30 novembre 2017

Kendare Blake
La Battaglia delle Tre Corone

Serie Three Dark Crowns 1
Titolo originale Three Dark Crowns

Trama
Newton Compton
ebook | € 2,99
Tre sorelle, un solo trono. Una guerra all'ultimo sangue. La storia di tre sorelle che dovranno combattere per diventare regine: quella che rimarrà in vita otterrà la corona. Da che se ne ha memoria, sull’isola di Fennbirn ogni generazione è stata scandita dalla nascita di tre gemelle: tre regine, tutte ugualmente degne nella successione ereditaria della corona e tutte in grado di padroneggiare la magia. Mirabella è una fiera elementalista, sfacciata come i suoi incantesimi: governa il fuoco, i flutti e i fulmini con il solo schioccare delle dita. Katharine è sottile e insinuante come il suo potere: la sua simbiosi con i veleni è tale che può ingerire anche la più letale delle sostanze tossiche senza che le accada nulla. Arsinoe, invece, ha sviluppato una perfetta comunione con la natura: può far sbocciare le rose più incantevoli o ammansire i leoni con il suono gentile della sua voce. Ma per diventare regina non basta il diritto di nascita: dovranno combattere duramente l’una con l’altra, per ottenere la corona, perché non si tratta di un gioco in cui si vince o si perde… In ballo c’è la vita. Ecco, questa è la notte in cui le gemelle compiono sedici anni: la battaglia ha inizio.
Le regine non dovrebbero voler bene alle sorelle. L'ha sempre saputo, da quando vivevano insieme al Black Cottage, ma anche lì si era presa cura di loro. "Non sono più le bambine con cui sei cresciuta", bisbiglia con le mani sul viso. Ora sono regine. E devono morire.

Commento
Quando si dice un'occasione sprecata.
Non che io sia un guru, l'esperta massima mondiale o possa anche solo pretendere che il mio parere conti qualcosa, però un pochino ormai ne capisco, soprattutto di un genere che leggo da molti anni.
Il fantasy è strano, o ci azzecchi subito al primo colpo, o sbagli tutto, oppure - terza opzione più pericolosa - metà romanzo è una palla e l'altra metà è appassionante. La terza opzione, per me, è la peggiore perché o sbagli l'inizio e, quindi, il lettore muore di noia e perde interesse, o centri l'obiettivo con la prima parte e poi combini un casino nella seconda.
Kendare Blake ha sbagliato la prima metà e ha azzeccato la seconda, ma ormai mi aveva persa per strada perché sono anziana e mi stufo in fretta.
Ovviamente sono arrivata alla fine e ho dato un voto più che decente perché quello che mi è piaciuto mi è piaciuto tanto.
Storia. Sull'isola di Fennbirn - isolata dal resto del mondo per cultura, tradizioni e popolazione - regna una regina che, a seconda della sua nascita, è dotata di poteri particolari. Può avere il dono della guerra, essere una naturalista, una elementale o una avvelenatrice. Da questa regina nascono sempre tre figlie gemelle, anch'esse dotate di poteri. Delle tre, solo una diventerà regina dopo una selezione mortale: le tre regine devono - in breve - ammazzarsi l'una con l'altra sfruttando i loro poteri. Tutto questo si ripete da centinaia di anni, nascono, vengono cresciute dai loro gruppi di appartenenza e istruite per uccidere e sopravvivere, finché a sua volta la regina incoronata si sposerà e darà alla luce tre gemelle.
La generazione di regine protagoniste della serie non è delle più promettenti, e tutti lo sanno fin dalla loro nascita. Arsinoe è una naturalista che non è ancora riuscita a richiamare il suo famiglio e a dimostrare di possedere un briciolo di potere; Katharine un'avvelenatrice il cui unico potere è saper creare veleni; Mirabella appartiene agli elementali e, delle tre, sembra essere l'unica abbastanza potente per vincere. Le tre ragazze da sole non potrebbero combinare un'accidente, sono le loro famiglie ad istruirle, ad allenare i loro poteri e a crescerle con la consapevolezza di dover uccidere le proprie sorelle. Il legame affettivo è inesistente, essendo state divise da piccole, e quello di sangue è irrilevante, così le tre sono sostanzialmente estranee che conoscono pochi dettagli sulle loro capacità e personalità e che si appoggiano in tutto e per tutto ai loro protettori.
Così Arsinoe viene cresciuta quasi selvatica, affiancata dalla potente amica e insegnante Jules non si cura affatto delle apparenze e non crede nel dissimulare o nel camuffare. Arsinoe è così com'è, può essere scambiata per una sempliciotta ma in realtà è genuina fino all'estremo.
Poi c'è Katharine, la cui fama è di essere debole, malaticcia, consumata da tutti i veleni assunti negli anni, uno spettro destinato a morte certa e facile da battere, quando in realtà il suo punto di forza risiede nella resistenza stessa - non solo ai veleni, ma anche alla cattiveria - così che Kat più che un esserino magro e debole pare essere inattaccabile persino dagli intrugli più assurdi propinati dagli Arron, avvelenatori che hanno messo sul trono le ultime regine.
L'ultima è Mirabella, l'unica delle tre ad aver sviluppato i suoi poteri e ad essere in grado di metterlo in mostra, è la protetta del Tempio ed è considerata quasi già Regina. Poco importa se è tutta una montatura, un progetto stilato a tavolino in segreto, mentre lei sogni di nascosto di andarsene e scappare dal controllo ossessivo delle sacerdotesse. Mirabella è potente, sì, ma è anche l'unica che ha dei ricordi vividi delle sorelle e per questo la più vulnerabile.
Delle tre la mia preferita è Arsinoe, seguita a ruota da Katharine mentre Mirabella mi ha lasciata indifferente e poi mi ha dato i nervi un pochino, come conseguenza di alcune svolte della trama.
Ora, la storia è chiara: le tre devono uccidersi e chiaramente il romanzo è - o dovrebbe essere - un crescendo al momento dell'apertura delle ostilità dopo Beltane. I capitoli dedicati ad ognuna di loro, dove l'autrice entra nel dettaglio della loro vita, della loro personalità e persino dei personaggi ad esse legate, rendono lo sviluppo della storia estremamente preciso e dettagliato.
Non posso, ad onor del vero, lamentarmi del contenuto, dello stile, o della capacità dell'autrice di creare una struttura più che solida, perché il romanzo è solido, è ben scritto, ed è articolato a sufficienza perché il lettore non senta la mancanza di dettagli.
Quello che non mi ha convinta affatto della parte iniziale è che sembra che non succeda quasi nulla. La lentezza non è un male, e nemmeno costruire pezzettino per pezzettino personaggi e contesto, però ci vuole sempre qualcosa che spezzi il ritmo monotono, o la mancanza di eventi rilevanti, perché altrimenti l'impressione generale di noia diventa un ostacolo difficile da superare.
Almeno per me, dopo i primi capitoli, quando la storia ormai avrebbe dovuto prendere il volo, è stato difficile trovare la voglia di proseguire con la lettura e concentrarmi.
Non c'è niente che oggettivamente sia brutto, o fatto male, e probabilmente a molti il romanzo è piaciuto così com'è, io avrei gradito che il romanzo prendesse il suo bel ritmo prima della seconda metà.
La parte migliore per me è proprio questa: il crescendo è serrato, gli eventi cominciano a mettersi in moto, i personaggi hanno pianificato e tramato, e da quel momento è tutto un susseguirsi di azione, di pericolo, di drama e di suspense. Le tre regine devono fare i conti con le prove che dovranno superare, e nel frattempo anche metabolizzare tutti i cambiamenti che questa Ascensione porta con sé.
Devo dire che il mio coinvolgimento è aumentato parecchio appena le tre protagoniste escono un po' dal seminato. Arsinoe, Jules, Joseph - quante mazzate, brutto scemo - e Billy sono i più attivi, si muovo e agiscono in modo più esplicito e sono anche i più vicini al lettore; Katharine è quella che sembra sbocciare man mano che l'Ascensione si avvicina, e Mirabella pare crollare un poco alla volta per colpa della sua fragilità: innamorata delle sorelle, innamorata del ragazzo sbagliato, completamente controllata dalle sacerdotesse, si fa fatica a provare simpatia nei suoi confronti ma - visto che le cose si faranno sicuramente più intense - probabilmente smetterà in fretta i panni della preziosa regina elementale gentile e giudiziosa. O almeno spero.
La Blake ha chiuso il romanzo con un bel botto: ha condensato una sequenza di colpi di scena nella parte finale - uno più succoso dell'altro, btw - e ha lasciato in sospeso le cose. E' evidente che con il secondo romanzo molti nodi verranno al pettine, spero solo che non faccia come con il primo e parta subito in quarta perché ora voglio proprio che le tre regine si diano da fare: tirate fuori gli artigli che voglio vedere scorrere del sangue.

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