26 luglio 2021

Evie Dunmore
Bringing down the Duke

Serie A League of Extraordinary Women 1
                                                                                          
Trama
Berkley | ebook | € 2,99
England, 1879. Annabelle Archer, the brilliant but destitute daughter of a country vicar, has earned herself a place among the first cohort of female students at the renowned University of Oxford. In return for her scholarship, she must support the rising women's suffrage movement. Her charge: recruit men of influence to champion their cause. Her target: Sebastian Devereux, the cold and calculating Duke of Montgomery who steers Britain's politics at the Queen's command. Her challenge: not to give in to the powerful attraction she can't deny for the man who opposes everything she stands for. Sebastian is appalled to find a suffragist squad has infiltrated his ducal home, but the real threat is his impossible feelings for green-eyed beauty Annabelle. He is looking for a wife of equal standing to secure the legacy he has worked so hard to rebuild, not an outspoken commoner who could never be his duchess. But he wouldn't be the greatest strategist of the Kingdom if he couldn't claim this alluring bluestocking without the promise of a ring...or could he? Locked in a battle with rising passion and a will matching her own, Annabelle will learn just what it takes to topple a duke.
She was face to face with the rarest of breeds: a perfectly unmanageable man.
She should run.
Commento
La ruota del romance continua a girare a mio favore, questa volta però mi è capitato uno storico di esordio nella roulette russa del Kindle. Bringing down the Duke è il classico esempio di ebook preso perché la copertina è carina, spiritosa e diversa dalle solite coppie avvinghiate tra pizzi e merletti. Lo stile da fumetto, il font della scritta un po' moderno, la trama che ispira grinta e ironia mi hanno convinta a prendere questo primo titolo di una serie, e non sono troppo lontana dalla verità se dico che tutto strizza l'occhio alla Quinn.
La storia - suffragetta vs duca di ghiaccio - in linea generale non è proprio nelle mie corde, di solito la distanza di classe sociale con conseguenti problemi e tormenti, dilemmi e stratagemmi, non mi intriga perché in un romance storico a me piace la semplicità. La Dunmore, però, ha fatto una furbata: ti metto sì la giovinetta di classe medio bassa, che appartiene alle nuove categorie sociali di donne che studiano e inneggiano al voto e all'indipendenza femminile, ma te la metto un po' dietro le quinte, non in primissima fila, in modo che all'occorrenza questa sua condizione sia di intralcio solo quando è comodo e non nei momenti salienti della storia. Questo cosa significa, significa che la protagonista passa dall'allarme rosso a quello giallo e tutta la questione che dona pepe e carattere viene usato in modo furbo, senza esagerare e senza scaricare una dose incoerente di temi sociali. Come a dire gustoso e piccante sì, ma non mortale per la digestione.
Annabelle è una giovane ragazza che non vede l'ora di scappare dalle dipendenze del cugino, per il quale è sostanzialmente una colf non retribuita. Annabelle, che è cresciuta con un padre studioso, riesce a manipolare il cugino tirando i sottili fili di una rete fatta di pregiudizio, maschilismo, moralità e religione, e alla fine ottiene esattamente quello che voleva: studiare ad Oxford. Il romanzo è ambientato nel momento storico in cui alle donne era permesso iscriversi all'università, anche se questo le isolava de facto sia dai colleghi maschi sia dalle loro posizioni in società. Bello studiare, ma fino ad un certo punto.
Annabelle ottiene una borsa di studio grazie ad una società di suffragette che, in cambio della retta pagata, le richiede di partecipare alla causa facendo attività in piazza, presenziando ai comizi e fermando i lord per fare propaganda. E' così che Annabelle al primo tentativo ferma niente popo di meno che il Duca di Montgomery, solo l'uomo più ricco e influente della società inglese, consigliere della regina e convinto sostenitore della politica tory. Lo scontro tra i due svela subito una lotta impari: Annabelle è congelata sul posto dall'aria artica emanata dal Duca, dal suo aspetto nordico, dai suoi modi impeccabili anche se distanti, ma d'altra parte è vero che il ghiaccio brucia come il fuoco quindi ecco che scatta la scintilla: il Duca rimane folgorato (inteso come attacco di lussuria) dall'avvenenza di Annabelle (o meglio, dalla sua bocca turgida), e lei è sicuramente intimidita dall'uomo ma sotto sotto non si nega di guardarselo in lungo e in largo.
Come è necessario che sia, i due personaggi si ritrovano a condividere un luogo e un evento durante il quale le incomprensioni diventano benzina sul fuoco della passione cocente: non ho trovato che questi siparietti fossero troppi o troppo forzati, mi è sembrato tutto ben presentato e persino lo scontato risvolto passionale non è così banale come si teme. La struttura del romanzo è chiaramente romance, ma lo stile dell'autrice è un filino tirato indietro, punta più sulla descrizione e sulla sospensione che sulla consumazione carnale. Le scintille che si scatenano tra Sebastian e Annabelle sono contornati dai problemi sociali che fanno da impedimento alla coronazione del loro amore, Sebastian non perde la sua ducale regalità, la sua freddezza e la sua condotta solo perché si accorge di provare dei sentimenti, e Annabelle non cede di un millimetro di fronte all'opzione di avere ciò che vuole a costo della sua reputazione. Il momento di rottura del romanzo è molto coerente, non ha fronzoli o voli pindarici, semplicemente c'è un problema oggettivo che i due non sanno come superare e non sono propensi a rischiare l'attuale situazione. E' chiaro che ad un certo punto si entra nel reame dell'amore che vince ogni cosa e cura ogni male, ed è scontato che il cambio di rotta che porta Sebastian ed Annabelle insieme sia un po' una favoletta che sta in piedi solo nei romance, però anche se la cosa non mi ha colpita positivamente me l'aspettavo e tutto sommato non è tra le scelte peggiori che si potevano fare.
Ora, una parola sullo stile devo dirla perché la Dunmore ha optato per quella che suppongo essere coerenza lessicale: non so, non sono esperta, ma moltissime espressioni così come moltissimi lemmi sono stati una prima volta e ho dovuto ricorrere spesso al dizionario del Kindle per capirne il significato. Non mi ha pesato, anche se ovviamente ha un po' rallentato la lettura, ma ho trovato piacevole per una volta che un romance non si sia limitato a conformarsi al genere ma invece si sia dato un tono più ricercato e particolare. Ho già comprato il seguito e questo dovrebbe darvi un'idea di quanto questo romanzo e lo stile dell'autrice mi siano piaciuti, e non vedo l'ora di avere per le mani i romanzi delle amiche di Annabelle.

Nessun commento: