Titolo originale Kimi no na wa
Trama
Trama
Edizioni BD J-POP romanzi pag. 184 | € 14,00 |
Mitsuha è una ragazza realmente esistente. Sono sicuro di avere sentito la sua temperatura corporea e i suoi battiti, il suo respiro e la sua voce, il rosso acceso che attraversava le sue palpebre e le vivaci lunghezze d'onda che raggiungevano i suoi timpani. Se non è viva nonostante tutto ciò, allora nulla è vivo.
Commento
E' obbligatoria un'introduzione, al fine di contestualizzare e giustificare la quantità di castronate che mi usciranno dalla tastiera tra pochi istanti.
Chiedo a chi ha più competenza di me in fatto di anime e manga, nonché dimestichezza con i termini e le parole precise per descrivere o denominare concetti, fatti, nomi, situazioni, di avere pazienza e di non lanciarmi insulti e maledizioni. Mi sto timidamente affacciando su questo mondo e solo da pochi mesi ho cominciato a nutrire un sincero interesse per queste produzioni. So di non avere le competenze tecniche o contenutistiche per poter sviscerare al meglio Your Name - ma nemmeno altri titoli - per questo cercherò di stare sul sicuro ed evitare di impantanarmi in concetti che non saprei argomentare.
Appurata la mia totale ignoranza in materia - ma giuro che ci sto lavorando - mi sento abbastanza tranquilla nel proporre una recensione classica di un romanzo che è molte cose, ma sicuramente non classico.
Your Name è la trasposizione in romanzo dell'omonimo film d'animazione di Makoto Shinkai (anche se il regista ha detto che potrebbe essere benissimo il contrario, il film essere la trasposizione del romanzo) e, secondo la mia modestissima opinione, leggerlo senza aver visto il film potrebbe essere una pessima scelta.
Ora capisco perché molti commenti sul romanzo erano negativi, perché effettivamente questo non è un libro di immediata comprensione. Non è che inizi a leggere e capisci tutto al volo, non vieni gentilmente accompagnato all'interno della storia dalle descrizioni, non ci sono dialoghi costruiti con divisioni nette tra gli interlocutori, non c'è il tipo di chiarezza a cui la narrativa ci ha abituati.
Non perché Your Name è un romanzo buttato giù a casaccio e scritto male per incapacità, ma perché è volontariamente frammentato e confuso, oscilla continuamente da un luogo all'altro e da un personaggio all'altro senza specificare nulla così che il lettore all'inizio rischia l'aneurisma per lo sforzo, ma poi impara a prestare la massima attenzione ai dettagli, ai pronomi, al femminile e al maschile e a ricercare - anche quasi ossessivamente - la presenza di indizi che facciano capire chi è chi.
Del resto questa struttura caotica e mischiata è dovuta alla natura stessa della trama: lo scambio dei due personaggi durante i sogni e il vivere la quotidianità dell'altro nel suo corpo danno il via ad una serie di scene di scambio tra lui e lei (nel senso che lei, nel corpo di lui, parla di se stesso - corpo maschile - come una lei e viceversa) che all'inizio sono difficili da codificare, ma poi assumono un senso diverso rispetto al semplice imbarazzo della gag adolescenziale.
L'idea di base di queste due persone che non si incontrano mai perché vivono in luoghi e tempi diversi e dell'amore che - pare - non ha modo di essere vissuto con conseguente struggimento e sofferenze estreme è ciò che rende speciale il romanzo.
Ammetto che forse il mio giudizio è inquinato dal ricordo del film che ha lasciato me con il cuoricino pulsante e Fidanzato in una valle di lacrime, e che effettivamente è emozionante e poetico all'ennesima potenza, eppure appena si prende il ritmo è impossibile rimanere indifferente alla storia. Certo, la resa su pellicola è più d'impatto, in un secondo capisci mille cose che un romanzo magari non sa esprimere al meglio, però un'immagine non sa entrare nella testa del personaggio, non sa dirti per filo e per segno cosa passi nella testa di Taki o di Mitsuha e non sa cogliere le sfumature delle emozioni come un testo scritto sa fare.
Diciamo che, a voler essere proprio pignoli, i due formati si compensano e si equilibrano a vicenda perché forniscono due versioni della storia uguali nei contenuti ma diverse nella resa ma, al contrario del film che è un prodotto finito che non ha bisogno di altro, il romanzo rischia di essere visto come una versione peggiore o strana del film.
Sempre se vogliamo essere pignoli, sarebbe il caso di vedere il film e poi leggere il libro primo perché la storia è bella, romantica e struggente con tanti momenti che sdrammatizzano, sia perché l'animazione come la letteratura riesce a rappresentare una storia senza limiti: le immagini come le parole posso diventare realistiche o fantastiche e oniriche, così sia il film che il romanzo viaggiano tra il credibile e l'incredibile senza mai diventare grottesco o caricatura del genere.
Sicuramente chi ha dimestichezza con l'animazione e la narrativa giapponese potrebbe continuare per ore e sviscerare tutto fino alle virgole (perché ovviamente anche la punteggiatura ha un significato), io mi fermo qui perché più che dirvi che il film è da vedere e il romanzo da leggere (anche se non è meravigliosamente meraviglioso) non so cosa aggiungere.
PS. Se volete eccedere in precisione, esiste anche il manga in tre volumi.
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