6 dicembre 2011

Annette C.Klause
Il bacio d'argento

Titolo originale The Silver Kiss

Trama
La tristezza di Zoe non è il solito mal di vivere dell'adolescenza: da quando sua madre si e ammalata e suo padre si e dedicato esclusivamente ad assisterla, la vita sembra improvvisamente averle tolto tutto quello che serve a essere felici. In più Lorraine, la sua migliore amica, sta per trasferirsi lontano. La solitudine, l'incomprensione e il dolore avvolgono Zoe come una nebbia, da cui lei teme di non poter più uscire; finché un incontro casuale con un giovane strano e conturbante non le instilla un'inquietudine vaga, uno struggimento insolito, come una promessa di piacere. E così Zoe prova il turbamento del primo amore, un amore che Simon, il misterioso ragazzo, sembra condividere ma anche temere. Perché Simon porta con sé la maledizione di coloro che si nutrono del sangue dei vivi: sono vampiri, vivono per la caccia, e il loro desiderio è legato alla morte della loro preda. Ma Simon vuole davvero solo il sangue di Zoe? E lei potrà mai accettare di amare qualcuno che incarna quello che lei teme di più - una vita come una malattia, una notte senza fine, e senza mai la speranza di un riposo?

Commento
La parola chiave per questo libro è triste. La protagonista è triste, il protagonista è triste, il padre, la madre, l'amica del cuore, i cittadini...tutti tristi. E' una strana tristezza pero', non è di quel tipo che ti fa deprimere, ma è una tristezza che ti fa pensare. Escludendo che il protagonista maschile, Simon, è un vampiro, la storia si basa sulla morte, e sul senso di perdita in generale: Zoe per la madre malata e per il padre che non la considera piu'; Simon per la vita che ha perso, essendo un non-morto. Oltre che di tristezza il libro parla anche di solitudine. In teoria una ragazzina non potrebbe sentirsi così sola, ma in realtà sono cose che succedono per davvero tutti i giorni: tua madre è malata, non puoi e non vuoi accettare l'idea che probabilmente morirà, tuo padre vive solo per gli ultimi momenti che passa con lei, le tue amiche non sanno cosa dirti e allora non ti dicono proprio nulla, e alla fine trovi conforto proprio dove non te lo saresti immaginato. Zoe e Simon si ritrovano perché entrambi sono soli, e tristi. In realtà il fatto che Simon sia un vampiro non cambia il ritmo della storia, o tanto meno la 'morale'. Il suo essere vampiro è una condizione di vita.
Non è un libro sui vampiri, cosa che magari in molti si aspettavano, e non è nemmeno una brutta copia di Twilight (neanche potrebbe visto che è stato scritto molto tempo prima), è un libro che parla di come una persona normale e una no -un vampiro- possano soffrire allo stesso modo, sebbene per cause diverse. Come si dice 'mal comune mezzo gaudio'. Il ritmo è un po' lentino ma lo stile semplice e diretto aiuta a leggere anche con una certa velocità. Non mi è piaciuto molto il fatto che il libro sia diviso nei due punti di vista: un capitolo per Zoe e uno per Simon alternati fino alla fine. Un po' forzato soprattutto per il lettore che si deve sorbire anche un intero capitolo sulla storia di Simon...La fine è triste in un modo diverso, ed è una sorpresa.

Nessun commento: