23 giugno 2020

Cassandra Clare
Lord of Shadows

Serie The Dark Artifices 2

Trama
Simon & Schuster
pag. 699 | € 9,00
A Shadowhunter’s life is bound by duty. Constrained by honor. The word of a Shadowhunter is a solemn pledge, and no vow is more sacred than the vow that binds parabatai, warrior partners—sworn to fight together, die together, but never to fall in love. Emma Carstairs has learned that the love she shares with her parabatai, Julian Blackthorn, isn’t just forbidden—it could destroy them both. She knows she should run from Julian. But how can she when the Blackthorns are threatened by enemies on all sides? Their only hope is the Black Volume of the Dead, a spell book of terrible power. Everyone wants it. Only the Blackthorns can find it. Spurred on by a dark bargain with the Seelie Queen, Emma; her best friend, Cristina; and Mark and Julian Blackthorn journey into the Courts of Faerie, where glittering revels hide bloody danger and no promise can be trusted. Meanwhile, rising tension between Shadowhunters and Downworlders has produced the Cohort, an extremist group of Shadowhunters dedicated to registering Downworlders and “unsuitable” Nephilim. They’ll do anything in their power to expose Julian’s secrets and take the Los Angeles Institute for their own. When Downworlders turn against the Clave, a new threat rises in the form of the Lord of Shadows—the Unseelie King, who sends his greatest warriors to slaughter those with Blackthorn blood and seize the Black Volume. As dangers close in, Julian devises a risky scheme that depends on the cooperation of an unpredictable enemy. But success may come with a price he and Emma cannot even imagine, one that will bring with it a reckoning of blood that could have repercussions for everyone and everything they hold dear.

[...] when this universe was born, when it blasted into existence in fire and glory, everything that would ever exist was created. Our souls are made of that fire and glory, of the atoms of it, the fragments of stars. Everyone's are, but I believe ours, yours and mine, are made from the dust of the same star.
Commento
Sarò sincera, non avevo voglia di iniziare questo mattoncino proprio in tempi di pandemia e per di più a casa. Sentivo che se avessi provato ad iniziarlo mi sarei incagliata, che probabilmente lo avrei abbandonato o tirato talmente tanto per le lunghe da trascinarmelo per settimane.
Invece no, non soltanto l'ho letto in tempi relativamente brevi - stiamo pur sempre parlando di 700 pagine -, ma mi è pure piaciuto molto, addirittura più del primo.
La prima cosa che mi viene da dire pensando a Lord of Shadows è che la storia e i personaggi sono meno infantili rispetto al primo romanzo. In Lady Midnight tutta la situazione ruotava attorno a Emma e a Julian e alle loro paturnie amorose ed esistenziali, oltre che alla resurrezione di Annabelle da parte di Malcolm. Ora, a me le paturnie adolescenziali piacciono anche, ma dalla Clare mi aspettavo qualcosa di meno gne gne e più complesso, esattamente quello che ha rifilato in Lord of Shadows. Lontane sono le crisi isteriche da ragazzina di Emma o Julian che fa il cucciolo bastonato, è come se tutti i personaggi abbiano fatto un salto di maturazione tra un romanzo e l'altro e ora non sono più dei ragazzini, e finalmente rispecchiano la maturità che ci si aspetta da loro.
La seconda cosa che ho apprezzato veramente tanto è che la centralità della storia non è più circoscritta attorno a Emma e Julian, ma si amplia includendo tantissimi personaggi che nel primo romanzo erano rimasti nelle retrovie. La coralità della storia è il fattore determinante nel mantenere vivo e attivo l'interesse del lettore: l'alternarsi dei punti di vista e lo spostarsi continuamente anche nello spazio hanno dato un ritmo più adrenalinico alla lettura. In questo modo, oltre a Emma e Julian, abbiamo potuto entrare in confidenza con altri personaggi che a me sono piaciuti da subito: Mark, Cristina, Kiera, Kit, Ty e Livvy, ma ovviamente ce ne sono tanti altri che ancora non sono diventati protagonisti ma poco ci manca, come Drusilla e Diana. Finalmente si distoglie l'attenzione dal continuo tira e molla emotivo di Emma e Julian che, secondo me, ha già perso il suo fascino perché non si sta dirigendo da nessuna parte e i due personaggi continuano a ripetere lo stesso schema. Un po' di angst è sempre gradita, ma credo che tutta la situazione abbia funzionato senza nausearmi perché i personaggi sono cambiati. Pur continuando a struggersi non sono così chiusi in se stessi e presi da soli sono ancora più interessanti che presi in coppia.
Ora, se devo essere ancora più onesta, Emma non è esattamente un personaggio che mi ha preso il cuore come aveva fatto Clary, ha i suoi pro e contro e in LoS mi è piaciuta molto di più, ma continua ad essere una protagonista che pare infusa di una potenza spropositata senza un motivo apparente, senza contare tutta la questione di Cortana, la spada magica che - spero - verrà approfondita nel terzo titolo della trilogia. Emma viene definita il Shadowhunter più forte della sua generazione, una nuova Jace, ma a me non pare abbia mai fatto niente di così strabiliante, soprattutto senza Cortana. Ma mi trattengo a dare un giudizio definitivo fino alla fine della trilogia, poi si vedrà.
Tra i personaggi che ho adorato ci sono Kit, Ty e Mark. Ho volontariamente tenuto fuori Livvy per due ragioni: pur facendo parte del trio non l'ho trovata speciale come Ty e Kit, e poi perché il finale del romanzo che la vede coinvolta è stato un colpo bassissimo da parte della Clare che devo ancora digerire. Kit e Ty sono un duo fantastico, completamente opposti e complementari, sono una combo che sicuramente ci regalerà tanto - spero - in eventuali prossimi romanzi, in particolare Kit mi fa una tenerezza che non mi spiego e ho apprezzato ogni singolo momento con il suo pov. Per quanto riguarda Ty finalmente entriamo un po' più in confidenza con le sue stranezze e il modo in cui funziona la sua mente. Mark, invece, è la personificazione dell'angst poetico, si strugge con naturalezza per ogni cosa e non si può non soffrire per lui: prima si strugge per Cristina, poi per Kieran, poi per i suoi fratelli, poi perché non si sente all'altezza di Julian, è un continuo flow di angst e per questo lo ringrazio sentitamente.
Sulla trama del romanzo ci sono alcune cose da dire: Malcolm è un cattivo che, pure nella fase 2, riesce ad essere comunque dimenticabile. Le ripercussioni di quello che fa, invece, sono molto più interessanti: Annabelle è il jolly del romanzo, è un personaggio che oscilla tra l'essere buona e l'essere una pazza scatenata che combina ogni casino possibile in trenta secondi. Non so bene cosa pensare di lei, a parte che con tutto il potere che ha ha causato la tragedia più grande di tutto il romanzo. Suppongo che la Queen of air e darkness sarà lei, quindi anche in questo caso mi tengo il giudizio per la fine. In questo quadro ci sono altri cattivi, alcuni più interessanti di altri. Parto con Zara e la Corte di psicopatici: mi sembra di rivedere Valentine e onestamente mi sorprende che una cosa del genere si possa ancora ripetere senza che nessuno batta ciglio. Va bene che un destabilizzatore interno agli Shadowhunters è sempre gradito e utile, ma cambiare un pochino le caratteristiche pareva brutto, vero? Invece i fae cattivi, il papà di Kieran, quelli sì che sono IL cattivo da tenere sempre nel proprio campo visivo. Il Lord of Shadows è il re dei fae oscuri, una specie di male oscuro che trama da anni alle spalle di tutti con il preciso scopo di conquistare il mondo, e per farlo deve prima di tutto togliere di mezzo gli Shadowhunters. La parte del romanzo ambientata nel mondo dei fae è stata molto bella perché ha inserito un elemento di casualità che prima non c'era, i personaggi dicono e fanno cose che nel loro mondo nemmeno si sognerebbero di dire o fare, ma gli effetti rimangono pure dopo. Soprattutto per Mark e Cristina, perché Emma e Julian hanno ormai superato la fase iniziale e sono proiettati sul trovare una benedetta soluzione a questa specie di maledizione. Ho grandi aspettative per l'ultimo romanzo, la combo Annabelle e Lord of Shadows dovrebbe essere terreno fertile per molti altri momenti di angst, ma tanto di sicuro un bel po' di tragedia è in serbo fin dall'inizio.
Ah, menzione d'onore per Magnus e Alec, che sono arrivati nel momento del bisogno e hanno dato una mano ricevendo in cambio una batosta di proporzioni epiche. Non pervenuti Jace e Clary, che fanno una comparsata e poi svaniscono nel nulla, Jace mi manca tantissimo.
Non ho altro da dire se non che il terzo romanzo ha scalato la lista dei tbr, e se prima non pensavo di finire la trilogia in tempi brevi ora sono quasi sicura che non resisterò molto prima di leggere QoAaD. Vediamo se la Clare sarà capace di risorgere al 100%.

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