20 febbraio 2012

Lee Child
Destinazione inferno

Serie Jack Reacher 2
Titolo originale Die Trying

Trama
TEA | pag. 491 | € 6,90
A Chicago, in una splendida giornata di sole, Jack Reacher sta camminandosenza meta, quando incontra una giovane donna particolarmente attraente, chezoppica e cerca di reggersi in piedi su due grucce. Ovviamente, Reacher siferma e le offre il suo aiuto, ma non appena si voltano, i due si trovanodavanti una pistola spianata.
Incatenato alla donna e rinchiuso in un buio esoffocante pulmino che attraversa per 2000 miglia gli Stati Uniti, Reacher habisogno di sapere con chi ha a che fare. I rapitori non parlano e la suacompagna di sventura gli dice di chiamarsi Holly Johnson e di essere un'agentedell'FBI. E' una tipa abbastanza dura da risultare credibile, ma Reacher sache lei gli sta nascondendo qualcosa.





Commento
Altro che James Bond...io voglio Jack Reacher! E' meglio di 007, meglio di Rambo, meglio di ogni eroe di action movie! Ma come si fa a non adorarlo? Sa fare tutto: usa il cervello, l'istinto, spara, corre, salva il mondo e nel frattempo si innamora sempre un po', con quella sua aria malinconica che ti fa sciogliere. Entra in scena lui e si rimane con il fiato sospeso e con i lucciconi agli occhi. Uniamo poi la storia, i personaggi di contorno a tutta questa azione e il risultato è uno solo: non ti stacchi fino alla fine. 
Se io, che sono un'abitudinaria cronica, cambio i miei ritmi e le mie scelte di lettura per stare dietro al libro, qualcosa vorrà pur dire. La sera a letto leggo solo romance, leggero e poco impegnativo, ma con Reacher dovevo andare avanti, dovevo sapere che cavolo stava per succedere. 
Il merito - ovviamente - va a quel furbone di Child, che ha saputo plasmare alla perfezione il suo stile telegrafico a una trama che richiede velocità, ritmo e uno spiazzamento continuo di punto di vista e di ambientazione. Non si sta fermi un secondo e ogni pagina porta un colpo di scena. 
Francamente non credo di essere stata tanto in ansia durante la lettura di un libro, almeno non nei mesi passati. Ad un certo punto, in una scena ben precisa (quella del cunicolo nella montagna), ero talmente agitata e totalmente in sintonia con i sentimenti di Jack che leggevo come una forsennata, girando le pagine ogni pochi minuti. Roba da matti. Roba che a momenti mi mettevo a piangere per la paura. 
La trama tutto sommato, se si considera in fase post-lettura, ha dell'assurdo. Quante possibilità di sono che Jack appena si ferma in uno Stato si cacci nei guai? Ma è fiction, quindi si accetta. Poi entra in scena il rapimento più lungo della narrativa: circa metà del romanzo è dedicata a questi due rinchiusi nel furgone però, per assurdo, invece di creare noia ha creato un senso di aspettativa, di pericolo e di azione imminente culminato con l'arrivo di Jack e Holly nel Montana, nel campo dei miliziani. 
A quel punto comincia l'effetto Rambo, con il nostro che da nemico/ostaggio diventa cacciatore. Scappa, spara a destra e a manca (e li becca tutti), salva Holly non so quante volte, ribalta la situazione...insomma fa tutto lui ma lo fa così bene, così spontaneamente, che nemmeno per un secondo ho storto il naso. 
E poi lui è così cucciolone! Sarà anche grande e grosso, un duro, ma quando mette tenerezza non c'è speranza. 
Cosa posso dire? Credo che divorerò anche i prossimi perché il connubio Jack/Child è una droga.

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