23 giugno 2014

Marianne Kavanagh
Un incantevole imprevisto

Titolo originale For Once in my Life

Trama
Garzanti | pag. 316 | € 16,40
Tess e George non potrebbero essere più diversi, eppure sono anime gemelle. Lei è la classica brava ragazza, ordinata e per bene, lui fa il musicista, ha un'anima solitaria e qualche segreto di troppo. Eppure sono fatti l'uno per l'altro, solo che non si conoscono ancora. Vivono a Londra. Hanno frequentato la stessa università. Hanno amici in comune che cercano di farli incontrare. Ma ogni volta che stanno per conoscersi a un concerto, a un matrimonio, a una festa, una serie di imprevisti li allontana, e il fatidico momento sembra non arrivare mai. Fino al giorno in cui, per caso, finalmente le loro strade si incrociano. Non c'è bisogno di nessuna parola, di nessun gesto. Basta uno sguardo e Tess riconosce George, anche se non l'ha mai visto. In quegli occhi che la fissano immobili, c'è tutto il loro mondo, tutto il loro futuro e la certezza di stare insieme da sempre. Solo che adesso è troppo tardi. La vita li ha portati lontani l'uno dall'altro e ci sono ancora molti ostacoli a dividerli. Devono affrontarli insieme, devono trovare il modo di difendere quello che hanno di più prezioso: un amore senza uguali, un amore scritto nelle stelle. Costi quel che costi.
Rimasero lì immobili a guardarsi. "Se stessimo insieme io e te", pensò George, e quell'illuminazione lo colpì con tanta lucidità che ne rimase abbagliato, "la mia vita cambierebbe completamente. Tu capisci. Non devo fare fatica per spiegarmi. Tu sei già qui, ad aspettarmi a metà strada."
Commento
Ecco cosa succede quando la pubblicità di un romanzo è fatta così bene da offuscare completamente la vera essenza del libro. Basta una fascetta che richiama un tormentone come Uno splendido disastro e che affianca questo romanzo a quello più famoso, una copertina con due giovincelli adolescenti e il gioco è fatto. In massa ci si fionda sul romanzo, convinte di avere una storia simile a quella che tanto ci aveva fatto sognare, convinte di avere tra le mani un nuovo caso editoriale, una nuova storia d'amore epica.
Poi arriva la doccia fredda. Voti bassi (una media di 2.92 su Goodreads, roba da strapparsi le ciglia per la disperazione), commenti tremendi che inneggiano alla noia che più noia di così ti tagli le vene con il bordo della carta delle pagine, insomma una tragedia!
Questo è quello che succede quando un editore si fa furbetto e spaccia un romanzo per ciò che non è. Onestamente? il danno più grosso è quello di voler cacciare a forza un romanzo contemporaneo vagamente romantico in una categoria troppo definita sia per argomento che per target d'età ma, soprattutto, per stile narrativo. Questo romanzo è stato spacciato per qualcosa che non è, nonostante avesse una propria identità ben definita e appartenesse ad un genere che ormai spopola da un paio di anni (quello non meglio definito di narrativa femminile non apertamente romantica che vende tantissimo e che non sa né di romance né di contemporaneo).
Quindi l'ho preso convinta che fosse un NA ma poi mi sono dovuta ricredere a suon di commenti negativi e voti bassi. Ad un certo punto mi è anche passata la voglia di leggerlo, l'ho nascosto sotto la pila dei to be read perché lontano dagli occhi lontano dalle priorità di lettura, no? Poi mi sono fatta coraggio e ho cancellato dalla mia testolina ogni info che avevo raccolto.
Risultato? Un incantevole imprevisto è una lettura particolare, in crescendo, che richiede pazienza e comprensione - una forte dose di pazienza e comprensione - per superare il blocco iniziale.
Yes, c'è uno scoglio da superare, non sono frottole quelle che dicono nei commenti. La prima parte - brace yourself - è noiosetta. E' un'evidente introduzione andata per le lunghe, un continuo voler entrare nella testa dei due protagonisti per farci capire - suppongo - quanto siano sulla stessa (depressa) lunghezza d'onda. Diciamo che su 316 pagine le prime 180 le ho passate provando un crescente senso di frustrazione perché - santo Iddio - non succede praticamente niente. Zero di niente.
Però se si da prova di forza di volontà si arriva ad una pagina in particolare - me la ricordo, la 187 - in cui tutto esplode, la noia e la frustrazione spariscono, l'indifferenza verso Tess e George si trasforma in tenerezza e si comincia a prestare sul serio attenzione alla storia. A questo punto la lettura prende un ritmo che fino a quel punto non aveva, un ritmo che ti porta veloce verso la fine e che in meno di 200 pagine racconta tutto il romanzo, la parte veramente emozionante della storia.
E' indubbiamente un romanticismo diluito quello della Kavanagh, fatto di piccole parole e piccoli gesti sparsi nell'arco temporale di 9 anni che non attorciglia le viscere e non scatena crisi di pianto e che non ti tiene incollata alla pagina (con un ritmo di lettura da manicomio). Tess e George sono troppo timidi, troppo disillusi e troppo comuni per lasciarsi trasportare da emozioni estreme eppure, proprio perché sono così banali, riescono a toccare delle corde che gli amori epici non riescono a raggiungere.
Forse un aspetto negativo che ha giocato contro la riuscita del romanzo è lo strano modo di infilare i pensieri dei protagonisti tra la narrazione e i dialoghi, una forzatura che a volte crea un po' di confusione e che fa sembrare il personaggio vittima di un disordine mentale irreparabile. Niente che non si possa sorvolare, basta un filino di attenzione in più per non perdersi nelle elucubrazioni depresse di George o nella patologica voglia di vivere negli anni della guerra di Tess. Insomma, a modo loro con i loro difetti e il loro caos emotivo e mentale, entrambi riescono a ritagliarsi un'immagine ben definita che rende particolare sia il romanzo che la storia.
Quindi, sì, ho cambiato idea e sono passata dall'avere una voglia matta di lanciare il libro e fargli fare un volo parabolico verso il cesto del riciclo a leggerlo con il sorriso sulle labbra e, una volta finito, essere contenta di non aver mollato. A volte resistere ripaga.

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