26 febbraio 2013

Lara Adrian
Il bacio ribelle

Serie Midnight Breed 10

Trama
Leggereditore
pag. 437 | € 12,00
A ogni battito del cuore, Chase sentiva l’energia risucchiata dai lombi, dai sensi e dall’anima, rifluire dentro di lei. Sentiva che la stava nutrendo. Sentiva crescere la sua forza. La sua fame aumentava a ogni sorsata. Gemette contro la sua pelle continuando a bere, mentre la pulsazione del suo piacere faceva aumentare sempre di più il desiderio di Chase. I fianchi di Tavia iniziarono a muoversi, stringendosi a lui. Sapeva che lei era eccitata quanto lui. Lo intuiva dai movimenti liquidi del suo corpo. Assaporava la fragranza del suo desiderio a ogni respiro che gli riempiva i polmoni. Il suo membro era duro come roccia sotto i suoi fianchi che si muovevano ondeggiando. Il suo desiderio era brutale, un’agonia pura e deliziosa. E se la sua brama era intollerabile, quella di lei non poteva che essere incontenibile. Chase sapeva che avrebbe dovuto fermarsi prima che la situazione gli sfuggisse di mano. Ma il pensiero di rifiutarla stava perdendo rapidamente terreno sotto l’assalto sensuale che veniva scagliato contro il suo onore già compromesso.

Commento
Non me lo aspettavo! Chase chiude il primo ciclo della Stirpe! Mannaggia amme che non presto attenzione a queste cose e poi cado dal pero! Effettivamente, se ci penso, Chase era l'ultimo personaggio rimasto a cui dare una storia anche se - non so perché - ero convinta che la Adrian avrebbe tirato fuori dal cappello un'altra leva (Ward docet). A quanto pare, invece, dopo Chase c'è uno stacco temporale sostanzioso - 20 anni - e poi la serie riprende con la storia di Mira.
Se avessi saputo di questa chiusura parziale avrei interpretato in modo differente tutto il romanzo e avrei affrontato la lettura con la consapevolezza che certi nodi dovevano per forza venire al pettine. Così, invece, all'oscuro e bellamente trullalleggiante tra le pagine ero convinta di dovermi sorbire Dragos per altre millemila pagine e romanzi. Immaginavo che sarebbe successo qualcosa di importante, come base della trama, ma che si chiudesse il capitolo Dragos no. Sono rimasta scioccata, alla fine, ma positivamente colpita proprio perché è stato un colpo di scena inaspettato.
Inoltre devo fare una piccola ammissione e cioè che a me Chase non è mai piaciuto in modo particolare, non è entrato tra i miei preferiti ma non per una ragione precisa: poverino, la Adrian lo ha sempre fatto apparire come la spalla della Stirpe, il +1 che aiuta in combattimento e che rimane in disparte, solo e senza speranza. In più, da buon sfortunello, è diventato anche dipendente dalla sete di sangue e al limite di diventare un Ribelle. Insomma, povero Chase, mi ha sempre fatto più tenerezza che altro.
Il Chase che si incontra in questo romanzo, però, è tutt'altro. E' - finalmente - dotato di una fisicità e di un carisma che lo mettono allo stesso livello degli altri personaggi maschili, ha canini, ha muscoli, ha carne e sangue. La trasformazione dall'essere un finto co-protagonista dei romanzi precedenti all'essere personaggio principale e importante della sua stessa storia lo ha eletto a uno dei miei vampiri preferiti della serie. Direi che è al terzo posto dopo un inspodestabile Hunter e a Tegan.
Al contrario degli altri maschi, Chase ha un carattere complesso, oscuro, fatto di sensi di colpa e vergogna, di speranza e di fedeltà, di forza e di debolezza. Chase è un bianco e nero continuo: un momento è il villain, sboccato e drogato di sangue, due righe dopo è angosciato e intorpidito dalla depressione. Chase da solo, senza Dragos, avrebbe potuto portare avanti un intero romanzo, con lo svisceramento della sua psiche e del processo di ripresa dalla Brama di Sangue.
Con un personaggio maschile così intenso, un'eroina come le altre non era abbastanza: ci voleva una secchiata d'acqua gelida per risvegliarlo - e risvegliare anche noi - e per dare una nuova curiosissima svolta alla serie.
Tavia è il jolly, la carta nascosta dal maniaco Dragos. Normale, umana, complessata e perennemente malata, ossessiva con il suo lavoro e priva di una qualsivoglia vita privata, Tavia è l'assistente perfetta, attenta e scrupolosa. Ma sotto sotto è anche una persona intelligente, il cui intuito le permette di accettare, comprendere e rendere suoi molti aspetti della vita che le erano stati negati.
Come Chase anche Tavia ha un lato oscuro - che tra l'altro mi ha fatto sbottare in un 'noncipossocredere' sul bus alle 20.30 mentre tutti dormivano - che la rende perfetta per Chase. Sono entrambi ad un bivio, o fanno un salto bello lungo oppure rischiano il baratro e per Tavia questo salto è lasciare la propria umanità per abbracciare la sua vera natura.
Non posso dire altro altrimenti rischio di spoilerare di brutto e non mi sembra il caso, perché questo ultimo romanzo del primo blocco della serie Midnight Breed merita di essere letto senza sapere niente, lo si apprezza di più.
Per quanto riguarda la trama, ebbene, posso dire di esserne rimasta particolarmente colpita. Ho apprezzato moltissimo la risoluzione veloce nella parte finale, decisa e bella violenta, come ho apprezzato tanto - troppo - l'idea della Adrian di mischiare società vampirica e umana. Muta, non dico altro. In ultimo, ma non meno importante, è la forte presenza degli altri personaggi ed in particolare di Lucan che si trova a dover gestire una situazione difficilissima e che, quindi, ha una buona parte di spazio per esprimere il suo ruolo di leader sotto stress.
Insomma, mi è piaciuto molto perché è romantico senza essere stucchevole, è sanguinoso e ricco d'azione, è pienissimo di colpi di scena e ha chiuso in bellezza questo primo blocco della serie. Direi che meglio di così la Adrian non poteva fare e che ha fatto benissimo a dare un limite - anche se solo in linea temporale - alla serie. Il ricambio generazionale darà nuova linfa alla serie e sicuramente verranno ripresi alcuni argomenti che ancora non si sono sviluppati al pieno delle loro potenzialità (vedi Jenna e Tavia).
L'attesa per il prossimo romanzo è iniziata, mi tocca essere paziente. 

Nessun commento: