25 maggio 2020

Diana Wynne Jones
Il Castello Errante di Howl

Serie Howl's Moving Castle 1
Titolo originale Howl's Moving Castle

Trama
Kappalab Edizioni
pag. 245 | € 15,00

La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega. Insomma, Sophie, nel tentativo di ritrovare la sua giovinezza, dovrà affrontare suo malgrado molte più avventure di quante ne avesse mai sognate! Questo romanzo ha ispirato al maestro del cinema d'animazione Hayao Miyazaki il film omonimo.
Sembra che coloro che hanno grandi capacità non resistano alla tentazione di qualche pericoloso colpo di genio con conseguenze fatali.

Commento
Ecco cosa succede quando sei chiusa in casa da oltre un mese e hai rivoltato ogni scatola e ogni sacchetto sconosciuto della cantina. Trovi cose. Trovi libri che non ricordavi di avere, trovi - letteralmente - ricordi del corteggiamento di Maritoh e ti sale il senso di colpa perché in questi - nonmiricordopiù - quasi quindici anni non ho mai pensato 'hey, lo leggo'. E sì che Howl è sempre stato uno di quei film che abbiamo riguardato insieme mille volte e fa parte della nostra nicchia di cose che ci piacciono e che adoriamo insieme. Insomma, sono una brutta persona.
Ma poi arriva la pandemia e hai l'occasione perfetta per ristabilire l'ordine e cancellare il senso di colpa quando Maritoh ti chiede 'ah ma lo hai comprato?' senza ricordarsi che te lo aveva regalato lui.
Partiamo subito con quella cosa che tutti faranno, cioè il confronto tra libro e film. Ci sono molte cose simili, ma buona parte della trama è diversa. Howl e Sophie sono esattamente come nel film, anche se caratterialmente Howl è piuttosto diverso, Calcifer è diverso fuori ma uguale dentro, Michael è un ragazzo e non un bambino e la Strega della Lande Desolate è tutto tranne che una vecchia disciolta sulle scale del Palazzo. Insomma, sì, la base è la stessa, i personaggi gli stessi ma libro e film non sono uguali. La versione di Ghibli è più fantastica, ha dentro la componente della guerra in modo massiccio, con Howl che si trasforma in uccello per combattere, mentre nel libro la questione viene solo accennata e Howl fa tutto tranne che combattere. Diciamo che tra i due non saprei cosa scegliere, forse rimarrei fedele al film per il semplice fatto che è arrivato per primo nella mia vita, ma il romanzo ha di sicuro dei punti di forza e uno spazio narrativo che il film semplicemente non può avere.
Ma ora passiamo al romanzo. Sophie è la prima di tre figlie di un commerciante che gestisce un negozio di cappelli. Secondo la maledizione della primogenita, Sophie non avrà né successo né bellezza nella vita e lei crede ciecamente a questa diceria. Alla morte del padre il negozio passa in mano alla matrigna, una donna ancora giovane che gestisce gli affari e le tre figlie come meglio può. Per riuscire a tenere il negozio aperto decide di mandare le due figlie minori a fare tirocinio una da una fattucchiera, una in un negozio di pasticceria, e tenere Sophie in negozio considerato la sua abilità nel cucire e il fatto che, essendo primogenita, erediterà l'attività. Le due sorelle minori sono furbette, ma le tre ragazze sono unite, però purtroppo mettono una pulce nell'orecchio di Sophie: non ti fidare di Fanny, perché è tutto tranne che una gran lavoratrice. Sophie un po' cade nel tranello e comincia a sognare una vita fuori dal retrobottega, dove si sta imbruttendo a decorare cappellini. Una sera nel negozio entra una donna molto bella ed elegante che, dopo poche parole, le dice chiaramente di averla maledetta. Sophie si guarda allo specchio e scopre di essere diventata una vecchietta, con tanto di dolori e fatica a muoversi. In preda allo sconforto e decisa a non farsi vedere così, fa fagotto e esce di casa con l'obiettivo di trovare la Strega e rompere la maledizione. Sulla strada incontra uno spaventapasseri, un cane e - ovviamente - il castello di Howl.
La struttura portante del romanzo è in linea di massima quella che si ricorda dal film: Sophie si insedia nel Castello in qualità di donna delle pulizie e Calcifer è onnipresente nella sua gestione del castello. Quello che ho trovato molto diverso rispetto al film è la natura di Howl. Nel romanzo, quindi nella versione originale, Howell è un ragazzo giovane e di bell'aspetto, ma è sostanzialmente un vanesio che ricerca costantemente un innamoramento che non proverà a causa della maledizione della Strega. Rincorre le ragazze, le corteggia e quando loro cedono le molla e ne cerca altre, è una specie di cascamorto innocente, ossessionato dai bei vestiti e si lascia andare a crisi isteriche che sfociano in litri di melma verde (film) o ombre che deformano la casa (film), ma la cosa che lo rende un personaggio molto diverso dall'Howl di Ghibli è che lui non vuole esporsi. Howl non vuole essere immischiato nelle questioni di corte e non ha nessuna intenzione di andare a cercare il mago Sulliman (maschio) nel territorio della Strega perché la maledizione che lei gli ha lanciato lo sta raggiungendo. Howl è un farfallone ma è impossibile detestarlo, ha un modo di fare fanciullesco che lo allontana dalla sua versione cinematografica: Howl del film è maturo, affascinante, misterioso, Howl del libro è egoista, immaturo, dolce.
Ho trovato molto affascinante l'aspetto umano di Howl, nel libro si parla molto della sua famiglia, della sua terra natale, il Galles, e lo vediamo persino guidare con un giubbotto di rubgy addosso. E' chiaramente una parte che non ci si aspetta di leggere ma c'è e regala una versione molto più umana di Howl e della storia stessa. Ora, tutta la questione romantica qua è decisamente in secondo piano. Non c'è quell'innamoramento di Sophie nei confronti di Howl che ci si aspetta, semplicemente i due si stuzzicano e litigano per 240 pagine, salvo poi - a pericolo terminato - riconoscere che questi screzi non erano altro che un modo diverso di dimostrare affetto.
Tutto il resto della storia è piuttosto diversa rispetto al film, nel romanzo tutto ruota attorno all'urgenza di ritrovare il fratello del re e il mago Sulliman, schivando la Strega. Sophie e Michael hanno un ruolo attivo nella storia, non solo per convincere Howl a fare qualcosa che non sia sfarfallare in giro, ma proprio agiscono di loro iniziativa come se avessero un'indipendenza propria che nel film nemmeno si vede da lontano. L'aspetto fantastico è sicuramente meno estremo e cinematografico, più legato ad un immaginario classico di magia e mondi magici che si discosta in modo netto rispetto a quello creato nel film. Le due cose non si escludono, vivono su due supporti diversi e funzionano entrambe.
Per quanto riguarda lo stile narrativo devo dire che la Wynne è piuttosto facile da leggere, a tratti ho pensato che fosse orientata ad un target middle-grade, un po' semplice e lineare, ma non mi ha dato fastidio. Più che altro ha bilanciato la fatica boia che ho dovuto fare per non perdere le diottrie durante la lettura a causa del font microscopico. Insomma, l'edizione non è proprio il massimo della vita per il prezzo che riporta in copertina, ma purtroppo per certe produzioni letterarie bisogna ringraziare che editori minori come la Kappalab ci investano dei soldi e stare zitti e buoni.
Bene, arrivata alla fine, quando i buoni vincono e i cattivi evaporano, mi sono fatta la domanda fatidica: continuerò la serie? La risposta è probabilmente no. Non tanto perché la storia non mi sia piaciuta o abbia detestato lo stile della Wynne, ma perché il suo mondo magico e fantastico non mi ha acchiappata più di tanto. Non escludo in modo assoluto che in un futuro potrei continuare la serie, ma per adesso non sento il suo richiamo.

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