24 gennaio 2012

Sherrilyn Kenyon
Danza con il diavolo

Serie Dark-Hunters 4
Titolo originale Dance with the Devil

Trama 
Fanucci | ebook | € 6,99
Zarek è il più pericoloso di tutti i Cacciatori oscuri: in grado di eseguire perfettamente gli ordini ed è considerato violento e folle dai suoi compagni. Ha trascorso gli ultimi novecento anni in esilio in Alaska – prigioniero e isolato in mezzo al nulla e incapace di sopportare il sole senza ardere vivo –, e anche per un Dark Hunters abituato al peggio questa, come punizione, non è niente male. Liberato dal suo esilio per combattere i demoni che infestano New Orleans, con la sua cattiva condotta Zarek porta all’esasperazione Artemide, la dea che lo ha creato, che decide di averne avuto abbastanza di lui. Archeron, il leader dei Cacciatori oscuri, convince Artemide a concedere un giusto processo a Zarek prima di condannarlo: sarà Astrid, una ninfa nota per la sua crudeltà, a giudicarlo. E mentre Astrid lotta per mantenere la sua imparzialità di fronte alla crescente attrazione per Zarek – sospettoso, scontroso e rude, ma anche profondamente ferito –Artemide ha già inviato un carnefice per giustiziare il ribelle. Il giorno del verdetto si avvicina e Artemide è pronta a tutto pur di portare a termine la sua vendetta, anche se questo può voler dire distruggere il mondo intero. 

Commento
Non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato. Non ho mai sperato, lo giuro, che questa autrice e soprattutto questo libro venissero pubblicati in Italia. Eppure eccomi qua, a commentare un libro che amo, adoro e venero nella sua edizione originale e ora anche in quella italiana. Grazie Fanucci, se anche smetterete di pubblicare la serie grazie...mi avete portato Zarek in Italia, e questo mi basta.
Non so da che parte iniziare. Potrei provare con un 'la prima volta che ho letto DwtD anni fa...' ma non ne ho voglia. Chissenefrega di quanto tempo fa l'ho letto, ciò che importa è che anche in italiano ha saputo trasmettermi le stesse emozioni della prima volta. Ci sono storie e personaggi che toccano alcune persone, mentre altre ne rimangono completamente indifferenti. Zarek è così, lo prendi o lo lasci; la sua storia ti piace o non ti piace. Non ci sono vie di mezzo perché non ci sono diverse chiavi di lettura. La Kenyon espone chiaramente la storia di un personaggio e del suo percorso, o meglio dire fatica, per arrivare alla felicità. E' ovvio che ci sono degli espedienti fantastici (well, duh!, è un paranormal romance, buddies) che semplificano la storia, cancellando ostacoli che sarebbero insormontabili, ma il bello di questa storia sta proprio qui, nella morale a 'Il piccolo principe': l'amore e la felicità trionfano sempre, su tutto. Quella di Zarek è una parabola: il debole, chi ha subito violenze e dolore, alla fine avrà la sua fetta di felicità. Certo, la Kenyon ha esagerato con le sfighe ma ha saputo costruire, in ogni caso, un personaggio maschile interessante. Nonostante l'infanzia infelice, fatta di schiavitù, violenze e abusi di ogni tipo, Zarek ha la sua occasione come dark-hunter anche se nemmeno Artemide lo tiene in grande considerazione. La sua mente, infatti, è partita per la tangente e la sua capacità di stare in mezzo alle altre persone è inesistente. Anche gli altri hunters lo evitano, lo disprezzano e non vogliono cercare di capirlo, isolandolo totalmente da quella che dovrebbe essere la sua famiglia adottiva. Fisicamente è isolato - poverello tra le lande ghiacciate dell'Alaska - e emotivamente è una bomba ad orologeria: pronto a implodere al primo segnale. Quello che nessuno, tranne Ash, capisce è che Zarek nasconde molto bene un animo gentile e affamato di affetto, calore umano e rispetto. Nemmeno lui si sente degno di essere trattato come un essere umano anche se incosciamente si comporta proprio da uomo. Quando Astrid si trova obbligata a giudicarlo sente, come lo sente il lettore, che sotto sotto Zarek ha tutto in regola: sentimenti, amore, fiducia, compassione...non c'è niente che non vada in lui, solo che fino a quel momento tutti lo trattavano con disprezzo e lui, non conoscendo altro, si adeguava alle aspettative degli altri facendo tutto quello che era in suo potere per far incazzare il prossimo. La tenerezza che Zarek mi ha suscitato non credo che nessun altro personaggio me l'abbia mai fatta provare. Non l'ho mai visto come un eroe sexy (lo è, no worries) ma come un amico. E' strano, ma bello, che un romanzo puramente romantico vada al di là della storia d'amore e tocchi ciò che ci rende umani e civili: l'amore, la compassione, il voler aiutare il prossimo. Zarek è un mezzo, un esempio per far sentire al lettore che lo schifo della vita può essere superato, che anche chi viene visto come un nemico nasconde un animo e un cuore e che alla fine, dopotutto, l'amore vince.
Non si deve leggere questo romanzo aspettandosi un eroe sexy e azione intrisa di sesso e sangue. C'è tanta emozione, divertimento e sentimento. Dovrebbe bastare, secondo me, per far vedere la serie e l'autrice in una luce diversa. Non è il solito paranormal romance, è qualcosa di più, è la storia della redenzione di un'anima data per persa e il resto non conta. La storia d'amore è solo un aspetto, trascurabile, gli altri personaggi sono un contorno ma il piatto principale è Zarek.
Basta non dico altro...se non vengo capita è destino, io lo conservo e rileggo certe parti quando ne sento il bisogno e ogni volta sa emozionarmi. Vorrà dire qualcosa, no?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo. Anch'io ho trovato bellissime alcune parti del libro e l'interazione tra i due personaggi. Mi dispiace solo che la traduzione italiana l'abbia deturpato in più punti (le scene d'amore, l'ironia al vetriolo di Sasha, la dolcezza degli scambi verbali tra Zarek e Astrid). E' sicuramente uno dei migliori della Kenyon, ma per me è uno dei migliori in assoluto di questo filone narrativo...
Complimenti per il sito e soprattutto per i commenti, che sono davvero ben fatti!

Miraphora ha detto...

In effetti alcune parti perdono la loro vivacità, ma è il rischio di ogni traduzione. Se si vuole mantenere il vero spirito narrativo tanto vale prenderli in originale ^_^