Serie Tourangeau 1
Trama
I Romanzi Mondadori ebook | € 2,99 |
Seppure tra mille avversità, con certezze che crollano e speranze che nascono, la passione sboccia inattesa con le sembianze di una sfida. Ma, accettandola, Cornélie rischia di perdere il grande amore della sua vita…
Commento
Sono confusa. Non è quello che mi aspettavo.
Tanto per cominciare devo giustificare il voto bassino. Ho scelto di dare un giudizio quasi negativo per il semplice fatto che questa storia - per me - non è un romance di quelli che ci si aspetta di leggere acquistando un RM da edicola. Per niente proprio.
Ho aspettato fino ai 3/4 del libro per accettare che, dopo tutto, la storia d'amore era atipica.
Ma vado per ordine. L'abbraccio della notte fa parte degli omaggi della Vie en rose, scelto appositamente perché non conoscevo l'autrice e perché volevo davvero leggere qualcosa di suo. Non l'ho acquistato, non l'ho preso perché la storia mi aveva intrigata, semplicemente era lì sul tavolo e io l'ho preso. Non avevo la benché minima idea di cosa parlasse e - onestamente - non ci ho voluto pensare più di tanto, proprio perché in certe situazioni rendo al meglio quando sono completamente all'oscuro.
L'ho iniziato molto convinta, felice - quasi - perché era ambientato a Parigi. Ho letto pagine e pagine senza chiedermi mai dove fosse il romanticismo e dove si nascondesse la storia d'amore. Arriverà ho pensato per i 3/4 del romanzo e quando questa benedetta storia d'amore è arrivata il libro è finito. E io non ci potevo credere. Ci sono rimasta male. Ecco, l'ho detto.
La Melville ha creato una storia atipica, concentrata per la maggior parte sulla protagonista femminile Cornélie, che poi è il centro a cui tutti gli altri personaggi ruotano attorno. La storia prende il via durante l'assassinio della famiglia di Cornélie, quando la poverina scappa per le vie di Parigi. La prima parte è dedicata, giustamente, al ritorno alla normalità e al recupero di Cornélie; non mi ha sorpresa vedere come l'autrice abbia scelto di escludere ogni collegamento con la sua vita precedente, permettendo alla sua eroina di risorgere dalle ceneri e diventare forte, terribilmente realista e risoluta a fare una cosa sola: trovare i suoi nipotini spariti durante l'attacco al palazzo. Ho cominciato a snasare la stranezza quando è spuntato fuori Francois, il fidanzato di lunga data di Cornelie. Fidanzato? Ma come? Ebbene sì, la protagonista e l'eroe stanno già assieme, si amano si lovvano vogliono stare insieme per sempre. A questo punto mi è sorto il dubbio: e dove sta' la storia d'amore se questi due sono già assieme? La Melville ha furbescamente trascurato il personaggio di Francois, dando più spazio a tutti gli altri secondari - che poi, come si vedrà, faranno da apripista alla parte finale del romanzo - per cui questo poveraccio entra in scena ma non lascia il segno, e si rimane perplessi di fronte al fatto che a metà romanzo Cornélie ha dimostrato più affetto per Pauline e il padre e più trasporto verso il ritrovamento dei nipoti che amore e passione per Francois.
Insomma, buona parte del libro sembra quasi un romanzo a forte tematica romantica, un women fiction storico se posso spararne una grossa.
La nebbia in cui si è immersi sparisce quando si cambia completamente ambientazione, quando Cornélie finalmente si trova dove sono i nipoti, nel covo dei farabutti francesi. Il villaggio nel folto della foresta di Fontainbleu è una specie di centro di recupero per teppisti dove il boss è Marcel Barten, grosso e cattivo, ma tanto tanto secsi. Ecco che, quindi, si accende la luce e si capisce dove si dirige la storia (a pochi capitoli dalla fine). Marcel è l'uomo che ha salvato e curato i bambini, che accetta Cornélie anche se è un'estranea e non si fida di lui, e che la rispetta a sufficienza da non obbligarla a rimanere con lui. Marcel le offre una nuova vita - come dice Cornélie un'occasione per ripartire da zero - e la lascia libera, libera di decidere per sé. Nel momento in cui - finally - si respira l'aria del romance il romanzo finisce. Punto, stop. Cornélie sceglie e finisce la storia e io, onestamente, mi sono sentita un po' fregata perché non ho avuto la storia d'amore che mi aspettavo di leggere.
Devo ammettere che con un numero più alto di pagine e - quindi - più spazio la storia di Cornélie avrebbe avuto la possibilità di diventare una bellissima storia d'avventura, di passione e di amicizia. Avrebbe dato vita alle storie di tutti i personaggi secondari e avrebbe dato modo all'autrice di sviscerare sia la prima storia d'amore tra Francois e Cornélie che la seconda con Marcel. Ma non c'è nulla da fare, la storia è questa e bisogna accettarla.
Detto questo, non voglio essere fraintesa, il romanzo è - nonostante tutto - scorrevole, si arriva alla fine senza fatica e senza la voglia di metterlo in pausa, cosa importantissima quando la trama non mi piace. E' scritto davvero molto bene, la Melville ha uno stile piacevolissimo, per niente sempliciotto, elegante, ricco e si adatta perfettamente al periodo storico e alle vicende narrate. Veramente accurata la ricostruzione storica, credibile grazie alle descrizioni più minuziose, come quelle dei vestiti, e quasi appassionante durante le spiegazioni più storiche. Anche se il voto non è alto, e anche se la storia non rispecchia il mio genere di storia d'amore, ho deciso che darò alla Melville un'altra possibilità e non perché è un'autrice italiana (e perché la incontrerò alla Vie en rose e non voglio che mi picchi!) ma perché se dovessi trovare una trama, una storia che mi acchiappa con il suo stile prevedo scintille.
La Melville ha creato una storia atipica, concentrata per la maggior parte sulla protagonista femminile Cornélie, che poi è il centro a cui tutti gli altri personaggi ruotano attorno. La storia prende il via durante l'assassinio della famiglia di Cornélie, quando la poverina scappa per le vie di Parigi. La prima parte è dedicata, giustamente, al ritorno alla normalità e al recupero di Cornélie; non mi ha sorpresa vedere come l'autrice abbia scelto di escludere ogni collegamento con la sua vita precedente, permettendo alla sua eroina di risorgere dalle ceneri e diventare forte, terribilmente realista e risoluta a fare una cosa sola: trovare i suoi nipotini spariti durante l'attacco al palazzo. Ho cominciato a snasare la stranezza quando è spuntato fuori Francois, il fidanzato di lunga data di Cornelie. Fidanzato? Ma come? Ebbene sì, la protagonista e l'eroe stanno già assieme, si amano si lovvano vogliono stare insieme per sempre. A questo punto mi è sorto il dubbio: e dove sta' la storia d'amore se questi due sono già assieme? La Melville ha furbescamente trascurato il personaggio di Francois, dando più spazio a tutti gli altri secondari - che poi, come si vedrà, faranno da apripista alla parte finale del romanzo - per cui questo poveraccio entra in scena ma non lascia il segno, e si rimane perplessi di fronte al fatto che a metà romanzo Cornélie ha dimostrato più affetto per Pauline e il padre e più trasporto verso il ritrovamento dei nipoti che amore e passione per Francois.
Insomma, buona parte del libro sembra quasi un romanzo a forte tematica romantica, un women fiction storico se posso spararne una grossa.
La nebbia in cui si è immersi sparisce quando si cambia completamente ambientazione, quando Cornélie finalmente si trova dove sono i nipoti, nel covo dei farabutti francesi. Il villaggio nel folto della foresta di Fontainbleu è una specie di centro di recupero per teppisti dove il boss è Marcel Barten, grosso e cattivo, ma tanto tanto secsi. Ecco che, quindi, si accende la luce e si capisce dove si dirige la storia (a pochi capitoli dalla fine). Marcel è l'uomo che ha salvato e curato i bambini, che accetta Cornélie anche se è un'estranea e non si fida di lui, e che la rispetta a sufficienza da non obbligarla a rimanere con lui. Marcel le offre una nuova vita - come dice Cornélie un'occasione per ripartire da zero - e la lascia libera, libera di decidere per sé. Nel momento in cui - finally - si respira l'aria del romance il romanzo finisce. Punto, stop. Cornélie sceglie e finisce la storia e io, onestamente, mi sono sentita un po' fregata perché non ho avuto la storia d'amore che mi aspettavo di leggere.
Devo ammettere che con un numero più alto di pagine e - quindi - più spazio la storia di Cornélie avrebbe avuto la possibilità di diventare una bellissima storia d'avventura, di passione e di amicizia. Avrebbe dato vita alle storie di tutti i personaggi secondari e avrebbe dato modo all'autrice di sviscerare sia la prima storia d'amore tra Francois e Cornélie che la seconda con Marcel. Ma non c'è nulla da fare, la storia è questa e bisogna accettarla.
Detto questo, non voglio essere fraintesa, il romanzo è - nonostante tutto - scorrevole, si arriva alla fine senza fatica e senza la voglia di metterlo in pausa, cosa importantissima quando la trama non mi piace. E' scritto davvero molto bene, la Melville ha uno stile piacevolissimo, per niente sempliciotto, elegante, ricco e si adatta perfettamente al periodo storico e alle vicende narrate. Veramente accurata la ricostruzione storica, credibile grazie alle descrizioni più minuziose, come quelle dei vestiti, e quasi appassionante durante le spiegazioni più storiche. Anche se il voto non è alto, e anche se la storia non rispecchia il mio genere di storia d'amore, ho deciso che darò alla Melville un'altra possibilità e non perché è un'autrice italiana (e perché la incontrerò alla Vie en rose e non voglio che mi picchi!) ma perché se dovessi trovare una trama, una storia che mi acchiappa con il suo stile prevedo scintille.
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