4 dicembre 2022

Toni Bruno
La Belgica volume 1 e 2

La Belgica, Vol 1: Il canto delle sirene

Trama
Una vecchia baleniera riadattata per una missione esplorativa estrema. Un equipaggio poco motivato, e dubbioso sull’esito della spedizione. Un capitano tutto d’un pezzo e due esploratori che ancora non sanno di essere destinati a diventare leggendari. L’anno è il 1897 e Jean Jansen non c’entra niente con questa storia, ma si ritrova a bordo e dovrà fare almeno un pezzo di strada con quell’equipaggio. Cercando la strada di casa, troverà il vero senso della sua vita. Toni Bruno crea una storia di invenzione nel cuore di una vicenda reale, quella della Spedizione belga in Antartide, diventata leggendaria. Con l’eleganza del narratore di razza, ci porta per mare e ci affida alle onde, certi solamente del fatto che saprà portarci a destinazione.


La Belgica, Vol 2: La melodia dei ghiacci

Trama
Il secondo e conclusivo capitolo della missione della Belgica nell’Antartide a fine Diciannovesimo secolo diventa un duplice viaggio, fatto di attese e speranze frustrate. Toni Bruno narra da un lato le vicende di Jean, clandestino suo malgrado sul vascello scientifico, che punta verso la Terra del fuoco e successivamente i ghiacci antartici, e dall’altro le vicende di Claire, che Jean ha involontariamente lasciato senza più dare notizie di sé, e che si fa coinvolgere dalle lotte del neonato movimento femminista belga. In una narrazione incrociata che si fa sempre più tesa e piena di pathos, l’autore siciliano annoda i fili delle trame con una maestria virtuosistica, ma scevra da retorica, che restituisce tanto i fatti reali, quanto le vicende di invenzione, in tutta la loro dolorosa inevitabilità. E il viaggio interiore si fa pericoloso quanto quello verso mete sconosciute da esplorare.
Commento
In uno dei miei raid in biblioteca ho recuperato questa graphic novel divisa in due volumi che, nonostante abbia ripetuto più volte non è il mio genere, racconta una storia di mare e navi.
Sarà il fascino di avere sotto mano a presa libera dei volumi belli da vedere e da toccare, con tavole curate e una storia curiosa, eppure eccomi qui a leggere un volume che non dovrebbe interessarmi per niente.
La Belgica racconta la storia di un uomo che si ritrova imbarcato suo malgrado sulla Belgica, una nave un po' scalcagnata e sfortunata finanziata per un'esplorazione in Antardide.
La cosa curiosa che un po' mi ha convinta a leggerla, è stata che l'autore si è ispirato ad un diario di un esploratore, romanzando un episodio realmente accaduto e decorandolo qua e là con una storia di sua invenzione, per addolcire, incuriosire e rendere più accattivante una storia che ha già tutte le carte per essere affascinante.
Jean Jansen viene coinvolto dai suoi compari in un gioco di vendetta tra loro e l'equipaggio della Belgica, soldi dovuti, risarcimenti mai dati, una questione che tentano di risolvere in malo modo. Jean, che in realtà è estraneo alla faccenda ma è facilmente influenzabile, deve creare un diversivo sulla Belgica per dare l'occasione ai due compari di portare a termine la missione. Complice un gatto, la sfortuna e il destino, Jean si risveglia sulla nave in mare aperto, senza nessuna possibilità di scendere a terra. Inserito nella routine della nave, Jean passa dall'odiare il mare ad amarlo e ad accettare la sua nuova situazione. Accanto a quella di Jean, l'autore fa scorrere anche le vicende di alcuni personaggi chiave della ciurma e i personaggi rimasti a terra, come la fidanzata di Jean.
Anche se l'esito della spedizione è noto, essendo un fatto storico, il destino di Jean rimane un mistero fino alle ultime tavole, quando l'autore decide di chiudere la vicenda in modo - forse - inaspettato.
Mi ripeto, io non amo le storie di mare, ma questa ha saputo incuriosirmi in modo diverso e forse in modo più forte perché è legata alla realtà, la finzione c'è ma non va a rovinare la consapevolezza che molto di quello che viene disegnato nelle tavole è ispirato a fatti e persone realmente esistiti.
Il voto non è altissimo perché non mi sono legata né ai personaggi né alla storia, ma è sicuramente sufficiente perché ho letto tutti e due i volumi senza pensarci troppo e il tratto dei disegni mi è piaciuto molto. Leggerò altro del signor Toni Bruno? Dipende da cosa mi troverò per le mani, ma fino a quel momento tengo l'opzione aperta.

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