Serie Shadowhunter. The Last Hours 1
Titolo originale Chain of Gold
Trama
Mondadori pag. 548 | € 19,90 |
Tu sei la fiamma che non può essere estinta. Sei la stella che non si può smarrire. Sei chi sei sempre stato, e questo basta e avanza. Chiunque ti guardi e veda il buio è cieco.
Commento
Se tanto mi da tanto, ho iniziato benissimo il mio 2021 di letture.
Ora, tenuto presente il mio giudizio sugli ultimi romanzi della Clare che ho letto, scegliere lei come prima autrice dell'anno poteva essere un rischio: o sarebbe andata bene, oppure male. In ogni caso, non avendo mai ricevuto delusioni cocentissime e potenti dalla Clare, scegliendo lei sono andata quasi sul sicuro perché per proseguire bene bisogna iniziare alla grande.
Credo che abbia influito su di me la totale assenza di aspettative. Pur avendo speso il costo intero del libro cartaceo, pur avendo amato la trilogia storica Infernal Devices, pur sapendo che un autore non può sempre farci volare, non mi sono posta proprio il problema: ho lasciato il libro nel cubotto della mia TBR e non ci ho più pensato. Nel senso che proprio lo guardavo e non pensavo a nulla, solo al fatto che avrei dovuto leggerlo per smaltire la pila.
L'assenza di aspettative ha sicuramente giovato, ma un voto così alto lo metto solo se del romanzo mi è piaciuto tutto ed è questo il caso. Per un attimo mi è sembrato di avere tra le mani un altro libro della trilogia ID e per me questo è già sufficiente per svolazzare nell'iperspazio.
Questa nuova trilogia ha come protagonista la next generation di Shadowhunters, figli dei grandiosi personaggi della trilogia ID. Essendoci stati parecchi personaggi, oltre a Tessa, Will e Jem, il gruppetto che si è formato dopo 17 anni è molto ricco ed eterogeneo. C'è un ventaglio di personalità, aspetti e generi che probabilmente fornirà materiale in abbondanza ai prossimi romanzi.
La Catena d'Oro ha sparato subito la cartuccia dei protagonisti che, se non ho intuito male, proseguiranno nei seguiti. Come Tessa e Will, così abbiamo James Herondale loro figlio, e poi abbiamo Cordelia Carstairs, metà persiana e metà inglese, capelli rosso fuoco e pelle cappuccino. Ma, come dicevo, i personaggi non sono solo loro due: c'è Lucie, la sorella di James, c'è Matthew, il parabatai di James, Christopher e Thomas, loro amici, e poi tantissimi altri personaggi della nuova generazione.
A me sono piaciuti tutti: dal primo all'ultimo, da quello più simpatico a quello più antipatico, ma soprattutto mi è piaciuta la storia perché non è la solita tiritera degli Shadowhunters cattivi.
Esattamente come per la ID, in questo romanzo il tema principale esce dal giardinetto chiuso degli Shadowhunters e si avventura nelle lande desolate di mondi demoniaci, con mostri, demoni e magia nera.
James, degno figlio di Tessa, ha un dono che in pochi conoscono e che lui tiene segreto il più possibile: essendo nipote di un demone ha sviluppato un'insolita affinità con i mondi demoniaci. Senza preavviso e senza ragione, James può vedere il mondo demoniaco che si sovrappone a quello reale. A volte è solo un'immagine, una realtà che solo lui vede mentre ha i piedi ben piantati nel suo mondo, a volte il suo corpo svanisce e si ritrova a vagare per mondi distrutti. James non apprezza questo dono e fa di tutto per tenerlo sotto controllo e sembra esserci riuscito, peccato che ad un certo punto i suoi 'attacchi' ricomincino proprio in concomitanza con la ricomparsa di demoni a Londra dopo mesi di silenzio assoluto. Nello stesso momento a Londra arrivano diverse famiglie di Shadowhutners, tra cui i Carstairs e i Blackthorne. I primi sono amici di famiglia, Cordelia e Lucie vogliono diventare parabatai; mentre i secondi sono una nuvola nera che desidera solo la morte dolorosa degli Herondale. Tatiana Blackthorne è l'eredità della trilogia ID, ormai cattiva e pazza vuole a tutti i costi rovinare gli Herondale, ma la figliastra Grace è segretamente promessa a James.
Ora, siccome non sarebbe un romanzo della Clare senza una storia d'amore tormentata, abbiamo una catena di infatuazioni sfortunate che basta ad alimentare la mia sete di angst adolescenziale per tutta la trilogia. C'è Grace che sta insieme a James, ma è un po' una stronza quindi non si tifa mai per lei, James è a sua volta desiderato ardentemente da una Cordelia innamorata persa. Già basterebbe questo triangolo, ma la Clare è avida e ci regala piccole perle di angst sparse qua e là dove meno te le aspetti ma che trasformano ai miei occhi alcuni personaggi che magari avrei trascurato. Ecco così che mi ritrovo affezionata a Matthew più che a James, con il suo umore ballerino, la sua anima tormentata, la sua costante tendenza all'autodistruzione e all'abnegazione. E' probabilmente il mio preferito tra tutti, ma non nego di aver apprezzato James e Cordelia. Lei, in particolare, è una protagonista Carstairs che ha spazzato via la mia lieve antipatia per Emma e che ha saputo aprire una finestrella sul perché Cortana è così potente.
Al di là della dose di romanticismo tragico, la storia funziona e non si perde per strada in voli pindarici. C'è un problema, il problema è questo, chi lo causa è questo, chi può fare qualcosa è questo, si arriva ad un finale ma c'è ovviamente uno spiraglio di pericolo per il seguito. Strutturalmente parlando è un romanzo solido, non ha buchi, non fa roteare le palle degli occhi o annoiare, si legge talmente bene e talmente in fretta da avermi sorpresa per la mia velocità di lettura. Divorato in una settimana, apprezzato in ogni minimo dettaglio, ovviamente ansiosa di avere per le manine il seguito.
Secondo me la Clare è molto brava nell'ambientazione storica, le storie le escono sempre benissimo, mentre in quelle contemporanee sembra essersi un po' persa nel revival e nel ripetersi over and over again della stessa struttura. Forse questo è lo stacco (finto) necessario per tornare in sintonia con la Clare e per riscoprire i - frivoli - motivi che mi hanno fatta appassionare alla serie.
Recensione assolutamente sconclusionata che non dice nulla della trama, ma da un certo punto di vista non è un male perché lo spoiler per me sarebbe solo deleterio: c'è tanto di godurioso se il genere e il target rientrano tra i nostri gusti, tanto vale leggerlo e non cavillare troppo.
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