6 ottobre 2014

Alessia Gazzola
Un segreto non è per sempre

Serie Alice Allevi 2

Trama
Longanesi
pag. 415 | € 17,60
Dura la vita per Alice Allevi, che ha appena superato la delusione per non aver vinto un micro seminario di Scienze Forensi. Non che le interessasse tantissimo l'argomento: il fatto è che il seminario si sarebbe tenuto a Parigi, e a Parigi vive Arthur. Ma tant'è, si sa che per lei l'Istituto di Medicina Legale «è un amante malfidato che prende senza dare»...Ma la vita lavorativa ha in serbo per lei altre sorprese, e nello specifico una causa d'interdizione. Lui è Konrad Azais, un famosissimo scrittore, best seller in tutto il mondo, grande esperto di enigmistica. A richiedere l'interdizione sono i figli, che ritengono il padre ormai vittima della demenza senile visto che ha dichiarato di voler lasciare tutti i suoi beni a una sconosciuta. Quando poi Azais muore in circostanze misteriose, che nemmeno l'autopsia riesce a chiarire, Alice inizia un'indagine combinando le sue conoscenze di medicina legale, l'intuito e la ricerca tra librerie e le opere di Azais...


Commento
Signora Gazzola lei è la mia nuova autrice preferita. Lei scrive come scriverei io. Scrive quello che a volte - spesso - ho bisogno di leggere. Lei mi fa divertire mentre leggo (e non è semplice, sono una musona di prima categoria). Quindi grazie.
Per fortuna ho svaligiato la biblioteca comunale e ho ancora due titoli da leggere, altrimenti entrerei in una crisi depressiva acutissima da privazione di Alice Allevi. Quando avrò finito anche quelli il tunnel della disperazione si spalancherà di fronte a me, e a quel punto non saprò più che pesci pigliare.
Perché diciamocelo, ogni lettore ha bisogno di ridere. Un lettore che non cerca un romanzo spassoso è un fossile redivivo di quella razza ormai estinta di lettori/intellettualoidi tisici di tardo ottocento, la peggior specie di lettore, privi di senso dell'umorismo e incapaci di apprezzare il raro dono della parola usata per far sorridere.
Facciamo tesoro di quei romanzi che ci strappano dai momenti di noia, dai momenti bui, e che ci danno una iniezione di buon umore. Nei secoli dei secoli, amen.
Se il primo romanzo della serie è stata una scoperta gradevole, il secondo è la conferma esplosiva. Alice è una di quelle protagoniste che si scavano un angolino nel cuore del lettore nel bene e nel male, a suon di strafalcioni e figuracce o di tenerissimi lampi di genio.
Questa volta il caso che coinvolge la nostra specializzanda non riguarda - almeno subito - cadaveri da sezionare, ma una mente da analizzare. Interdizione per lo scrittore culto Konrad Azais. Cosa ci azzecca una dottoressa di medicina legale con un caso del genere? A quanto pare il mitico Anceschi la ritiene idonea per affiancarlo durante questo caso, tanto da scaricarla senza tante cerimonie a casa Azais, fiducioso della leggendaria capacità intuitiva di Alice.
Appena il soggetto in esame viene trovato morto scatta subito il dubbio: è morte naturale o omicidio? E se veramente è stato assassinato, chi può aver voluto uccidere un vecchio astro della letteratura ormai paralizzato e dipendente dalla sua badante per cambiare il pannolone?
L'ispettore Calligaris, geniale figurino alla tenente Colombo, sente che la mente di Alice lavora nella giusta direzione e la sfrutta senza pietà per cavare la verità dalla bocca e dalla mente dell'unico testimone. La faccina d'angelo e la mente curiosa e impicciona di Alice sono un'arma vincente: non solo si destreggia tra sfighe, love story e lavoro in modo traballante ma tenace, riesce anche a usare l'intuito quando la maggior parte delle persone se ne frega. Così tra indagini improvvisate al seguito dell'ispettore condite con medicina legale - o illegale - Alice sbroglia in parte l'intricato casotto della famiglia Azais in un turbinante e mirabolante caso che gronda ironia più che sangue e che si fa divorare in pochi giorni.
Naturalmente c'è un motivo nascosto - anzi due - che mi ha resa così ingorda. Il primo è Arthur e il secondo è il malefico e magnifico Conforti. Arthur, il giornalista con l'anima in pena, sempre in viaggio e sempre insoddisfatto è il tallone d'Achille di Alice. Lo ama ma sa di non poterlo controllare e lui, selvatico e carogna, non cede di un millimetro e pretende che tutto giri attorno ai suoi desideri. Appena Alice punta i piedi scorrono fiumi di sangue e lacrime - le mie - e si crea una voragine enorme nella storia. Mi sono strappata le sopracciglia per la disperazione (che perdura, still, in Le ossa della principessa). Al dolore si aggiunge la perversione nella forma di Claudio Conforti. Fustigatore verbale extraordinaire, mio idolo per cotanta perfida maestria, Claudio travolge tutto con quel suo modo di fare subdolo e calcolatore. E sexy. Sexy da morire. Sexy da trattamimalestrapazzamimipiacilostesso. Claudio è malvagio ma da sturbo, conturbante nel suo essere carogna, un perfetto Bastardo - con la B grande e grossa - che lascia una scia di bava sulle pagine. La mia. Tra i due non si chi strozzerei per primo, Arthur o Conforti, l'unica certezza è che li ripasserei entrambi. Più volte.
Complice un week end libero e la presenza di due conturbanti personaggi che odio e amo (Arthur e Claudio) ho sbranato Un segreto non è per sempre, affamata di quella simpatia pasticciona che mi ha fatta affezionare ad Alice, protagonista perfetta per sdrammatizzare un genere come il crime che sulla mia identità di lettrice pesa come un buco nero (il buco nero dell'assenza). E' un romanzo frivolo e inconsistente? Forse, eppure ha saputo appassionarmi ad un argomento che non mi sfiora nemmeno per sbaglio. Io, lo scaffale gialli, non lo vedo nemmeno. Ci ignoriamo a vicenda.
Non ho saputo aspettare e ho già superato la metà del seguito, il terzo romanzo, e sono in piena frenesia. Mi manca ancora un titolo sottile e poi è la fine. Come farò senza Alice Arhtur Claudio?

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