Serie Black Dagger Brotherhood 14
Trama
NAL | ebook | € 13,99 |
Commento
***Spoiler***
***Spoiler***
Allora, piccola premessa.
The Beast è uscito mesi fa - non mi ricordo nemmeno più quando - e ho seguito lo schema che ho rispettato per anni per leggere la Ward: prima compro l'ebook e lo leggo subito, poi aspetto l'uscita del paperback e compro anche quello. Anche per The Beast sono stata fedele a questa tradizione, ma solo a metà.
Ho preso l'ebook - che, tra l'altro costa una fucilata - ma non l'ho letto subito.
Forse che, inconsciamente, sentivo che questo romanzo non sarebbe stato una lettura particolarmente appassionante? Forse che, sotto sotto, temevo una storia meh, a tratti stucchevole, a tratti inconsistente, a tratti WTF? Forse che, dopo tutti questi anni, sono talmente in sintonia con la serie da snasare la qualità del romanzo ben prima che tocchi gli scaffali delle librerie?
Per farla breve, il mio grosso timore ha trovato conferma.
Temevo che la Ward, tirando in ballo il problema della riproduzione, cadesse in una serie di schemi triti e ritriti che sorridono solo a chi legge romance tosto, e che perdesse di vista l'importanza di avere ben saldi sulla pagina non solo i protagonisti, ma anche tutti gli altri personaggi.
Indubbiamente ci ha provato e, in parte - ad essere buona -, ci è riuscita, ma dire che The Beast è fantastico, che ha soddisfatto totalmente l'idea che mi ero fatta sulla questione figli, è una balla grossa come una casa. Eppure i voti sono altissimi, tutte sono felici come una Pasqua, le recensioni sono a base di occhi a cuore e lodi per la Ward.
Io son qui che penso proprio perché amo e stimo la Ward, mi chiedo a che cosa serva questo romanzo.
E adesso farò piovere spoiler come se fosse arrivato il diluvio universale.
Prima di tutto, parliamo di Rhage e Mary, essendo i protagonisti principali del romanzo.
Senza aver avuto il sentore di questa cosa, senza che mai i due ne avessero fatto cenno, all'improvviso il non poter avere figli è un grosso problema. Il classico elefante nella stanza. La cosa che mi ha indispettita è stato il modo in cui la Ward ha buttato la carne sulla brace.
Teniamo ben presente che nessuno dei due aveva mai fatto storie (Mary è sterile, ok, amen), e ora pensiamo che Rhage sente così tanto il bisogno di avere figli che sviluppa una tendenza a sbattersene del suo benessere. In sostanza cosa succede: stanno per fare un mega agguato ai lessers, sono i Brothers contro decine e decine di lessers, il piano è stato preparato da Vishous con tanto di tempistiche e, alla richiesta di V di tirarsi indietro perché - cito - stasera morirai, Rhage parte all'attacco prima del dovuto, mettendo in moto la visione di V e cercando consapevolmente la morte.
In coro, WTF? Prima di tutto perché? E poi quando? Dal nulla Rhage sente questo peso e pensa tanto se crepo Mary mi segue e nell'aldilà non si possono fare figli quindi questa menata mi dovrebbe passare. Cioè, mi prendi in giro?
Mary, da parte sua, salva Rhage con il solito espediente improvviso e fantasmagorico - tanto che V pensa e che cazzo come ha fatto? - ma, mentre Rhage sta morendo dissanguato, lei pensa non può morire perché poi sono costretta a seguirlo e, quindi, a lasciare sola Bitty. Ergo, Rhage deve vivere così io posso stare sulla terra e giocare a fare la mamma con una bambina che ha appena perso la madre. Anche qui, dal nulla, Mary ha questa sorta di indifferenza verso Rhage perché è concentrata su Bitty e tutto il resto può anche andare a catafascio.
Questo è quello che succede praticamente subito e il mio livello di WTF era talmente alto da farmi pensare se tutto il romanzo è così io lo distruggo. Grazie al cielo, la Ward corregge subito il tiro, dando finalmente modo ai due di esprimersi e di parlare del problema che non sapevano di avere. Il problema grosso è che lo fa con scene stucchevoli - per carità, carine e commoventi - e troppo tradizionaliste perché si cancelli la prima impressione negativa.
Poi subentrano altri personaggi e a volte la Ward continua a fare passi falsi e a volte no.
Il primo grosso errore, per me, è stato Xcor. Entra in scena e ti ecciti come una scolaretta, poi arriva V, gli da una botta in testa e lo porta alla base, e per tutto il romanzo Xcor rimane in coma, legato come un salame su una barella. Si risveglia per due secondi e poi basta. Parliamone. Il prossimo romanzo è su di lui e qui la Ward non gli fa fare un caxxo? Delusione fortissima.
Il secondo errore, collegato a questo, è stato su Layla. La poverina non fa nulla se non stare a letto a sorbirsi un trattamento irritante da tutti: non può alzarsi per pisciare che subito qualcuno la riporta a letto, non può sgranchirsi le gambe in corridoio che Qhuinn la trascina a letto. Non può chiedere che caxxo succede nella stanza accanto che Jane fa finta di non saperlo. La trattano come un'imbecille ma lei è più sveglia di quello che sembra: è praticamente inferma, gravida fino a scoppiare, ma il cervello le funziona ancora. Appena sente la presenza di Xcor fa una delle sue cose da Chosen e passa nella zona d'ombra della Scribe Virgin, indaga sulla storia di Xcor e riesce a tracciare la sua presenza. Per il resto, Layla, rimane ferma a letto, partorisce (sì, sbologna i due bambini) e scopre le origini di Xcor.
Poi veniamo a chi salva il romanzo. Vishous. Essendo il personaggio più cerebrale e razionale, è anche quello che si assume il compito di aiutare un po' tutti: per Rhage si occupa di procurarsi le carte dal legale per l'adozione, per Assail - a lui ci arrivo tra un momento - trova una via di uscita alla sua situazione, per il futuro della razza scopre che cosa succede alla Scribe Virgin e, in generale, cerca di tenere insieme i pezzi quando questi crollano. Mi è piaciuto leggere come lui si senta quasi obbligato a mettersi in discussione: come reagisce di fronte alla paternità, al rischio di perdere Layla e i bambini, alla difficile relazione che ha con la madre, fino ad analizzare il modo in cui lui e Jane interagiscono. Vishous è complesso, ma qualsiasi cosa faccia ha un senso e con lui la Ward non sbaglia.
Lassiter compare poco ma, quando lo fa, riporta il sereno. E' sempre divertente in modo grottesco, ma a tratti tira fuori i suoi poteri di angelo e aiuta sul serio chi ne ha bisogno. Le sue parole riescono a distendere i nervi - i miei - e a regalare quei pochissimi momenti di dolcezza vera, senza fronzoli. Stessa identica cosa per Zsadist, interagisce al minimo ma - essendo lui - quando parla o agisce è perché ha qualcosa di importante da dire o da fare.
Assail è, per me, il secondo protagonista del romanzo. Non l'ho mai amato, anzi, e ho sofferto la sua presenza quando questa rubava spazio ad altri, ma qui finalmente comincia ad avere un senso. Il fatto che sia più sensibile a ciò che è giusto o sbagliato per i vampiri, che si faccia scrupolo di interrompere una carriera nello spaccio perché Wrath gli regala una via di uscita dignitosa, insomma sì, abbiamo capito che sotto sotto è buono. Quello che non ho capito è perché reagisca in modo così esagerato a Marckus - later, per i personaggi nuovi - e perché nel giro di due secondi decida di disintossicarsi. Anche lui ha avuto un momento autodistruttivo, velocemente risolto da Zsadist che gli ha dato del melodrammatico.
Ora veniamo ai personaggi nuovi. Jo, in primis. La Ward ha scelto di inserire un pov che mette in luce come i vampiri e i lessers vengano sempre più notati dagli umani. C'è una sorta di indagine ossessiva in cui Jo - chissà poi perché, visto che non è stata lei testimone del fatto - visita i posti in cui sono stati avvistati i vampiri e dove i lessers hanno fatto le loro iniziazioni. Quello che ci sfugge, e che innervosisce, è il perché. Perché è così fissata e soprattutto cosa c'entra? La risposta è semplice e ci viene data alla fine: Jo è una pretrans e non sa di esserlo.
Secondo personaggio nuovo, Marckus, il blood slave della vampira che Assail si lavora per scoprire cosa fa la glymera. Esce dal nulla e nel nulla rimane: sappiamo solo che arriva dall'Europa, che non ha una famiglia ma non la vuole avvisare e che è stato imprigionato per trent'anni. Basta.
Infine Bitty. Tutti vomitano arcobaleni per lei ma invece per me è stata l'ombra di quello che avrebbe dovuto essere. E' anonima, passiva, non ha spazio per essere più di un'orfana o più della bambina che Rhage e Mary vogliono. Insomma, è il classico personaggio creato apposta per riempire la storia di altri, e solo alla fine dimostra un filo di carattere.
Ora il tasto dolente, la trama. O l'assenza di essa.
In The Beast la bestia di Rhage compare due volte, e la seconda è per sdraiarsi a terra e farsi accarezzare da Bitty, quindi non capisco il titolo. I problemi di Mary e Rhage ruotano attorno al problema del non avere figli, quindi anche tutti i dialoghi sono infarciti di ti amo e quanto ti amo e cose così. In realtà la loro relazione evolve solo in quella direzione, non cambia praticamente nulla.
La Band of Bastards compare per due pagine e poi sparisce nel nulla, dal momento che Xcor è sparito anche loro svaniscono e non sono più un pericolo per la BDB. Allo stesso modo, dopo aver sterminato il covo di lessers, non ci sono più nemici per le strade. Addirittura l'Omega compare sul campo, svolazza e poi puf! svanisce pure lui.
La glymera pare si stia organizzando, ma non si capisce bene perché Naasha e Throe riducono le loro azioni ad una presa di potere locale (cioè ammazzare il vecchio e prendersi i soldi), perciò non sappiamo se sono parte di un disegno più grande o se tutto il mistero era per quello.
A parte due o tre cosine di poca importanza, non succede niente. Non c'è evoluzione nella storia, non c'è uno spostamento delle pedine nella guerra, non c'è un vero momento di crisi. O meglio, ci sarebbe se solo la Ward le avesse dato la giusta importanza: la morte della Scribe Virgin.
Il resto è calma piatta. Totale assenza di eventi importanti, totale assenza di evoluzione dei personaggi, totale assenza di storylines incisive, coinvolgenti, significative.
The Beast è una novella su Rhage e Mary ampliata fino a slabrarne le maglie, è un riempitivo in una serie che non ha più bisogno di pause ma di accelerare, tirare le fila, far succedere qualcosa di grosso perché fino ad ora la Ward sta tenendo da parte degli assi che devono essere serviti (uno tra tutti, Lash).
Insomma, se teniamo presente tutta la serie e la sua evoluzione, The Beast è stato un passo indietro. Il suo contenuto e la sua forma sono sicuramente riconoscibili, si legge in fretta e senza problemi, è bello come può esserlo un paranormal romance senza pretese, ma non è assolutamente sullo stesso livello degli altri romanzi. Lo dico con un peso sul cuore, The Beast è una lettura piacevole e basta. Non mi ha entusiasmata, non mi ha tenuta incollata alle pagine, non mi ha toccata in nessun modo.
Spero con tutta me stessa che The Chosen, il prossimo romanzo, riprenda da dove la serie si era fermata con The Shadows, perché se mi rovina Xcor non credo che potrò riprendermi tanto facilmente.
Nessun commento:
Posta un commento