ma sono molto curiosa di leggere la storia di Tegan. Vedremo se la Zorro riuscirà a pubblicare tutta la serie!
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