10 gennaio 2022

Leigh Bardugo
Trilogia Shadow and Bone

Tenebre e Ossa #1

Titolo originale Shadow and Bone
Trama
Mondadori | ebook | € 9,99
L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. 
Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
Ti aspettavo da tanto tempo, Alina. Io e te cambieremo il mondo.
Ormai alla fine del 2020 mi sono decisa a iniziare la trilogia della Bardugo, dopo mesi dalla visione della prima stagione della serie tv su Netflix. E' più forte di me, più se ne parla e meno ho voglia di leggere anche se, di solito, se una serie ha un successo del genere ci deve essere sotto qualcosa di vero.
Lungi da me criticare la moltitudine di persone che hanno sbrodolato con infinito amore su questi romanzi, e lungi da me dare un voto anticipato generale della serie, ma al momento posso dire che non capisco tutto l'entusiasmo. Anzi, mi spingerò ben oltre e dirò che per me è più bella la serie tv del romanzo. Ecco, l'ho detto, linciatemi.
Il problema è che non sono entrata in sintonia con la storia a causa dello stile eccessivamente sbrigativo della Bardugo. Va bene non perdersi in infinite descrizioni inutili e non essere prolisse, va bene evitare di tirare per le lunghe la trama, è tutto molto apprezzabile, ma ridurre tutto all'osso al punto che non c'è nessun tipo di approfondimento mi sembra eccessivo. Non c'è tempo né sostanza per entrare nel dettaglio, per creare una visione precisa e vivida della storia, o anche solo dare l'occasione ai personaggi di diventare tridimensionali. La Bardugo va via velocissima, forse troppo, quindi alla fine chiudo il libro e penso che non mi è rimasto nulla se non i ricordi positivi della serie tv.
Le basi, in ogni caso, ci sono tutte e il primo titolo si legge con piacere anche se manca di quel qualcosa in più. Funzionano in particolare l'ambientazione e il sistema magico, sono i due elementi meglio riusciti del libro e reggono anche se la Bardugo non è entrata tanto nel dettaglio. La cosa positiva è che, nell'economia di parole, non manca la chiarezza e anche con quel poco si riesce a immaginare in modo preciso luoghi, magia, situazioni. Il sistema magico in particolare è originale quanto basta per discostarsi dalla miriade di romanzi a tema, preciso abbastanza per uscire chiaro dalla narrazione e interessante il giusto per farti andare avanti nella lettura. Aiuta molto, non lo nego, il personaggio ambiguo dell'Oscuro che rimane per tutto il tempo tra il nero e il bianco e causa uno scombussolamento non indifferente. Meno interessante è Mal, anche se la sua esistenza è abbastanza scontata e immagino diventerà il main, i buoni devono sempre trionfare. Alina, che dire, è la solita ragazza un po' bruttina che si scopre avere un grande potere e fiorisce in forza e bellezza e all'improvviso tutti la desiderano e si scopre che ha il potere di salvare il mondo. Same ol' same 'ol, non che mi aspettassi nulla di diverso, almeno ho potuto sovrapporre la Alina della serie con quella del romanzo e migliorare la prima - smorta - impressione della versione cartacea.
Il finale è citofonato, anche se spiace vedere un personaggio come l'Oscuro passare al cattivo con tanta facilità, in questo modo tutto il suo potenziale sparisce per assecondare lo scopo ultimo della storia. Va bene, me ne farò una ragione, leggerò il secondo romanzo per capire se la mia reazione tiepida persiste o è solo il risultato dello scontro tra carta e schermo.

Assedio e Tempesta #2

Titolo originale Siege and Storm
Trama
Mondadori | ebook | € 9,99
Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d'Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L'Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d'Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l'aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d'Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l'Evocaluce dovrà scegliere tra l'esercizio del potere e l'amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l'imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l'Oscuro vivrà - questo Alina lo sa bene - non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.
Non sono sicura di cosa sia successo, ma ho il dubbio di essermi completamente distaccata emotivamente dalla storia e di aver perso ogni briciolo di interesse per questo romanzo.
Non pensavo che le recensioni negative su Goodreads potessero essere frutto di un'osservazione oggettiva e razionale, supponevo che come per ogni libro anche questo si fosse pippato la sua dose di antis e di fan accaniti. Poi l'ho letto e mi sono fatta una mia idea e mi sono resa conto che, purtroppo, questo secondo titolo della serie è nettamente inferiore rispetto al primo.
Ormai è chiaro che ogni romanzo ruota attorno ad un amplificatore, quindi A&T ha come focus principale la ricerca della frusta marina, e abbiamo Alina e Mal che rimangono isolati dal resto del gruppo e scappano per giocare di anticipo sulle mosse dell'Oscuro. La cosa positiva di questo romanzo, al di là della noia e della banalità, è l'introduzione di personaggi nuovi che danno una scossa di personalità e di eccentricità al romanzo. Ovviamente mi riferisco al corsaro Sturmond e alla sua ciurma che finalmente danno una botta di ironia e di logica e di azione che Alina e Mal non possiedono. Sì, Alina è sempre lì che frigna che non vuole uccidere cose e ha questa morbosa fascinazione per l'Oscuro (chi non l'avrebbe?) mentre si autoconvince che è brutto malvagio e cattivo e Mal è l'angelo salvatore. Mal di sicuro è un personaggio operativo, non si limita a farsi pippe mentali ma si rimbocca le maniche e agisce, senza di lui Alina sarebbe ferma ancora alla prima tappa e sarebbe morta di stenti.
E' con l'ingresso di Nikolaj che le cose si fanno contemporaneamente più interessanti e più infantili. Da una parte finalmente c'è un personaggio che ha mezzi, intelligenza, carisma e voglia di generare un progetto per riprendersi in mano Ravka, ma dall'altro c'è il prezzo da pagare: essendo comunque un righizzino come Alina, Nikolaj risente della solita trovata del second che si invaghisce della protagonista belloccia ma sfortunata sulle cui spalle pesa il destino del mondo. C'è una specie di triangolo vagamente romantico del quale avrei volentieri fatto a meno, ma il risvolto positivo in tutta questa melassa è che Mal ci serve un po' di angst per movimentare le acque.
Sul lato Oscuro posso dire che ormai è fuori dal palcoscenico, agisce nel retrobottega e quando compare tira fuori un nuovo trucchetto che distrugge ogni patetico tentativo di Alina di tenergli testa.
Una sola cosa continuo a chiedermi, ma perché l'Oscuro sta giocando con Alina come il gatto con il topo? Ha il potere di prendersi tutto e subito e invece si fa fregare dalle trovate più assurde, fino al finale tragicomico di Alina che ha questo lampo di genio e senza spiegarsi come riesce a imbastire una specie di connessione a doppio senso. Non so, il fatto che lo stile della Bardugo rimanga imperterrito sul superficiale e veloce non aiuta per niente a dare un senso di completezza e di gravità, le cose succedono con una velocità che stona e che non soddisfa e sono arrivata alla fine con un vago senso di fastidio. Naturalmente il seguito è già in lettura perché ormai ho superato la boa e voglio chiudere la trilogia, ma al momento non sono per niente impressionata. Conto che la serie tv saprà rendere tutto più interessante e appassionante.
Rovina e Ascesa #3

Titolo originale Ruin and Rising
Trama
Mondadori | ebook | € 9,99
"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Commento
Per fortuna che il terzo romanzo si è ripreso, perché altrimenti avrei meditato il drop ben prima di arrivare alla fine. In ogni caso siamo molto lontani dai voti alti, nonostante qui ci siano alcuni momenti che mi hanno dato una svegliata dal torpore della lettura, purtroppo però non sono stati sufficienti per farmi cambiare idea sulla serie: inizio molto carino, metà scarsa, finale banale ma almeno ben costruito.
Ora torniamo a cosa succede. Dalla fine del secondo romanzo, con lo scontro tra Alina e l'Oscuro, c'è un cambio di rotta abbastanza sconcertante. Il gruppo di Alina viene 'salvato', mettiamola così, dall'Apparat e, quindi, entra in scena quella componente mistica religiosa che fino a questo momento non si era presa spazio nella narrazione. La figura dell'Apparat è una di quelle che ti fa salire l'omicidio e tutta la situazione puzza di setta dalla quale non puoi uscire: da un certo punto di vista è anche così, ma dall'altro Alina sfrutta la sua ritirata/prigione come una strategia per recuperare le forze - sue e del gruppo - e riprogrammare un piano di azione. I conti non tornano perché Alina, essendo considerata una santa - ha poca indipendenza ed è costantemente controllata dall'Apparat. Questa prima parte è indubbiamente statica e forse troppo lunga, ma almeno ha l'utilità di creare nuove dinamiche nel gruppo e far uscire aspetti interessanti nei personaggi secondari.
La seconda parte migliora nettamente, forse perché torna in scena Nikolaj, ma purtroppo è veramente breve. La scelta della location, le azioni del gruppo di Nikolaj, ma la descrizione stessa, sono forse la parte più eccitante di tutto il romanzo. Nikolaj è un personaggio ben fatto che mette in ombra tutti, e non so se ho gradito la sua evoluzione (ah!) nella parte finale, me la faccio andare bene anche se mi è parsa un po' superficiale. L'Oscuro, ancora una volta, esce dalle ombre a spot e solo quando la storia deve avere una svolta, il finale mi è parso un po' deludente anche se per alcuni forse è un colpo di genio. Invece ho apprezzato che Alina non si limiti a giudicare l'Oscuro per le sue azioni, ma lo consideri nella sua complessità e ne veda anche i lati umani da compatire o comprendere.
La parte che mi ha lasciata indifferente è la love story tra Alina e Mal. Insomma, che l'Oscuro fosse l'interesse amoroso era ovviamente sperare in un miracolo, ma Mal ha la maledizione del main buono e bravo e capace che si sacrifica per amore e per la salvezza del mondo: letto, straletto, riletto. Alina e Mal sono la banalità, ma devo ricordarmi che è una serie a target YA con uno stile asciutto e al limite dell'essenziale, quindi mando giù e guardo alla storia nel suo insieme.
Il finale è forse la parte che presa a parti singole funziona male, ma nel suo insieme ha un senso. La questione del terzo amplificatore, sebbene abbia una soluzione un po' carrambesca, viene sfruttata in modo furbo, così come il potere di Alina. L'Oscuro, invece, per quanto sia super potente, si fa letteralmente fregare da una banalità ma è il primo a rendersene conto e a rassegnarsi all'inevitabile (a me è dispiaciuto, era un personaggio veramente bello), mentre la chiusura della serie con i post è il ritratto della melassa a secchiate: nauseante ma inevitabile.
In generale posso dire questo: la serie non è male, ma in certi momenti è noiosetta e forse andrebbe letta con una pausa tra un romanzo e l'altro per dare al cervello il tempo necessario per ritornare su uno standard diverso, evitando così delusione e noia facilmente evitabili.
Sono quasi sicura che continuerò a leggere la Bardugo, solo che al momento la tengo da parte perché ho un bisogno fisico di cambiare stile, target e argomento.

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