Cresciuto come un comune fabbro di campagna, Lee Soo (Seo Ji Hoon) non immaginava che avrebbe controllato tutta Joseon; ma, all'età di ventitré anni, è esattamente questo che gli è successo. Ora da re, Lee Soo trova difficile adattarsi alle restrizioni della vita del palazzo, specialmente quando si tratta di questioni di cuore. Avendo amato Gae Ddong (Gong Seung Yeon) fin da quando ne aveva memoria, ha sempre pensato che sarebbe stata la persona che avrebbe un giorno sposato; ma ora, da re, questo sogno è diventato impossibile. Essendo lei una cittadina comune, Lee Soo non ha possibilità di rendere Gae Ddong la sua sposa ma questo non lo ferma dal provarci. Ingaggiata la migliore agenzia di incontri di Joseon, Lee Soo chiede alla talentuosa Flower Crew di trasformare il suo primo amore in una nobildonna. Accettata la richiesta del re, Ma Hoon (Kim Min Jae), Do Joon (Byun Woo Suk), e Go Young Soo (Park Ji Hoon) si prendono cura di Gae Ddong. C'è solo un problema, trasformazioni come questa non sono facili e c'è molto lavoro da fare! Rischiando la loro vita per aiutare il re, riusciranno quelli della Flower Crew ad aiutare Gae Ddong a sbocciare in un bel fiore nobile o questo lavoro proverà che ciò è impossibile?
Anno: 2019
Episodi: 16 (1 ora e 10 minuti circa a episodio)
Dove guardarlo: Viki sottotitolato in italiano
Genere: Historical, Comedy, Romance, Political
Diapositiva:
Questo è il drama del miracolo, non sto scherzando. Ho passato un mese a iniziare drama per poi dropparli praticamente subito un po' perché non ci stavo proprio con la testa, un po' perché quelli che volevo veramente vedere ancora non erano completi e ho tentato di arginare il vuoto da drama con quello che passava al convento. Ci ho messo quasi un mese a trovare un drama che non fosse palloso, pesantone, o banale, e ora che sono riuscita a terminare questo sto gridando al miracolo.
Il titolo è un qualcosa di impossibile da ricordare, lungo com'è, ma è già un indizio sul tipo di storia che si andrà a vedere: Flower Crew è il nome dell'agenzia matrimoniale, Joseon è chiaramente il periodo storico e Marriage Agency è la definizione chiara ed inequivocabile sulla natura della loro impresa. Cosa faranno mai? Organizzano matrimoni, obvs, ma la cosa curiosa è che sono un trio di giovani uomini e non c'è nemmeno l'ombra di una donna.
Il trio di amici è quanto di più diverso ci possa essere: il capo Ma Hoon, intelligente, calcolatore e figlio del Primo Ministro, Do Joon, informatore e dongiovanni e Young Soo, il responsabile della componente estetica del processo. I tre sono diversi ma hanno ruoli ben definiti e una storia che li lega: prima di essere colleghi sono grandi amici e questa bromance, tra alti e bassi, non si sfalda e resiste fino alla fine.
Bene l'agenzia accetta, dopo numerosi tentativi, di trattare il matrimonio di un giovane fabbro, Soo, innamorato fin da piccolo di Gae Ddong, una giovane povera in canna che accetta qualsiasi lavoretto per guadagnarsi dei soldi da destinare alla ricerca del fratello perduto. Fin da subito non si capisce perché lei accetti, sì vuole bene a Soo e lo considera come la sua famiglia ma non è esattamente un sentimento romantico. In ogni caso la Crew accetta, con tutte le perplessità del caso perché Gae Ddong è tutto tranne che una signorina perbene, è sporca, volgare, si veste male e parla anche peggio ma, in fondo, è una persona che non possiede nulla se non la sua intraprendenza e il trio prende a cuore il suo caso quando, inaspettatamente, al giorno del matrimonio Soo sparisce lasciando Gae Ddong sull'altare.
Indebitata, depressa, incazzata come una biscia Gae Ddong decide di andare alla ricerca di Soo ma Ma Hoon, che ha capito che c'è sotto qualcosa, l'accompagna affinché non si faccia del male o finisca uccisa in un fosso. Essendo nullatenente, il trio decide di farla stare da loro finché non sarà in grado di andarsene e nel frattempo indagano sui fatti. Il matrimonio fallito, però, è tutta cattiva pubblicità e la Crew si trova vicina alla bancarotta dalla mattina alla sera.
La sparizione di Soo si ricollega alla parte più seria del drama, praticamente onnipresente negli storici, ovvero l'intrigo politico del solito Primo Ministro malvagio che vuole controllare il re. Il re, niente di meno, è Soo. Figlio del defunto re, Soo è stato mandato a vivere in incognito affinché non venisse assassinato e, quando il trono rimane vuoto, il Primo Ministro decide di andarlo a recuperare per metterlo sul trono, contando sulla sua inesperienza e sulla facilità di controllarlo. Soo, alla fine, è un ragazzo che è cresciuto modestamente e che è stato strappato dalla sua vita nel giorno del suo matrimonio: non riesce a farsi una ragione degli eventi e non riesce a separarsi da Gae Ddong. Ovviamente, essendo ormai la sua vita quella del re, si sposta in incognito e sarà Ma Hoon a capire che il ragazzo sta nascondendo qualcosa e a tenere Gae Ddong all'oscuro per proteggere i suoi sentimenti.
La storia è quella che si può immaginare: il trio è la parte frivola e meravigliosamente elegante, Gae Ddong è l'elemento comico mentre Soo e il Primo Ministro fanno parte della sezione drammatica. L'equilibrio è piuttosto buono perché l'intreccio della storia non si sofferma troppo né da una parte né dall'altra. Certo, io avrei gradito più gag comiche - ma una in generale più comicità - ma anche così il drama è assolutamente godibile e leggerino. C'è naturalmente una grossa componente romantica, il classico triangolo amoroso, che si protrae fino alla fine, ma c'è anche una storia d'amore secondaria che, secondo me, ha dato una soddisfazione maggiore sotto al profilo dell'angst.
Comincio da Gae Ddong. A me questa attrice non piace. Non ci posso fare niente, ha qualcosa nelle sue espressioni che me la rende antipatica. Per carità, è brava, ma fino ad ora l'ho sempre vista in ruoli molto simili e quindi non ho tanto materiale sul quale dare un giudizio completo. Ripeto, se mi fossi basata solo sulla simpatia personale, lei sarebbe stata un deterrente a iniziare il drama, ma per fortuna ho puntato su altro.
Essendo Gae Ddong un personaggio un po', come dire, fuori dalle righe, la Gong non ha nessun problema a rappresentare una giovane donna maschiaccia che si ritrova suo malgrado a giocare alla nobile e, nel frattempo, cade ai miei di Ma Hoon come una pera cotta. Non la si può biasimare, dal non avere nulla all'avere tutto e pure delle persone che la sostengono in un piano che ha tutto del casino e niente di logico. Ecco, lei non fa la fortuna del drama anche se è la protagonista femminile. E' quel tipo di personaggio che risplende di luce riflessa e che funziona solo quando inserito in un contesto e in scene ben precise, rette dalla trama e dai personaggi secondari.
Ma Hoon è - secondo me - il protagonista vero e proprio del drama. Anche se la natura del suo personaggio è quella di stare sempre in ombra e di tramare con discrezione, chissà come riesce sempre a finire in mezzo alla mischia e ad essere una pedina decisiva nel grande schema delle cose. Forse perché Ma Hoon sta a cavallo di due mondi e sa come muoversi in entrambi: è figlio del Primo Ministro ma rifiuta in toto la falsa rettitudine del padre, vede attraverso la sua apparenza e non ha paura di metterglisi contro. Dall'altra è un sognatore, porta avanti il sogno del fratello morto di dare un lieto fine all'amore delle persone ma ci apporta il suo contributo: Ma Hoon crede nella logica e nella pianificazione, non tanto nei sentimenti, e per lui un matrimonio è più un gioco di incastri perfetti che di amore. Il suo mondo controllato crolla quando Gae Ddong irrompe nella sua vita e la mette sotto sopra: Ma Hoon si impegna veramente tanto per non provare nulla nei confronti della ragazza ma è chiaro che prima o poi cederà. Come coppia sono carini, anche se forse un po' piatti.
Soo è la parte sfigata del triangolo amoroso. Inizia come eroe, come innamorato e come futuro marito e poi si prende una mazzata tra capo e collo e finisce a fare il burattino senza potere, spaventato dalla sua stessa ombra.
Ora, Soo non è mai, nemmeno per un momento, il personaggio che finirà con Gae Ddong, lo si capisce subito, viene friendzonato, rapito, maltrattato, minacciato e pure dopo aver resistito con tutto se stesso gli tocca ascoltare la dichiarazione d'amore di Gae Ddong per Ma Hoon.
Insomma, in amore è sfortunato da morire. Come re, invece, funziona stranamente bene. Da bamboccione creduole, poco alla volta Soo si fa furbo e impara a giocare con i Ministri che vogliono da lui tutto e in cambio dare niente. Regge contro ogni colpo e fa letteralmente buon viso a cattivo gioco: fa credere di essere un imbecille, ma poi sgancia contraccolpi decisivi che, insieme all'aiuto decisivo di Ma Hoon, lo renderanno praticamente inattaccabile. Ripeto, come re funziona alla grande, come terzo incomodo del triangolo non ha mai avuto speranza.
Dei cattivi non farò nemmeno parola, sono talmente banali che si può immaginare come siano e cosa vogliano, mentre i personaggi considerati secondari sono molto più affascinanti.
In particolare Do Joon è un qualcosa di assurdo, solo per vederlo discinto e mezzo nudo con i capelli sciolti che fa il cascamorto con tutte le donne vale vedere il drama. E' bello, altissimo, intelligente e capace di raccogliere informazioni di ogni tipo da ogni fonte. E' una specie di spia, di informatore, di imbroglione, e la sua natura lo costringe a infilarsi in situazioni che per lui sono tutto tranne che promettenti. Del resto Do Joon vive alla giornata, non ha progetti per il futuro perché la sua famiglia è in disgrazia e non ha interesse a redimere la sua reputazione, perché tutto sommato così vive bene.
Finché nel gioco entra lei, Ji Hwa, nobile figlia di uno dei Ministri, candidata a diventare regina, calcolatrice, crudele, fredda come un blocco di ghiacco: per Do Joon è una sfida troppo gustosa da non cogliere. Da una parte c'è lui che fa praticamente di tutto per sedurla e stuzzicarla, dall'altra c'è lei che lo maltratta, lo insulta, lo evita, e quando lo crede il re in incognito diventa una gattina. Il loro rapporto è pieno zeppo di angst, non vedevo l'ora che entrassero in scena, bramavo i loro battibecchi perché davano una soddisfazione crudele che i main si sognano, e il loro finale è dolce amaro, avrei preferito vederli limonare duro ma almeno non hanno una fine tremenda.
L'ultimo personaggio del trio è Young Soo e sono rimasta sorpresa di vedere il cambiamento del suo personaggio in termini di importanza. All'inizio non se lo fila nessuno, è una specie di damerino ossessionato dai profumi e dai bei vestiti, che si appoggia moralmente e professionalmente agli altri due. Il suo rapporto con Ma Hoon è quello di un fratellino minore che adora il suo senior, è tremendamente geloso di lui e delle attenzioni che riserva a Gae Ddong e con lei diventa competitivo. Dopo la seconda parte del drama Young Soo comincia lentamente a dare indizi sul suo passato, sul perché all'improvviso lo vogliono usare per controllare la Crew e non c'è verso di non rimanerci di merda. Il suo passato è il più drammatico del drama, il suo sviluppo il più triste e il fatto che sia stato messo in condizione di fare cose che non vuole perché ha paura fa crollare la certezza che il trio sia inattaccabile.
Ovviamente è un cuore di panna e il finale dimostra che il legame del trio va ben oltre i semplici inganni e pure lui ha il suo tranquillo lieto fine.
Quindi, sì, il drama mi è piaciuto, ha saputo intrattenermi quando niente lo faceva e mi ha dato la spinta per riprende la visione dei drama senza essere schizzinosa. Sicuramente in tempi di magra - o di crisi - è saggio buttarsi su qualcosa di non troppo impegnativo, evidentemente funziona per sbloccarmi.
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