Trilogia Midnight 2
Mondadori Extra Passion ebook | € 2,99 |
Trama
Claire Parks, dopo lunghi anni di malattia, è finalmente guarita e sente di avere una missione: vivere alla grande e sperimentare tutto ciò che fino a questo momento si è persa. Per esempio, abbracciare il lato spericolato della vita e fare sesso sfrenato. Alla sua prima uscita incontra il supersexy Bud e decide che dovrà averlo nel suo letto. Tyler “Bud” Morrison, un ufficiale di polizia sotto copertura, è immediatamente attratto da una donna così bella e affascinante, e così fuori posto in quel losco night-club. Dopo una notte di sesso bollente, è convinto di aver trovato la donna giusta ed è pronto a tutto pur di non perderla. Anche affrontare l’incombente minaccia di un brutale assassino...
No, non ci siamo.
Mi rendo conto che i romance vanno presi con le pinze e che bisogna scollegarli totalmente dalla realtà e armarsi di tolleranza e pazienza, ma certe storie proprio non funzionano. Prendiamo una storia promettente, un eroe intenso e un'eroina fragile ma decisa e - in teoria - abbiamo un romanzo avvincente ed emozionante. Ma prendiamo Mezzanotte arriverà, leggiamo la trama, leggiamo il romanzo e l'unica cosa che ritroviamo sono i nomi sul retro del libro.
Devo fare una piccola premessa, però. Non ho letto il primo romanzo di questa trilogia anche se, dopo aver letto questo, scommetto di non essermi persa poi chissà cosa. Forse mi è mancato un inizio meno traumatico, con un romanzo introduttivo che abitua il lettore allo stile e allo schema narrativo dell'autrice. Forse è andata così, forse no. Io propendo più verso il no.
Insomma, comincio questo libro curiosissima ed entusiasta grazie ai commenti estremamente positivi letti in rete e ai voti alti su aNobii e - ancora un volta - mi dimentico del karma letterario inverso: più piace agli altri, meno piace a me. Subdolamente ho macinato le prime 90 pagine con un trasporto da esaltazione: finalmente un erotico dal sapore suspance con un ritmo veloce e niente moine e smancerie. Peccato che superate le prime 100 pagine - metà del libro, tra l'altro - ho sbattuto la faccia contro uno scoglio, un iceberg di assurdità di proporzioni catastrofiche.
Taylor Bud Morrison - e già penso alla birra Bud - è un detective di 36 anni con una profonda avversione per le relazioni. Taylor - mi rifiuto di usare quel nomignolo orrendo - non sa che pesci pigliare con i sentimenti, con le donne emotive e con chi si aspetta da lui altro oltre al sesso. Taylor è un uomo da una botta e via. O meglio, lui dice di essere uno a cui piace scopare duro tutta la notte. Allora, a me non dispiace leggere termini espliciti come quello, però vederlo ripetersi duemila volte ravvicinate mi ha disturbata un pochino. Taylor è uno di quei personaggi maschili che partono bene ma finisco malissimo: sembra un eroe alfa, fisicamente massiccio, mascolino e dal carattere grezzo, con quel tocco di volgarità che lo rende selvatico, ma appena si scioglie un po' con l'eroina ecco che subisce la peggiore trasformazione per un personaggio del genere: diventa un cuore di panna.
90 pagine di sesso, di intimità senza peli sulla lingua, di passione sfrenata e di costruzione di un'immagine alfa dell'eroe vengono cancellate stile tabula rasa nel momento esatto in cui PUF! avviene l'epifania amorosa. Da notare l'assurdità: dopo 4 giorni - passati a saltarsi addosso - questi si dichiarano amore eterno e si fidanzano. In più i due decidono che si amano alla follia ma nessuno dei due sa che lavoro fa l'altro, senza contare che non sanno proprio chi sono: del tipo che Taylor non le ha detto che lavoro fa e Claire - oltre a non farsi domande - nasconde la sua vera identità di riccona famosa/malata.
Da questo momento in poi va tutto a rotoli. Tarylor diventa un imbecille tutto coccole e cuoricini, da maschio alfa a paparino premuroso con un'erezione perenne, e Claire si trasforma da ingenua ragazza che scopre la vita ad assatanata di sesso e indipendenza. Out of the blue, tra l'altro.
Non voglio nemmeno iniziare ad analizzare il personaggio di Claire perché è di quanto più assurdo ci può essere: passa l'infanzia malata - e va bene. Viene rapita da piccola e salvata da un giovane poliziotto - Bud, no less. Si ammala di un male incurabile e per anni è lì lì per morire - e va bene. Miracolosamente si salva e all'alba dei 30 anni abbandona il nido. Fin qui tutto bene, peccato che - non capisco come sia possibile - rimane isolata dal mondo per anni. Dico io, possibile che non si faccia un'idea di com'è la vita, pur non vivendola? Possibile che non sia stata vicina a persone che abbiano avuto una minima interazione con lei? La vedo veramente dura. Poi decide che vuole fare sesso, va in un locale e sceglie Bud perché sente che è quello giusto. Ma che minchiata è mai questa? Ma quale persona normale sceglie a caso un uomo, soprattutto quando sei una perfetta sprovveduta? Ma dove? Ma chi? Dobbiamo per forza passarci sopra quindi i due trombano, passano 4 giorni d'amore e decidono di sposarsi. Lei comincia a voler fare sesso ovunque, ma appena Bud scopre che è stata malata e perde il suo slancio Claire si imbestialisce.
La loro relazione passa dall'essere una torrida sessione di sesso ad un platonico fidanzamento.
Ovviamente, in tutto questo, per mantenere la categoria di romantic suspance per cui Bud si trova a gestire 3 casi: il suo iniziale, quello di Suzanne - l'amica protagonista del primo romanzo che si svolge parallelo a questo - e una rapina finale buttata a casaccio dall'autrice giusto per riuscire a creare un riavvicinamento tra i due protagonisti. Un casotto da non credere: in poche pagine tre casi, omicidi, rapimenti, rapine, indagini, sparatorie, ospedali e poi vissero tutti felici e contenti.
Io contenta non lo sono, però. Rimango in dubbio se leggere il romanzo finale della trilogia o se lasciare il posto ad un'altra autrice, magari più meritevole. Anche se, dopo tutto, una seconda opportunità non si nega a nessuno. O no?
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