15 gennaio 2012

Suzanne Brockmann
Ad alto rischio

Serie Troubleshooters 8
Titolo originale Hot Target
Trama 
Jane Mercedes Chadwick, produttrice cinematografica di larga fama, sta lavorando a un film ambientato durante la seconda guerra mondiale, che narra apertamente la vicenda realmente accaduta di un soldato omosessuale. Ben presto ottiene l'attenzione dei media e le proteste di diversi gruppi estremisti; ma nonostante la quantità di lettere, telefonate ed e-mail di protesta che riceve, non intende abbandonare il progetto. Le lamentele però si trasformano in minacce di morte: Hollywood assolda delle guardie private per proteggerla, e anche l'FBI si interessa al caso. E il fastidio che la donna mostra nei confronti delle misure di sicurezza, insieme al suo carattere fin troppo indipendente, non rendono facile il lavoro di Cosmo Richter, un agente speciale dei SEAL affidato al caso, che dovrà affrontare una vera e propria guerra personale e un'irresistibile attrazione per quella produttrice così testarda... 

Commento


Wow! Insomma, wow. Davvero. Non è da me dirlo, perchè non sono una fan del romantic suspance, ma questo romanzo è una cannonata! Bello da divorarlo in 3 giorni secchi, da farci la notte e rimuginarci sopra. Il libro fa parte della serie Troubleshooters pubblicata a casaccio, ovviamente, ma i pochi collegamenti alle storie precedenti sono irrilevanti perchè non hai tempo di pensare agli altri. Pensi a Cosmo (ragazzi che nome XD) a Jane, a Robin e Jules. E ami ami ami la trama. Come si fa a intrecciare ben due storie d'amore? Come si fa a non togliere il piedistallo ai protagonisti e, contemporaneamente, a sbattere in faccia una sottotrama importante e meravigliosa? Non ho idea di come la Brockmann abbia fatto, ma l'ha fatto da Dio.
Ad alto rischio è la storia di Jane, produttrice cinematografica alternativa, che a causa di un film basato sulla storia d'amore gay di due personaggi storici riceve delle minacce di morte. Intervengono, per beccare il nazista pazzo, l'FBI e la compagnia Troubleshooters dove milita, saltuariamente, il SEAL Cosmo Richter mito delle forze speciali, l'uomo glaciale, il robot, la macchina assassina, il silenzioso Cosmo. Tra i due si crea subito un contrasto molto forte perchè Jane non vuole cedere alle minacce e Cosmo non riesce ad apprezzare quella donna così appariscente. Ma i contrasti diventano, prevedibilmente, scintille. Cosmo è un uomo, dopotutto, e non può resistere all'attrazione; ma Jane è una donna, e nemmeno lei è in grado di fingere di fronte a lui. Perchè? Jane ha costruito un personaggio per il pubblico che non coincide con quello che è veramente, non vuole farlo vedere e il fatto che Cosmo l'abbia capito subito la spiazza e la intriga. Cosmo, da parte sua, è molto più di quello che le storie raccontano e ha molto di più che un aspetto minaccioso. Magistrale la costruzione di Cosmo: un personaggio con molti lati, ognuno dei quali è perfettamente delineato e inserito nel contesto. Il SEAL è davvero una macchina di morte, ma ha anche un animo compassionevole e sensibile, altruista e aperto. Per questo lega, alla fine, con Jane. Perchè Cosmo ha un'animo profondo e non ha paura di sondare i sentimenti. Si innamora, ma non esagera mai nel manifestarlo; non scappa, non si tira troppe storie, non fa di tutto per rifiutarlo. Cosmo ama Jane, e questo è quanto. Il tenero Cosmo, grande, grosso, micidiale ma con un ripieno morbido e dolce.
Eroe perfetto, certo, ma io mi sono innamorata di Jules Cassidy. Ovvero l'agente FBI gay. Ripeto, gay. Jules è meraviglioso, e non riesco a dire altro. E' un personaggio che si apre al lettore con una facilità e una passione che mi hanno travolta. Il suo carattere è così delineato, così vivo, presente per tutto il romanzo che non si può fare a meno di rimanere a bocca aperta di fronte alla facilità, alla normalità e alla naturalezza con la quale la Brockmann crea un personaggio così al di fuori dell'immaginario romance, ma così perfetto che quasi non ci credi. Amo Jules Cassidy. Grazie Suz, per aver aperto il cuore di Jules a noi miseri lettori e grazie per avermi illuminata. Da snobbatrice di storie gay, ora credo che leggerò e amerò sul serio la storia di J.
Ad altro rischio è un romanzo che non pensavo potesse piacermi così tanto; ha un trama ben fatta e non invadente, ha bei protagonisti, bei personaggi secondari e uno stile azzeccato: battute divertenti, scene d'azione veloci ed emozionanti, e le storie d'amore (si, al plurare) sono così ben fatte, così spontanee che si sfiora la perfezione. Ultima nota: ho particolarmente apprezzato il contrasto interiore di Robin...da spezzare il cuore. Per una volta, chi se ne frega se non li ho letti in serie, sono contenta di averlo letto e l'ho adorato. Più di così, cosa posso volere? (Risposta: la storia di Jules, in italiano...NOW!)

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