27 maggio 2013

Sandy Hingston
Il corteggiatore

Serie School for Scandal 2

Trama
I Romanzi Mondadori
pag. 254 | € 4,50
Figlia di un duca, lady Katherine Deveraux è bella ed estremamente consapevole della propria posizione sociale: arrogante e snob, non le importa di diffamare le compagne per ottenere quello che vuole.
Per darle una lezione di umiltà, la direttrice dell’accademia per signorine che frequenta assume Alain Montclair, un affascinante mascalzone francese, affinché la corteggi e le spezzi il cuore. Nessuno si aspetta che Katherine se ne innamori, al punto da mettere da parte il proprio onore pur di seguire l’amato in Francia. E che Alain stesso rimanga conquistato dalla sua passione. Le circostanze purtroppo lo obbligano a lasciarla, ma quando riesce finalmente a tornare da lei, la trova fidanzata con un altro...





Commento
Velocissimamente la Mondadori ha pubblicato il secondo romanzo della serie School for Scandal, iniziata 2 mesi fa con Lezioni di cuore.
Felice di poter continuare così presto una serie che, per me, era iniziata più che bene, ho affrontato questo romanzo con una certa tranquillità, convinta di andare sul sicuro. Così è stato, ma solo per la durata della prima metà del libro perché la seconda è stata un declino totale, fino all'ultima depressa pagina.
L'inizio è promettente: la protagonista è il personaggio più fastidioso comparso in Lezioni di cuore, la figlia di un Duca capricciosa, presuntuosa e cattiva. Katherine non è propriamente materiale da eroina di romance, piuttosto da antagonista, eppure la Hingston l'ha subito messa in pista dandole la possibilità di mettere in luce le sue insicurezze, nascoste per bene dietro ad un atteggiamento sprezzante e irritante. Proprio a causa di questo comportamento - che arriva persino a causare un tentato suicidio - le fondatrici della scuola per signorine decidono di darle una bella lezione ripagandola con la sua stessa moneta: farla soffrire come lei fa soffrire gli altri.
A questo scopo viene ingaggiato un povero in canna libertino francese, bello come il peccato e altrettanto insensibile: il suo compito è farla innamorare e spezzarle il cuore. Alain, abituato ad avere donne intorno a sé che gli cedono senza la minima difficoltà, sviluppa un sottile disprezzo verso la viziata e cattiva Katherine, tale da farlo impegnare nella seduzione più strana ed efficace che abbia mai messo in atto. Alain colpisce la prima volta ad un ballo, trattando Katherine con condiscendenza e ignorandola completamente, nonostante lei sia stata più che maleducata. Dopo quel primo incontro, che rimane bene impresso nella mente di Katherine, Alain sparisce e procede diventando un corteggiatore anonimo e spedendole ogni giorni dei regali diversi accompagnati da biglietti sensuali ed espliciti. Katherine che, nonostante la bellezza, non era mia stata corteggiata, si ritrova coinvolta emotivamente, aspettando ogni giorno i regali che - secondo lei - esprimono una conoscenza ben intima dei suoi desideri. Il culmine della seduzione avviene per concessione di Katherine che organizza un incontro notturno per scoprire l'identità dell'uomo di cui si è invaghita. La notte, il buio, la sua stessa convinzione e l'evidente avvenenza dell'uomo la trascinano in uno stato di libertà, dove Katherine si lascia andare senza risentimenti e dove non c'è spazio per la figlia del Duca.
Alain, con il suo sigaro che illumina la notte, il suo profumo e la sua grande esperienza di seduttore non trova resistenza e riesce nel suo intento. Katherine è innamorata e lui, suo malgrando, rimane segnato dalla passionalità e dalla vera essenza della ragazza, una volta spogliata della sua arroganza.
All'improvviso, però, sparisce proprio come concordato spezzando il cuore a Katherine. Le due matrone corrono ai ripari rivelando a Katherine la vera identità del suo corteggiatore nella speranza di metterle il cuore in pace. Katherine, invece, scappa in Francia alla ricerca di Alain e lo ritrova alla Bastiglia accusato di omicidio. Nella sua ingenuità si lascia convincere della sua buona condotta e fugge assieme a lui.
Da questo punto in poi, la seconda metà del romanzo subisce un calo evidente: Katherine diventa la principale voce narrante e, invece della solita algida e maligna figlia di Duca, c'è una giovane donna insicura, ingenua e ceca di fronte alle bugie di Alaina.
Alain, invece, sparisce completamente dai punti di vista narrativi limitandosi a muoversi all'interno della trama e agire in modi incomprensibili e chiaramente ambigui. Se nella prima parte Alain era carismatico e affascinante, anche se chiaramente libertino, in questa secona parte è un contadino privo di carattere, piatto e dimenticabile. Tutta questa ambientazione campagnola, da finta vita bucolica, con una coppietta che si ama alla follia - ma da quando? - è poco credibile: Katherine dimentica le comodità della vita agiata con troppa facilità (gira in camicia da notte, scalza, e non si lamenta mai...) e segue Alain come se da lui dipendesse la rotazione terrestre. Alain, invece, ha un'aria fastidiosamente felice, beve, gioca, lavora nei campi e poi sparisce da cattivo - ancora.
Quando Katherine ritorna all'ovile è convinta di odiare Alain, di disprezzarlo e di dover essere felice di poter tornare in società a testa alta, grazie all'intervento di un giovane militare. Per senso del dovere, e per vergogna, Katherine accetta di sposarlo anche se pensa sempre ad Alain. Con il passare dei mesi il fidanzato di dimostra essere un perfetto cazzone e lei rimpiange la libertà e la passionalità che provava con Alain. La soluzione finale, ai piedi dell'altare, è piuttosto prevedibile e - francamente - noiosa: Alain rispunta come eroe di guerra, spia francese assoldata dagli inglesi per sconfiggere Napoleone, e la rivendica come moglie proprio durante la cerimonia di matrimonio. Katherine, senza neanche pensarci, scappa con lui verso una vita povera ma piena d'amore.
Ecco, se tanto era l'entusiasmo all'inizio della lettura, una volta chiuso mi sono cadute le braccia. Possibile che con due personaggi così la Hingston sia caduta nel prevedibile e sia riuscita ad annacquarli entrambi, privandoli del poco fascino che avevano all'inizio? Possibile, perché l'ha fatto.
Nonostante questo, però, la lettura riesce a scorrere e a non intopparsi nemmeno nelle parti meno interessanti, prova dell'abilità dell'autrice di rendere appetibile anche la trama meno articolata e coerente. Non ho nessuna intenzione di abbandonare la serie, anzi, in previsione dell'uscita del terzo nel mese di Luglio quasi non vedo di scoprire se il prossimo romanzo è migliore o - spero di no - peggiore di questo.

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