Due persone legate da un terribile evento si riuniscono e lavorano insieme per risolvere un caso d'omicidio. Tre anni fa Choi Moo Gak (Park Yoochun) perse sua sorella minore, Eun Seol (Kim So Hyun), in un assurdo omicidio noto come "Omicidio del Codice a Barre". Distrutto dalla perdita, Moo Gak diventa un agente di polizia per cercare di catturare il colpevole che è ancora in libertà. Incontra Oh Choi Rim (Shin Se Kyung), una donna sopravvissuta a quel terribile evento, ma che le fece perdere la memoria e sviluppare l'insolita capacità di vedere gli odori. Riusciranno Moo Gak e Cho Rim a lavorare insieme per catturare "L'Assassino del Codice a Barre" e guarire le loro ferite?
Anno: 2015
Episodi: 16 (1 ora a episodio)
Genere: Mystery, Romance, Supernatural
Ci sono cose nella vita che è meglio non fare, come ad esempio guardare drama con una data antecedente il limite massimo della decenza e proseguire la visione per un qualche malsano meccanismo di autosabotazione o masochismo.
La cosa assurda è che considerando quanto poco tempo riesco a dedicare ai drama, usando il buon senso avrei dovuto dedicarlo a un drama che mi piace, a qualcosa che non mi facesse venire la pelle d'oca per il cringe.
Invece no, ho proseguito imperterrita verso una fine che era sempre più intrisa di cringe e di disagio, convinta che tanto ormai superata la metà il grosso del danno era fatto.
Sì, avrei dovuto droppare e buttarmi su altro. No, non l'ho fatto.
Il motivo principale per cui ho scelto The girl who sees scents e l'unica ragione che non mi ha fatto droppare - per puro e semplice affetto dramoso - è Shin Se Kyung. A me lei piace, ho visto un altro drama suo che non mi aveva fatta impazzire (era meglio di questo, anyway) ed essendo su Netflix pensavo di poterlo bingiare senza pensieri.
Vi dico come sono arrivata alla fine: facendolo andare avanti in sottofondo mentre ero in smartworking, e le ultime tre puntate viste in fase binge una sera, gli ultimi trenta minuti dormivo della grossa ma Maritoh giura che non mi sono persa niente perché, cito, andavano in bici e ridevano come scemi.
La storia inizia abbastanza bene: Eun Sol vive a Jeju con i genitori ed è una ragazzina felice. Una sera torna a casa da scuola e li trova a terra morti e, a fissarla dalle ombre, il loro killer. Eun Sol scappa dall'assassino che, ovviamente, vuole liberarsi della testimone, e durante la fuga la ragazza viene investita da un'auto ed entra in coma. Dopo tre anni si risveglia e non ricorda nulla, nemmeno il suo nome, così uno dei poliziotti inscena la sua morte, la prende con sé dicendole che è suo padre e le cambia il nome in Oh Choi Rim con l'intento di proteggerla dal killer ancora a piede libero. Nel frattempo il killer, noto come il killer del barcode perché ad ogni vittima incide un barcode sul polso, insegue Eun Sol uccidendola in una sala di ospedale, peccato che la Eun Sol morta non è la stessa che lo aveva visto. La ragazzina è la sorella minore di Choi Moo Gak che, per vendicare la sorella, decide di entrare in polizia per catturare e uccidere il killer.
Dopo alcuni anni di relativo silenzio, il killer si rifà vivo a Seoul dove ora vivono sia Moo Gak che Choi Rim, uno agente di polizia e l'altra apprendista comica di una troupe teatrale entrambi usciti dall'esperienza del passato con qualcosa che li rende diversi: Moo Gak ha smesso di sentire, sapori, odori, sensazioni fisiche, è un automa che non prova dolore e che rimane attivo solo per il desiderio di vendetta; Choi Rim si è risvegliata dal coma con la capacità di vedere gli odori e con la voglia di raddrizzare i torti grazie alla sua abilità.
Ovviamente i due si incrociano e si alleano in una caccia al killer che li mette un po' nella posizione di emarginati sia nella polizia che nella società, ma l'accoppiata fa anche un po' di tenerezza perché fondamentalmente sono due sfigati che trovano una dignità solo quando sono insieme.
Sulla parte relativa al serial killer, diciamo che la sceneggiatura è stata fatta abbastanza bene perché all'inizio si pensava fosse uno e invece è il classico bellone riccone famosone che, fino alla fine, riesce a tenere tutti in scacco grazie ad un sistema di trappole e cunicoli che non si capisce bene come faccia a mettere in piedi, but hey, è un drama e uno pure bruttino quindi meglio non farsi troppe questioni a riguardo.
Moo Gak è tutto tranne che il genere di protagonista che piace a me: a parte il fatto che è brutto, ma lì dipende dai gusti, è un personaggio costruito per essere uno messo da parte, uno che viene sempre sminuito e che brilla nei momenti più strani solo grazie all'aiuto di altri (di Choi Rim, per inciso) e che viene incastrato in siparietti dove diventa ridicolo e perde qualsiasi punto avesse guadagnato prima. Per carità, ha tutto senso sia nella sua evoluzione che nelle motivazioni, ma è il tono che viene dato al drama rovinare tutto. Questo non è un drama thriller che si prende sul serio, è uno di quelli che vuole avere due piedi in due campane e il contrasto tra i due opposti non riesce benissimo, cosa che si vede bene in Moo Gak. Poi è chiaro che se tutto il pacchetto non mi piace e il protagonista è un bruttarello sfigatino non è che ci sia molto da dire, no?
Choi Rim si salva perché è interpretata da Se Kyung, non c'è altro modo per dirlo. Essendo un personaggio che ha un potere speciale e che ha come massima aspirazione quella di diventare una comica è chiaro che ci voleva un'attrice con una buona espressività e per fortuna ne hanno scelta una che è anche carina quando fa i siparietti da cringe estremo. Ecco lei, a differenza di lui, pur calandosi in scene che a me suscitano repulsione e imbarazzo, riesce a smorzare il disagio, mentre lui ha l'effetto contrario di ampliarlo. Non mi è piaciuto che, una volta scoperto il suo passato, decida di fare l'eroina e salvare il mondo sacrificandosi, ma almeno lo fa con un filo di sale in zucca e i risultati non sono quasi mai tragici da urlare contro la tv.
Ovviamente i due si innamorano, si mettono insieme, lui guarisce grazie a lei e grazie al fatto che il killer viene catturato e vissero felici e contenti - secondo Maritoh.
Sulle note tecniche non posso che sfogare la mia totale repulsione per lo stile ante 2017, la fotografia, i costumi, la musica, i capelli, tutto non mi piace, ma non è colpa di nessuno, semplicemente è un drama relativamente vecchio che rispecchia lo stile di quel periodo. Colpa mia che ho sottovalutato il potere repulsivo dello stile retrò.
Non ho altro da dire, non è un drama che consiglio perché se si vuole qualcosa con serial killer là fuori ce ne sono di molto più belli, e se si vuole qualcosa di divertente si applica lo stesso ragionamento, semplicemente l'ho visto perché c'era So Kyung nel cast e perché avevo il cervello concentrato su altro e mi è passato sotto gli occhi non lasciando il segno.
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