29 giugno 2020

Sarah J. Maas
La corona di mezzanotte

Serie Throne of Glass 2
Titolo originale Crown of Midnight

Trama
Mondadori
pag. 432 | € 12,00
Celaena è sopravvissuta ai lavori forzati nelle tremende miniere di Endovier e ha vinto la gara all'ultimo sangue per diventare la paladina del re. Da mesi il suo compito è uccidere per conto del sovrano, ma lei non ha mai rispettato il giuramento di fedeltà al trono: ha concesso alle vittime la possibilità di fuggire e ne ha inscenato la morte. Nessuno conosce il suo segreto, né il valoroso Chaol, l'amico e confidente di sempre, né il principe Dorian, ancora innamorato di lei. Ma quando una notte, in un corridoio buio, Celaena scorge una figura avvolta in un mantello nero, un altro segreto irrompe nella sua vita: nei sotterranei della fortezza cova una minaccia oscura e devastante, forse legata agli antichi riti magici banditi dal regno... È il momento delle scelte: contrastare questa magia ancestrale o andarsene? Abbandonarsi a un nuovo amore o rinunciare?
La morte era la sua maledizione ma anche il suo dono, e la morte era stata sua buona amica in quei lunghi, lunghissimi anni.
Commento
Quando si dice salvarsi in corner.
Ero indecisa se leggere La Corona di mezzanotte a così breve distanza da Il trono di ghiaccio, o prendermi settimane - se non mesi - di pausa per digerire tutto. Invece mi sono lasciata prendere dalla fretta e dalla voglia di smaltire il più possibile la mia tbr, cadendo nel tranello della noia.
A questo punto non sono nemmeno sicura della mia prima impressione, perché magari - e dico magari - se avessi seguito il piano iniziale e avessi letto il romanzo molto più in là forse mi sarebbe piaciuto più di così. Invece la mia fretta ha portato a un voto misero, regalato principalmente per le ultime venti pagine e comunque dato sulla fiducia.
Partiamo dal problema principale, quello che ancora adesso mi lascia a vagare nell'oceano della perplitudine più profonda, e cioè che la trama del primo e del secondo romanzo sono dolorosamente simili, al punto che durante la lettura di CdM mi sono chiesta più volte se ero io o il romanzo.
E' il romanzo, senza ombra di dubbio, ora che l'ho finito è evidente e il motivo è semplice: non succede niente di niente per centinaia di pagine, e per tutto quel tempo il già letto aleggia come una maledizione. Leggi una scena e pensi 'l'ho già letta nel primo', passi ad un'altra scena e pensi la stessa cosa fino ad arrivare al punto di voler droppare il romanzo. Dai, chi non sarebbe tentato di mollare un libro che non ha niente di originale, che si ripete come un trasferello e che fatica a trovare una sua identità per centinaia di pagine? Io ho resistito perché volevo avere la conferma che questa serie non è per niente quello che mi aspettavo e che rivendere i due libri non mi avrebbe causato crisi esistenziali. Non posso accettare che in 432 pagine si salvino solo poche decine perché l'autrice e l'editore non hanno saputo prendere in mano la situazione e darsi una violenta regolata. Il romanzo è noioso, ripetitivo e, ancora una volta, di un lagnoso incredibile.
E arrivo al secondo problema, Caelena. Nel primo romanzo l'avevo tollerata ma qui ragazzi non ce la faccio, la trovo insopportabile. E' uno di quei personaggi che hanno il potere di farmi alzare gli occhi al cielo metà delle volte e che oscilla tra l'essere infantile e frivola all'essere una falsa drammatica, cosa che io detesto con tutta me stessa. Ci sono delle parti che secondo me la Maas ha scritto convinta di buttare giù paragrafi di potenti dialoghi interni, ma la verità è che sembrano delle forzature, delle copie mal riuscite di una narrativa concettualmente e stilisticamente ricercata. In più trovo che proprio il personaggio sia posto male, perché da un lato vuole essere la cattivona (presunta) e dall'altro smania per i bei vestitini e sospira per un bacetto a stampo. Non è nemmeno una dualità psicotica interessante perché è chiaro come la luce del sole che è un tentativo maldestro della Maas di tenere un piede in due staffe. Vogliamo poi parlare della volubilità amorosa di Caelena? Avendo messo nello sgabuzzino Dorian adesso è tutta un fremito per Chaol che, guarda caso, non riesce a resistere al delicato fascino della pulzella killer. Sarà così fino alla fine della serie? Un romanzo per Dorian e uno per Chaol? No perché se è così voglio saperlo, non credo di potercela fare. Ho un livello di tolleranza bassissimo per le relazioni ballerine che cambiano bandiera come il vento cambia direzione, se poi la protagonista è anche profonda come una pozzanghera allora io me ne vado.
Senza dubbio boccio tutta la parte romantica, è di una noia incredibile e rimane sempre su quel tono adolescenziale che non capisco e mal tollero, e tutta la colpa ricade sulla mente e non sui personaggi. Perché in Caelena non è il contenuto ad essere il vero problema - quante ce ne sono come lei?-, ma la forma. Le sue motivazioni sono fin troppo evidenti, non c'è una vera profondità nel personaggio e i suoi pensieri sono generalmente superficiali. C'è una vaga illusione che ci sia qualcosa di più che non viene espresso in modo sfacciato, ma francamente ho trovato questo fantomatico colpo di scena prevedibile fin dal primo romanzo. Cioè, dai, se l'ho capito subito io che sono una tardona...
Il bellimbusto che scombussola l'ormone è Chaol. Essendo per buona parte del romanzo attaccato alle gonne di Caelena, Chaol perde quel briciolo di rigore che si era gelosamente custodito nel primo romanzo: da soldato tutto d'un pezzo a Labrador in calore, tutto cuore e amore, è diventato di una noia tremenda, lagnoso, lacrimoso, moscio. L'eroe buono, che si sacrifica, che non l'ha mai vinta è sempre stato molto in basso nella mia classifica, senza contrasto non c'è stimolo, senza ombre non c'è luce e il risultato è che Chaol è piatto, è lì giusto per soddisfare la presenza di un innamorato.
Al contrario Dorian, che nel primo romanzo era un burattino messo lì giusto per stuzzicare gli ormoni di Caelena, è l'unico personaggio che finalmente ha un'evoluzione significativa. La sua storyline diventa interessante e anche il modo in cui viene gestita non è una sfilata di ovvietà. Dorian mi è piaciuto, non è ancora un personaggio solido con le sue luci e le sue ombre ma, se la Maas non combina un casino, può diventarlo. La presenza di Dorian e la sua storia non sono sufficienti, però, a risvegliare il mio interesse a convincermi a continuare la serie.
Per quanto riguarda la trama ho pochissimo da dire: se nel primo romanzo c'era la gara, qua c'è un elenco di persone da uccidere, attività fasulla e mal camuffata che dovrebbe dar sfoggio delle abilità di Caelena come assassina. Ripeto, la sua magica abilità è inspiegabile solo fino alla magica e life changing revelation, poi ti viene da ruotare gli occhi e perdi interesse. Personaggi secondari rilevanti non ce ne sono, secondo me, perché tutti quelli che entrano in scena hanno la stessa complessità e lo stesso interesse di una patata bollita scondita. Riempitivi che entrano ed escono dalla storia per dare una finta scossa alla trama e fornire alla protagonista falsi pretesti per sfogare la sua natura di assassina. Nehemia, ad esempio, è un personaggio che suscita uno scompiglio inspiegabile: la sua importanza è sproporzionata rispetto alla considerazione che gli altri personaggi hanno di lei. L'errore della Maas è stato di relegarla a ruolo di amichetta del cuore, salvo poi dargliene uno più significativo quando ormai era inutile. Lo pseudo cattivo del romanzo è di un piattume mai visto e il fatto che Caelena si faccia infinocchiare così facilmente non corrisponde alla sua fantasmagorica abilità di spia e magica assassina. Onestamente? questa storia che Caelena è un'assassina non sta in piedi, la natura dell'assassino e quella del personaggio creato dalla Maas sono agli antipodi e non c'è un punto di contatto, mi sembra un background buttato a casaccio senza la vera intenzione di renderlo reale. Un tradimento, per come la vedo io, perché se un personaggio è così famoso per essere qualcosa allora dammene la prova altrimenti cade tutto il castello di carte.
Non ho altro da aggiungere, se non che a questo punto prenderò le distanze da questa serie perché ho avuto una seconda chance per entrarci in sintonia e non ha funzionato, quindi non vedo la ragione di continuare a torturarmi e criticarla. La lascio volentieri ai suoi fans, io guardo Caelena veleggiare sulla barchetta e sventolo il fazzoletto bianco senza versare una lacrima. Addio, tante care cose.

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