21 settembre 2017

Katie McGarry
Un cuore bugiardo

Serie Pushing the Limits 4
Titolo originale Take Me On

Trama
De Agostini | pag. 474 | € 14,90
Lunghi capelli castani, occhi penetranti, fisico atletico e una passione per la kick boxing. Haley non è una ragazza come le altre. Ma dalla tragica notte in cui, per difendersi da un’aggressione, ha perso il controllo pestando a sangue il suo ex, ha giurato di rinunciare a tutto. Non rimetterà mai più piede sul ring. Poi però incontra West e non riesce a smettere di pensare a lui. West è un vero e proprio golden boy: ricco, affascinante e leale. Talmente leale che per difenderla accetta di battersi in un incontro di arti marziali. Eppure West non sa nulla di lotta e senza l’aiuto di Haley rischia di farsi davvero male. Haley accetta di allenarlo e stringe con lui un patto. Un patto basato su un castello di bugie che, se crollasse, distruggerebbe per sempre il sentimento che sta nascendo tra loro.
Agli occhi degli estranei, West e io vi eravamo avvicinati troppo, troppo in fretta. I nostri mondi non si erano solo scontrati, si erano mescolati come colori versati sul marciapiede, e sembrava che nessuno dei due fosse tornato alla propria sfumatura.
Commento
Ed ecco qua il secondo miracolo di Agosto, il secondo romanzo che ha buttato giù gli ultimi pezzi del mio blocco del lettore. Io lo sapevo, che questo romanzo sarebbe stato bello come gli altri, e l'ho comprato convinta che me lo sarei conservato per l'autunno o per i mesi di morte editoriale.
Però a mali estremi, estremi rimedi, e dopo aver lanciato la prima offensiva con la Armentrout ho deciso di sparare un'altra cartuccia pesante e distruggere il blocco che mi ha tenuta ferma per un mese.
Ovviamente, come mi è sempre successo con la McGarry, è bastato leggere il primo capitolo per essere risucchiata dalla storia, e anche con questo titolo ho fatto un pomeriggio intero di lettura senza fermarmi finendolo in un'unica sessione.
Anche se alla fine ho dato un voto alto e ho veramente amato la storia, ho trovato un paio di sbavature che, personalmente, hanno inquinato leggermente la lettura. Per prima cosa l'inizio incasinato. Non so se è stato un problema mio, se magari ero stordita dalle troppe ore di lettura (troppo, troppo in fretta), o se effettivamente è capitato ad altri, ma ho trovato l'inizio di questo romanzo leggermente confuso. Non tanto perché non veniva spiegato nulla, quanto perché l'autrice ha aperto la narrazione scaricando tante cose (problemi, personaggi, contesti) ma lasciando i bordi sfumati, così che al di là dell'evento descritto - chiaro e semplice da capire - le motivazioni o la linea temporale rimanevano confuse.
Ad esempio ci ho messo un attimo a capire che Un cuore bugiardo si sovrappone alla fine di Una sfida come te e ha come protagonista uno dei fratelli di Rachel. Anche qui, non c'è nemmeno un minimo di antefatto o due righe spese per ricordarci chi fossero i personaggi già conosciuti, si entra direttamente nel vivo senza preparazione, così ho dovuto stare attenta ai minimi dettagli e fare due più due.
West, il protagonista, è il fratello di Rachel il terzo elemento del trio dei piccoli assieme al gemello di lei Ethan, ed è anche il fratello che ha preso i soldi di Rachel scatenando il casino di Una sfida come te. Ora, stabilito chi sia West, Haley è facile da inquadrare perché è un personaggio nuovo che, però, arriva dalla stesso ambiente di Abby e Isaiah, anche se non ne è amica. Quello che di lei all'inizio è incasinato sono le reazioni che ha di fronte a determinate cose, o i pensieri relativi ad alcuni argomenti che risultano abbastanza incomprensibili perché non hanno un contesto che li chiarisca.
Questo caos, per fortuna, si raddrizza in fretta e anche quello che rimane non detto diventa abbastanza prevedibile.
Se poi devo trovare un altro lievissimo difetto - che è proprio tirato per i capelli - è l'eccessiva densità di sfighe scaricate sulle spalle dei personaggi. E' ovvio che essendo questa la natura del romanzo ci siano abbondanti sfighe da entrambe le parti, ma di solito sono poche, ridotte, circoscritte e ben specifiche; raramente ho letto romanzi dove i due protagonisti non avessero un momento di tregua e fossero bombardati letteralmente dall'inizio alla fine. A me il drama e l'angst piacciono assai, ma ad un certo punto pure io raggiungo il limite del tollerabile. Ecco, in Un cuore bugiardo secondo me la McGarry si è fatta prendere un po' troppo la mano e ha rovesciato una sequenza di macigni che, per me, hanno livellato tutto su un tono drammatico/esagerato andante che alla lunga perde di potenza e di drammaticità e ti fa pensare ancora?
Però - e qui si capisce quando un'autrice è brava - ci si dimentica davvero in fretta di queste piccole sbavature perché il coinvolgimento emotivo è talmente intenso che non si può fare a meno di lasciarsi travolgere dagli eventi.
La storia è una versione un pochino più originale della solita che la McGarry propone: tanto per cominciare non c'è un bad boy o una bad girl, perché entrambi hanno momenti no e momenti sì, e poi il ruolo di lottatore è adatto a entrambi. West a modo suo è un combattente perché non molla, si butta subito nella mischia, è un po' grezzo nei suoi modi e urta i nervi delle persone ma i motivi che sono dietro al suo comportamento sono quelli giusti. Haley, invece, è una combattente di testa, disciplinata, precisa, con tantissime regole, che ha espresso questo suo modo di essere attraverso la kick boxing. Al di fuori della palestra e del ring, Haley non combatte fisicamente ma solo con la testa: tiene duro nonostante la situazione familiare sia un disastro e nonostante debba fare i conti con delle brutte esperienze.
I due, apparentemente, non hanno niente in comune. Uno è di famiglia ricca, un po' viziato e abituato ad agire senza curarsi delle conseguenze, mentre l'altra ha dovuto assistere impotente mentre la sua vita andava a rotoli. Eppure un momento di contatto c'è, ed è quando entrambi hanno bisogno di un'intervento esterno, quando hanno bisogno che nella loro vita entri qualcuno che non li conosce, che non sa chi sono e che nonostante tutto non li abbandona.
Mi è piaciuto che dei due fosse Haley ad essere il centro gravitazionale della trama. La McGarry ha sviluppato la sua storia intrecciandola con quella di West in modo che entrambi si muovessero sulla stessa strada e condividessero parte delle difficoltà. Il ruolo di West, e qui ho apprezzato molto la McGarry, non è quello di salvatore della fanciulla. Anche se il suo scopo è quello di salvarla, perché per un contorto ragionamento si sente incapace di fare qualcosa di buono per gli altri, West accetta subito la forza di carattere di Haley e quasi si ripropone di creare solide basi perché questa forza venga fuori più spesso. Da salvatore, West vuole diventare un amico e un sostegno per Haley e, naturalmente, man mano che i sentimenti maturano anche un compagno.
Haley, lo ammetto, pensavo che mi sarebbe stata antipatica. Non amo le protagoniste che giocano ad essere maschiacci e il fatto che fosse una sportiva e che la kick boxing fosse una parte così importante della sua vita mi aveva fatto temere per una situazione di antagonismo tra i due protagonisti. Invece no, Haley è una combattente nel vero senso della parola, ma è prima di tutto una ragazza che impara a conoscere i propri limiti attraverso l'umiliazione, la paura, l'insicurezza, vivendo una realtà di povertà e di incertezza senza poter contare sulla sua famiglia.
La loro storia d'amore si sviluppa in modo omogeneo nei limiti del possibile tra tutte le sfighe, ed è veramente ricca di scene diverse, con tanti momenti di contrasto e di ricongiungimento e - punta di diamante della McGarry - dialoghi ben fatti, con un ottimo livello di leggerezza e drammaticità.
Il bilancio della lettura è sicuramente positivo. Il romanzo mi è piaciuto molto e l'ho divorato in una giornata, ma dal punto di vista romantico forse non è proprio il mio preferito perché ha poche scene classiche, anche se forse è proprio per questo che ha avuto un impatto più forte: c'è più angst, più tira e molla, più sofferenza e io ci sguazzo dentro anche se poi, alla fine, desidero sempre la nuvoletta fuffolosa e glitterosa.

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