Serie Outsider Chronicles 2
Trama
Ebook | € 3,57 |
When Liv Bennett said good-bye to her sinkhole of a hometown, she planned to leave that chapter of her life behind forever. But forever turned out to only be three years. After her addict of a mother up and disappears, Liv returns to what she considers her own personal hell smack in the middle of nowhere Nevada to take care of her two younger sisters, and she promptly reinstitutes the golden rule that got her through her first nineteen years of life without getting knocked up, roughed up, or messed up: don’t date the local boys and, god forbid, don’t fall in love with one of them. It isn’t long before that golden rule is put to the test. Will Goods grew up in the next trailer over, but the wild, careless boy who used to tear up the town with his three brothers has morphed into someone else so completely, he’s almost unrecognizable. The quiet, contemplative man who works on cars every night and takes care of his mentally ill mother every day is nothing like the local boys Liv grew up avoiding. But when Liv considers suspending her golden rule just this once, she finds out something about Will that will change everything. Will Goods isn’t who he used to be—he’s not even the man Liv thinks she’s gotten to know over the summer. He’s become someone else entirely. He’s become...Damaged Goods.
Commento
Oltre un anno fa ho sperimentato un attacco di isteria dovuta alla voglia di leggere un romanzo, convinta di averlo sul Kindle, salvo scoprire che avevo solo il titolo precedente e l'altro no.
La voglia di leggere Damaged Goods mi è tornata (è stata ciclica negli ultimi due anni, roba da matti) e ho pensato sicuramente lo avrò scaricato sul Kindle, figuriamoci se dopo l'ultima volta non l'ho fatto.
Non lo avevo fatto e la crisi isterica si è riproposta. Però questa volta ero a casa, con un bel credito sul mio account Amazon e il polpastrello puntato su Acquista con 1-click.
Tragedia scongiurata, penserete voi.
Ebbene, no. Perché c'è sicuramente una regola aurea che dice così: se vuoi disperatamente leggere un romanzo specifico e se sei convinta che sarà un'esperienza trascendentale, certa che ti innamorerai e che sarà la lettura dell'anno stai sicura che, invece, sarà tutto il contrario.
Tutto il contrario, con mia somma eterna imperitura felicità.
Non che sia qui a dire che DG fa schifo, che è il peggior romanzo di sempre e che la Williams è un'incapace, lungi da me le voglio bene, ma io volevo adorarlo questo benedetto libro invece mi sono annoiata! Annoiata! Leggendo un romanzo della Williams! Inconcepibile!
Tanto per cominciare la trama è fuorviante: mi aspettavo un tipo di storia ben preciso e invece è stato tutt'altro. Pensavo di leggere un romance da bassifondi, con protagonisti poveri in canna e senza prospettive, una storia d'amore un po' ruvida, polverosa, depressa ma sempre con amore e speranza in grandi quantità. No, per niente, nulla di tutto ciò: l'ambientazione è sì determinante ma fino ad un certo punto, Will e Liv vivono sul serio in un caravan, sono veramente poveri, l'ambiente è davvero degradato e depresso ma è un contorno, è uno sfondo sul quale la storia di appoggia senza mescolarsi e rimane quasi incompiuto. E' un continuo almost there, ma alla fine non si arriva mai.
Non si arriva mai perché la quantità di parole usate dalla Williams è stata esagerata, sproporzionata rispetto al contenuto e rispetto persino alle scene. Parole parole parole: concetti ripetuti o spiegati con troppe parole, monologhi interiori di Liv al limite dell'infinito e una costruzione dei periodi talmente fitta e senza stacchi che ad un certo punto non ce la facevo, giuro. Dovevo fare una pausa, o concentrarmi tantissimo sulla lettura, con il risultato che già prima della metà non solo avevo capito dove stava andando a parare, ma avevo addirittura perso interesse.
Questo perché la protagonista Liv non è per niente riuscita. Il suo essere cinica, dura e fredda, chiusa a tutto e a tutti e concentrata sulla sua vita è un comportamento che viene subito a noia perché appena viene inserita in un contesto dove le persone sono gentili lei non sa adattarsi e sembra una stronza acida senza cuore. Ci sta che sia pragmatica, concreta e non si nasconda sotto ad un sasso quando ci sono problemi da risolvere, ma essendo stupidamente convinta di essere dalla parte della ragione combina - ovviamente - una serie di pasticci che poteva evitarsi.
Un'altra cosa che pensavo fosse diversa è il personaggio di Will: manca di intensità, di presenza, è talmente schiacciato dalla onnipresente voce narrativa di Liv da finire relegato ad un angolino senza possibilità di prendersi spazio. Così, se pensavo di leggere un personaggio maschile frutto della società in cui è cresciuto, mi sono dovuta ricredere in fretta di fronte all'ex soldato taciturno ma gentile perché Will non buca le pagine, rimane tranquillo nella sua zona e quando ne esce non è nemmeno con il botto. La Williams ha creato personaggi maschili migliori di Will, senza ombra di dubbio, ma poverino a me ha fatto tenerezza.
Insomma, personaggi a parte, la Williams ha tirato la storia per le lunghe e ha scelto un punto di rottura decisamente banale che fatica a dare intensità alla storia e che è debole persino nelle spiegazioni. Se l'ho capito io, che non sono particolarmente sveglia, mi chiedo come la Williams avesse potuto pensare di usarlo come misunderstading. Va bene non andare sul complicato, ma così - dopo tutto lo sforzo per arrivare alla fine - non c'è nemmeno la soddisfazione di aver raggiunto un punto intenso e gustoso della storia.
Che ci abbia messo comunque poco a leggerlo non conta, perché ero a casa senza cose da fare e ho potuto spalmarmi sul divano, mentre in circostanze diverse mi avrebbe impegnata almeno una settimana. Damaged Goods è un romanzo che non sa che strada prendere e ha una protagonista invadente e fastidiosa.
E sì, la delusione è cento volte peggiore proprio perché lo volevo leggere da tanto ed ero convinta che fosse il mio tipo di storia. Me ne farò una ragione e mi butterò su un altro romanzo della Nicole, tanto sono sicura che i nuovi sono mille volte meglio.
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