6 gennaio 2014

Valentina F.
You & Me

Trama
Leggereditore
pag. 251 | € 13,00
Ci sono storie che nascono dal cuore: basta uno sguardo, un impercettibile battito di ciglia, un movimento improvviso che attira l'attenzione o un piccolo sorriso che appare così, senza volerlo. E poi ci sono dei luoghi magici che sempre ritornano, quasi per caso; custodiscono ricordi, emozioni, delusioni, sogni, gioie e a volte anche qualche dolore. E infine ci sono le parole, quelle che riempiono il cuore, ti tormentano o ti rendono felice, ti sorridono o leniscono la tua pena come balsamo della vita. Tutto questo accade a Clara il giorno in cui conosce Dante; il tempo si ferma, il cuore perde un colpo, il corpo reagisce da solo, e tutto, in un attimo, ha un senso compiuto. Il luogo? Una libreria dove il tempo si è fermato e i sentimenti fanno le capriole fuori dai libri. Ma ogni storia che nasce dal cuore porta con sé qualche sorpresa perché a volte l'amore fa rima con stupore.



Commento
Certe sorprese mi capitano una volta ogni tanto. Sono rare le volte in cui mi trovo tra le mani un romanzo su cui non ci avrei speso 1 minuto e che una volta iniziato mi ha fatto sentire in colpa per non averlo considerato.
Lo dico senza nascondermi dietro false lodi: io questo romanzo non lo volevo leggere. Non mi avevano attirata né la trama, né la copertina, né l'autrice (ma non per un'antipatia personale, solo non sapevo chi fosse). Così quando mi è arrivato il pacchetto, come un regalino inaspettato, l'ho tenuto da parte per quei giorni in cui avrei avuto bisogno di un libro non lungo e corposo, un libro da leggere al massimo in un giorno. O almeno, così pensavo essendo questo di sole 250 pagine.
In realtà questo romanzo l'ho letto in mezza giornata perché mi è piaciuto. Mi è piaciuto sul serio.
La base della storia, se proprio vogliamo essere pignoli, è nota. La protagonista Clara è giovane, carina senza essere appariscente, e bisognosa d'affetto. Lavora come impiegata in un ambiente in cui girano persone influenti, ricche e si può intuire quale sia la figura che spicca tra tutte: il figlio del notaio, anche lui del mestiere, bello e bastardo, un donnaiolo fatto e finito.
Ecco che lo scheletro della storia ricalca quelle già lette negli ultimi anni della giovane che ha una relazione torrida e contorta con il bello, ricco e potente di turno. Siccome è uno schema vincente, Valentina F. lo ha ripreso e lo ha applicato alla realtà urbana italiana. Ha fatto benissimo e dirò di più: l'ambientazione nostrana non ha tolto nulla alla storia e ai sentimenti e non mi ha frenata mai durante la lettura. Oso e dico che ha saputo rendere speciale la nostra quotidianità, facendoci sognare e immaginare di scontrarci con un affascinante sconosciuto nelle vie della nostra città.
Nonostante la storia sia in linea di massima prevedibile, l'autrice è riuscita a estremizzare gli alti e bassi tipici di questi romanzi e prendere in contropiede anche una veterana della sofferenza tramite carta come me.
Oh yeah, se siete sulla mia lunghezza d'onda e amate visceralmente le storie che strapazzano il lettore e fanno soffrire allora questo libro è da leggere.
All'inizio, ignare e belle tranquille, siamo preparate alla botta emotiva che Clara subisce quando incontra Dante: l'attrazione, il resistere alla passione, i tira e molla finché - finally - si baciano, tutto è in linea e ci lasciamo travolgere dagli alti e bassi della narrazione. Finché arriva la prima batosta: da manuale Dante scarica Clara e da manuale noi con lei sentiamo il peso della tristezza.
Lo sapevo che c'era il primo punto di rottura, ma che questo fosse così netto, così definitivo e radicale mi ha spiazzata. Però mi è piaciuto, e da brava maso-lettrice ho cominciato a macinare le pagine con uno sguardo tra il folle e il masochista, affamata del prossimo giro di trama. Ciò che mi ha sorpresa sul serio è stata la scelta coraggiosissima di non far sviluppare la storia in un lasso di tempo breve, veloce, come se i protagonisti fossero centrifugati a 1000 giri. L'autrice si prende il suo tempo e lascia decantare i sentimenti dei personaggi, e con la pausa di anni - 2 per l'esattezza - cementifica in fondo al cuore di Clara la sofferenza, la delusione e la nostalgia. Durante questa pausa Clara esce dal guscio e prende in mano la sua vita, scrollandosi di dosso la depressione e la passione travolgente che provava - e prova ancora - per Dante. Quando torna nella sua città Clara ha ancora qualcosa della giovane donna, quel qualcosa che la rende inerme di fronte alla connessione che la lega a Dante. A questo punto ci si aspetta che tutto proceda liscio, che il lato positivo rimanga saldo e solido e che la chiusura della storia venga scossa da fattori esterni alla coppia. Eppure l'autrice ha voluto, ancora una volta, dare a Clare una botta colossale che mi ha lasciata incredula a scuotere la testa pensando è troppo. E' troppo, troppo doloroso, troppo assurdo, troppo tutto. Eppure anche questa volta Dante, che incassa tutto senza fiatare, riemerge come un personaggio con le sue debolezze e con un solo chiodo fisso: Clara.
Sarà che ho sentito vicino a me la scelta del ritorno di fiamma, sarà che ho capito Clara quando - entrambe le volte - decide di dare a Dante un'altra possibilità, in ogni caso ho seguito la storia con una partecipazione viscerale che mi ha fatto rivivere certi momenti della mia vita.
E' esagerato? E' troppo quello che l'autrice ha inserito in meno di 300 pagine? Sicuramente. E' evidente che ha caricato la trama, che ha estremizzato i punti di rottura e che ha reso incredibile una storia che probabilmente verrà scambiata per ordinaria a causa della sua ambientazione ma, per come l'ho vissuta io, questa storia è speciale così com'è con i suoi punti di forza e le sue assurdità.
In più, considerando le scelte narrative, devo sottolineare come Dante - che gioca il ruolo del cattivo nella maggior parte del romanzo - non è mai antipatico e non si fa odiare. Compie degli errori madornali, ma è un essere umano, dopo tutto. Clara a volte è un po' credulona, troppo ragazzina, ma come Dante non è perfetta.
Non bisogna pensare di avere tra le mani una storia epica e indimenticabile, bisogna prenderla per quello che vuole essere e non cercare altro se non quello che l'autrice e la storia hanno da offrire. Solo così si può apprezzare e non rimanere frenati di fronte al giro di montagne russe.

2 commenti:

LadyAileen ha detto...

Non è male come storia ma sinceramente tutto quel ti prendo, ti mollo, ti riprendo, ti rimollo non mi ha fatto fare i salti di gioia. E poi la protagonista femminile mi è parsa un po' infantile.

Miraphora ha detto...

Il tira e molla è sicuramente un aspetto che può far storcere il naso...ma a me non è dispiaciuto. Ormai sono abituata a tira e molla da camicia di forza, questo è stato quasi normale X°D