18 ottobre 2019

K-Drama della settimana: One Spring Night

The story of a couple who hits the point in their relationship where they must think about marriage, which prompts them to examine and appreciate and understand their love in a whole new way. Lee Jung In is a woman in her 30's. She works as a librarian. Yoo Ji Ho works as a pharmacist and he has a warm heart.
Anno: 2019
Episodi: 16 (1 ora circa a episodio)
Dove guardarlo: Netflix
Genere: RomanceLifeDrama

Diapositiva:   

One Sping Night, sottotitolo Signore Dammi La Forza.
Oh, sarò sfigata, tra Giugno e Luglio ho beccato solo drama che sono partiti bene e poi sono precipitati nella fossa del miodioquandofinisce, anche conosciuta come la fossa della trama che va a remengo e del picchierei tutti i personaggi, incluso il mio amore segreto Dolcezza. Se sono arrivata a voler menare pure lui è evidente che  in questo drama c'è qualcosa di sbagliato. Mi si spezza il cuoricino se penso a quanto mi sono piaciute le prime puntate e a quanto sono arrivata ad odiare tutto e tutti durante le ultime.

One Spring Night fa parte della categoria di drama che a me piace definire 'spaccato di vita comune' e riesce benissimo nel suo intento. La storia ruota attorno alla protagonista, Jung In, una donna che ha superato i trent'anni e lavora in una biblioteca. Da quattro anni ha una relazione con Ki Seok e ad un certo punto tutti attorno a loro cominciano a parlare di matrimonio: vuoi per la loro età (evidentemente in Corea se superi i 30 e non sei già sposato hai qualcosa che non va), vuoi perché stanno insieme da anni, tutti vedono per loro un unico sviluppo possibile e danno per scontato che tanto, prima o poi, si sposeranno sul serio.
Tra i due, però, è Ki Seok a dire sposiamoci e ad adottare il suggerimento degli altri come se fosse una buona idea. Jung In, invece, non solo non pensava nemmeno al matrimonio ma ha sempre vissuto la sua relazione un giorno alla volta, poco presa da questi sentimenti che si sono affievoliti con gli anni, complice anche la sprezzante indifferenza della famiglia di lui che non ha mai dimostrato di volerla conoscere o di vederla come possibile nuora.

Per Jung In la proposta di matrimonio e l'accettazione scontata di amici e famigliari sono il punto di rottura, lei proprio di fare quello che gli altri si aspettano non ci pensa proprio, visto che non ha mai desiderato sposarsi e tanto meno con Ki Seok. I suoi dubbi rimangono segreti e cerca nel frattempo di guadagnare tempo, tergiversando con Ki Seok ed evitando del tutto l'argomento con la sua famiglia. Jung In non si sente stimata, sostenuta, capita e forse nemmeno amata da Ki Seok e in un certo senso disprezza quel suo darla per scontata così, appena incontra un ragazzo che la corteggia, si ritrova davanti ad un bivio.

Jo Ho è un giovane farmacista ed è anche un padre single. Ha avuto il bambino quando era molto giovane e la madre li ha lasciati dopo la nascita, ed essendo fondamentalmente una brava persona ha messo da parte la sua giovinezza per concentrarsi sul figlio e sul lavoro, in modo da poter un giorno diventare un padre a tutti gli effetti. Jo Ho, per forza di cose, lascia il bambino con i genitori e passa spesso da loro, a volte si ferma a dormire a volte se lo spupazza in giro, ma non dimentica mai che questa lontananza è temporanea ed è necessaria. Per anni Jo Ho si è annullato come uomo, come giovane, finché Jung In entra nella sua farmacia e lo fulmina seduta stante. All'improvviso Jo Ho esce dal suo letargo, si risveglia e si apre spontaneamente ad un'attrazione immediata per una donna che è off limits. Il fatto che Jung In sia fidanzata è, ovviamente, un ostacolo, ma il fatto che questa relazione sia traballante e sia arrivata alla sua fine è l'apertura che Jo Ho aspettava. Tra i due c'è chimica, c'è attrazione, e Jung In prova per la prima volta cosa vuol dire avere qualcuno che la desidera perché è fatta così, con i suoi pregi e i suoi difetti, e che non tenta in ogni modo di conformarla all'ideale di fidanzata che tutti hanno.

La crisi della relazione con Ki Seok raggiunge la sua naturale rottura e Jung In decide che probabilmente esplorerà questo suo nuovo sentimento per Jo Ho, ma con i suoi tempi. Purtroppo la loro quasi relazione viene messa allo scoperto e lei diventa subito una traditrice, una donna che ha lasciato il fidanzato storico per un ragazzo padre.
Il drama principalmente ruota su questo contrasto tra le parti e fino alla fine si prova un'ansia tremenda per la pressione delle famiglie, degli amici e della società affinché Jung In ceda ad un matrimonio che non desidera, solo per mantenere le apparenze. Ki Seok si trasforma in un ex ossessivo e manipolatore, che non capisce un no neanche se gli arriva dritto in faccia e che avvelena con le sue azioni la fine della loro relazione, già difficile e complicata. In più ci si mette il padre di Jung In, che non accetta di perdere il suo ruolo perché il matrimonio sarebbe stato utile soprattutto a lui.

Li ho odiati parecchio, questi personaggi secondari, e ho faticato a sopportare e a capire le reazioni di Jung In che non manda tutti a fanculo, c'è un evidente contrasto culturale e non ho idea se nella società coreana sia la prassi obbligare i figli a fare matrimoni infelici, però per me arrivare alla fine del drama, dopo la quantità di assurdità perpetrate da questi personaggi, è stata una vera prova di sopportazione. Oltre a Jo Ho, che è adorabile a dei livelli incredibili, soprattutto quando è con il figlio, e a Jung In che è una protagonista molto forte ed emancipata rispetto alla media dei drama, ci sono altri due personaggi femminili - forse dovrei dire tre - che hanno saputo tenere testa alle convenzioni sociali. La prima è la sorella maggiore di Jung In, costretta dal padre a sposare un uomo rispettabile e finita per essere picchiata un giorno sì e l'altro pure, trova il coraggio di lasciarlo e di chiedere il divorzio, tutelandosi addirittura attraverso la raccolta fotografica delle lesioni subite. La seconda è la sorella minore di Jung In, uno spirito libero che va contro le richieste dei genitori per vivere la sua vita in totale libertà; e la terza è la madre delle ragazze, che all'inizio pare essere la solita donna sottomessa al volere del marito ma alla fine tira fuori una forza tale da trasformarla nel muro protettivo che sta tra le figlie e questi uomini orrendi.

Per quanto io abbia amato il personaggio di Jo Ho, la seconda parte del drama risente parecchio di questi personaggi e inquina la visione, trasformando un episodio da dolce ed emozionante ad acido e nervoso; nemmeno il finale - prevedibilmente positivo - è un richiamo abbastanza forte per farti sopportare certe fesserie.
Poi, per carità, esteticamente parlando è una goduria per gli occhi - a parte i vestiti di Jung In da nonna e la solita sigla ripetuta miliardi di volte fino alla nausea - ed è un drama probabilmente molto attuale, ma il messaggio spesso è troppo invadente rispetto al desiderio di passare qualche ora in santa pace sul divano a sospirare d'amore. Si inizia così e si finisce urlando contro lo schermo, e la fine del drama è una vera e propria liberazione.

1 commento:

alessandra ha detto...

Ciao!
Sto guardando proprio ora questo K-Drama (sono all'episodio 9, quindi poco dopo la metà)! Arrivo da 39, che ho trovato bellissima e da Something in the Rain, che mi è abbastanza piaciuta, nonostante le spremute di cuore fino all'ultimo episodio. One Spring Night la trovo molto più lenta. Ciò che è avvenuto nelle prime 8 puntate, poteva avvenire in 2 e andava bene così. Iniziavo a trovare fastidiosa l'indecisione perenne dei due protagonisti, che finalmente si sono "trovati", ma immagino che ora andrà di male in peggio. La finirò, ma come scrivi tu, a fatica. Peccato: le premesse erano buone!