19 febbraio 2015

Lara Adrian
Il desiderio della notte

Serie Midnight Breed 12
Titolo originale Crave the Night
Trama
Leggereditore
pag. 348 | € 12,00
Cosa potrebbero mai avere in comune il gelido Nathan, potente vampiro di Prima Generazione, guerriero dell’Ordine ed ex assassino spietato, e la dolce ed elegante Jordana, Compagna della Stirpe e figlia adottiva di uno degli esponenti più in vista dell’alta società di Boston? Molto più di quanto si possa pensare... Ma un oscuro pericolo sta per travolgerli. In parte umani e in parte creature ultraterrene, i vampiri della Stirpe vivono in segreto sulla Terra da migliaia di anni grazie all’attività dei guerrieri dell’Ordine. Ma ora un misterioso popolo di immortali minaccia di portare tutto allo scoperto. Spetta ancora una volta all’Ordine agire, anche se il compito è arduo, e i guerrieri si dovranno confrontare con i propri demoni e con le paure più profonde. Coinvolti in quella che potrebbe rivelarsi una guerra mortale, Jordana e Nathan lotteranno con tutte le forze, perché in gioco c’è molto più dei loro tormentati sentimenti. Un nuovo e sorprendente romanzo della serie di La Stirpe di Mezzanotte, dove avventura, romanticismo e sensualità si uniscono in un mix perfetto e decisamente intrigante.

Commento
Sono passati 18 mesi dall'ultimo romanzo della Stirpe. Un anno e mezzo che, per me, è stato terapeutico. La distanza presa dalla Adrian mi è servita per riuscire a ritrovare lo spirito giusto per leggere paranormale visto che, da un po' di tempo, non avevo per le mani un sano volume paranormal romance e avevo perso la scintilla.
Tuttavia se dicessi che la Adrian, e questa serie in particolare, mi erano mancati da morire mentirei spudoratamente. Questo, naturalmente, non vuol dire che leggo la Stirpe perché non ho niente di meglio da fare: la seguo dal primo giorno, sono andata alle sue presentazioni, ho i libri in bella vista nella libreria sono, a modo mio, una fan fedele, semplicemente non mi strappo i capelli nell'attesa.
Ricordo come i romanzi precedenti a Il bacio rivale, primo titolo del secondo blocco della Stirpe, avevano cominciato a perdere slancio e a cadere nello schema sicuro e ripetitivo che era stato la fortuna della serie. Con Il bacio rivale, però, c'era stato un cambio di rotta radicale che aveva ridato vita alla serie e aveva fornito nuovi spunti cancellando, così, il vago senso di noia che serpeggiava tra le pagine.
Non posso negare che, all'uscita di Il desiderio della notte, ho sperato ardentemente che l'autrice fosse rimasta vicina a questo nuovo stile, e che fosse stata in grado di alimentare con nuova linfa il blocco giovane della serie.
Ora, a lettura finita, posso tirare un sospiro di sollievo e confermare che la Adrian ha brillato per coerenza e per omogeneità, influenzando positivamente il mio voto grazie all'unione fluida dello schema paranormal romance classico e di un ritmo giovane, veloce e poco impegnativo.
Mi mancava tantissimo leggere una bella storia d'amore a tema paranormale, mi mancava così tanto che ho aspirato la storia senza battere ciglio: iniziata ed è già finita. Quando mi prende questa lettura compulsiva la causa scatenante, di solito, è una: o forse dovrei dire uno. L'eroe, of course.
Do you remember Hunter? Io sì, me lo ricordo eccome, come ricordo l'effetto che mi fece la sua storia. Ecco prendete un guerriero Gen Uno, portatelo nella nuova Boston, con i nuovi personaggi, ma mantenete la freddezza e la pericolosità della Stirpe. Bingo, o meglio dire Nathan.
Nathan è uno di quei personaggi che portano avanti la storia da soli, senza sforzo, senza problemi e senza che il lettore si accorga dell'assoluta mancanza di personaggi di contorno. Se c'è lui si sta sereni che non c'è bisogno di nessun altro. Se c'è lui non capisci più niente e non te ne importa nemmeno molto.
Insomma, con Nathan sono tornata a quel passato di cotte vampiriche che mi avevano fatto diventare paranormal dipendente: con quella giusta dose di passato tormentato che gli regala profondità senza appesantirlo, Nathan è intimidatorio e affascinante, potente e pericoloso, con una copertura di tatuaggi cangianti che mandano in brodo di giuggiule me e, naturalmente, Jordana.
Jordana è il tipo di personaggio femminile che io apprezzo in modo particolare nei paranormali. All'eroe oscuro, vampiro e aggressivo, cerco l'opposto femminile, delicato e un po' indifeso, e la Adrian ha saputo rendere quasi alla perfezione la mia coppia ideale. Quando dico delicata e indifesa non intendo una smidollata che piange, frigna e aspetta come una bella statuina che l'eroe la salvi dal mondo: il gioco degli opposti è tra le consistenze. Pelle e seta, violenza e eleganza, quegli opposti che si esaltano a vicenda e che fanno incastrare i protagonisti proprio per le loro diversità. Jordana rappresenta al meglio l'immagine pura e virginale ma scansa con energia i difetti di quel ruolo e si fa ricordare per la sua grinta, l'indipendenza, e il coraggio di buttarsi e prendersi ciò - chi - vuole.
In questo gioco di opposti la Adrian infila con furbizia l'elemento sorpresa che mancava per rendere la storia - quasi - perfetta. Con l'arrivo degli Atlantidei si rivela chiaramente quali saranno i nuovi nemici della Stirpe e si apre una lotta a tre schieramenti che complica le cose e rende tutto ancora più accattivante. Spero solo che la Adrian non faccia pasticcio e riesca a mantenere vivo il conflitto senza incasinarsi.
Nonostante il romanzo mi sia piaciuto molto non c'è stato il colpo di fulmine e non sono riuscita a fare a meno di pensare che si poteva fare qualcosina di più. Forse pretendo troppo, o forse - e questa è la teoria più credibile - la Adrian mi aveva abituata troppo bene e ora mi aspetto sempre di più.
Ma non c'è problema, so accontentarmi e so aspettare. Prima o poi la Adrian tornerà con il botto e mi darà un colpo di quelli che me lo ricorderò forevah.

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