30 gennaio 2017

Alessandra Angelini
Non dirgli che ti manca

Trama
Newton & Compton
pag. 446 | € 9,90
Isabella è a pezzi. Deve vedersela con un padre di successo, per il quale non c’è un altro futuro possibile se non quello che lui stesso ha immaginato per la figlia. E come se non bastasse, il suo fidanzato, quello che secondo tutti era il ragazzo perfetto, la tradisce spezzandole il cuore. Così decide che è arrivato il momento di cercare la propria strada e trasferirsi da Roma a Bologna per studiare. Ma la vita è sempre pronta a sorprenderti: nel caso di Isabella l’imprevisto si chiama Denis, tatuatissimo batterista dei Bad Attitude. In una notte che cambia tutto, Isabella infrange ogni regola. I due si imbarcano in una relazione turbolenta, fatta di lunghe separazioni, resa complicata dall’insofferenza del padre di lei e dalle insicurezze della ragazza. Nonostante le differenze sociali, quello che Denis e Isabella provano l’uno per l’altra è un sentimento insopprimibile, forte e delicato, violento e dolce allo stesso tempo, qualcosa che va oltre le regole, ma che non sembra destinato a finire, come quelle melodie che entrano nella testa e non se ne vanno più.
Commento
Nel mio mobile rosso (quello fatto a cubi, made in Ikea) ci sono due spazi dedicati ai romanzi che mi arrivano o che compro nel corso dei mesi e che rimangono lì in attesa di essere letti e messi in ordine nella libreria.
Da Novembre Non dirgli che ti manca stazionava in uno di quei cubi, emigrando da uno all'altro senza mai passare avanti, senza mai catturare la mia attenzione. Mi era arrivato alla sua uscita e lì è rimasto per due mesi e, non solo non lo prendevo mai in considerazione, ma non ne conoscevo nemmeno la trama.
Durante la settimana di influenza mi è presa la fissazione di ordinare la libreria, di fare una pila di libri da leggere e dividerli con un senso logico, rendendomi conto di cosa avevo per le mani. Ho scoperto delle vere chicche che mi ero scordata di avere, e ho scoperto anche che Non dirgli che ti manca era papabilissimo per tenere a bada il mio mostro divora new adult.
Per farla breve, con la febbre a 39, l'ho iniziato.
Non so se questo romanzo si può infilare senza pensieri nella categoria New Adult, o se conviene farlo oscillare tra romance e NA, però una cosa è chiara e cristallina: è una storia d'amore, è una storia di giovani, di crescita e di musica. Poi vedetevela voi come definirlo, a me piace pensare che sia un NA che strizza l'occhio al romance.
Non dirgli che ti manca era uscito come self con un titolo che secondo me ci azzeccava di più rispetto a quello di Newton & Compton, La mia musica sei tu, perché se è vero che Isabella e Denis sono i protagonisti della storia, la musica è il terzo personaggio principale senza il quale metà della magia del romanzo sparirebbe con un puf!. Senza contare che a romanzo finito non mi sono riuscita a spiegare il collegamento tra la storia e il titolo. Ma questi sono problemi miei.
Ora, ci sono quattro cose che mi sono piaciute veramente veramente tanto di questo romanzo, mentre altre che non mi hanno convinta, ed è per questo che il voto è più che sufficiente ma non stellare.
La prima cosa che mi è piaciuta è la musica. Se siete delle rockettare, se vi piace la musica suonata, quella da festival, quella da pogo, da energia a mille e sudate pazzesche, qui troverete tutto e molto di più. Ci sono rock conosciuto, musica nuova, testi, accordi, prove, c'è la gavetta e ci sono i concerti, ci sono le groupie e i fans, ci sono un sacco di cose che renderanno felici le appassionate di musica.
La seconda è una di quelle cose che a molte non piace, e onestamente non capisco perché. L'ambientazione è italiana. Yes, avete capito bene, la storia si svolge tra Roma, Milano e Bologna (come ultima tappa) ed è italiano al 100%. Per me è emozionante leggere di luoghi che conosco e che sono usati come sfondo per una storia romantica così, mentre leggevo l'inizio con la scena del concerto all'Alcatraz, mi sono affezionata seduta stante.
La terza cosa è il protagonista maschile, Denis. Alla faccia dei cliché che vogliono il protagonista rockstar cantante o al massimo chitarrista, Denis è un batterista. Non solo è batterista, ma è anche figo spaziale (ovviamente), tatuato (ovviamente), una specie aliena di bad boy con il cuore di panna perché è tutto tranne che irrequieto o scostante. Denis è tormentato il giusto, dolce e appassionato il giusto, segue perfettamente lo schema della storia con gli errori piazzati nel momento corretto e con le dovute reazioni. Funziona, e funziona bene.
E infine menzione speciale per due personaggi secondari che mi sono piaciuti forse più di Denis. Julien e Max. Julien è il personaggio tormentato per eccellenza, quello che ti strappa il cuoricino e ti fa piangere e qui le combina tutte. Lo adoro, gli voglio bene e spero con tutto il cuore che possa avere la sua storia. Stesso discorso per Max, il bad boy per eccellenza che si meriterebbe un romanzo tutto suo per scatenare tutta la sua figaggine, mentre qui è l'elemento di scontro, l'altro tra il lui e il lei, quello che non si sa bene se è cattivo o solo un ragazzaccio.
Non mi resta che parlare di quello che non mi è piaciuto, anche se sono solo impressioni personali. Purtroppo Isabella non mi ha convinta. Quel suo essere fragile, la sua voglia di buttarsi tutto alle spalle e combattere quotidianamente con le sue insicurezze, svaniscono poco alla volta per colpa della mancanza di contatto con il lettore. Per me è importante conoscere tutto della voce narrante, tanto più quando sta attraversando un momento di crisi, mi piace sapere cosa pensa, in quale contesto e cosa la circonda. Isabella è una scatola chiusa a doppia mandata, si apre un pochino, ti fa capire che c'è molto di più sotto quello strato di fragilità, ma non ti lascia vedere tutto, non ti rende partecipe e a me è pesato parecchio. Esattamente come la presenza di alcuni buchi narrativi, momenti che non vengono descritti o che rimangono sulla superficie, senza entrare nel dettaglio, senza raccontare per filo e per segno posizione, espressioni, movimenti, senza farti entrare nella storia. Sono questi momenti che mi hanno lasciato confusa, come se mi fossi persa qualcosa di importante e non riuscissi più a capire di cosa stessero parlando. Naturalmente non tutto il romanzo è così, anzi, la maggior parte è scritto bene senza strani strafalcioni o pause non necessarie. Del resto su oltre 400 pagine è normale che alcuni punti funzionino più di altri e se si pensa che la maggior parte del libro è decisamente vincente si può capire quanto peso abbiano avuto questi momenti bui nel voto finale.
Lo stile di Alessandra e la struttura del romanzo sono gradevole e ben pensati, i piccoli intro (thanks to Julien) sono extra interessanti e i dialoghi funzionano benissimo, così come la gestione delle micro storie dei personaggi secondari. C'è abbastanza contenuto per riempire interi romanzi e la cosa non mi dispiace affatto.
Ora non mi resta che attendere eventuali seguiti e tenere le dita incrociate perché siano su Julien e Max.

3 commenti:

Elysa Pellino ha detto...

La tua recensione mi ha convinta ancora di più, nonostante le piccole pecche, questo romanzo merita di essere letto.
Denis e Isabella devono essere conosciuti, ed io devo farlo assolutamente.
Tra le tantissime recensioni positive che ho letto, non ho potuto che aggiungerlo in lista non appena uscì in libreria :)

Alessandra Angelini ha detto...

Grazie mille Mira <3
Questo è il primo libro che faccio uscire dal mio pc e condivido con chi sta dall'altra parte dello schermo. Posso e voglio migliorare ;)

Miraphora ha detto...

@Elysa
Fammi sapere cosa ne pensi, poi. Alla fine magari quello che per me è una pecca per te è un punto di forza ;)

@Alessandra
In bocca al lupo!