20 gennaio 2012

Diane Setterfield
La tredicesima storia

Titolo originale The Thirteenth Tale
Trama 
Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. La sua prevedibile esistenza viene sconvolta un giorno da una lettera tanto enigmatica quanto perentoria: "L'ora è giunta. Venga lunedì con il treno delle quattro e mezzo. Manderò una macchina a prenderla alla stazione di Harrogate. Vida Winter". È questo l'invito con cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, informa Margaret della sua investitura a propria biografa ufficiale. Dopo mille esitazioni - perché proprio lei? sarà all'altezza delle aspettative di una delle più grandi scrittrici viventi? - la giovane parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice. Superate non solo le proprie resistenze ma anche le spigolosità della sua difficile interlocutrice, Margaret si accinge finalmente all'opera, rimanendo immediatamente stregata dalle vicende della famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare...
La tredicesima storia dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole. 

Commento


Francamente non so perché ho scelto questo romanzo. Ne avevo sentito parlare? Forse, ma sinceramente non me lo ricordo. Ammetto anche che, dopotutto, non è stata una lettura elettrizzante.
La storia è quella di Margaret e di Vida Winter, due persone simili solo a metà, con caratteri diversi ed età completamente diverse. La famosa scrittrice che non parla mai di sé e la reclusa appassionata di biografie: non ci potrebbe essere un'accoppiata più diversa. Ma forse per questo le due si uniscono così bene. Non ho afferrato il filo logico la metà delle volte, e soprattutto alla fine non riuscivo a stare dietro alla narrazione e ai vari risvolti. C'è un mistero che comincia all'inizio, con quello della biografia di Vida, e prosegue per tutto il romanzo passando dalle due gemelle instabili all'apparizione di un terzo personaggio, quello fantasma, fino alla fine poco chiara, per me.
Non sopporto le saghe familiari dove non c'è riciclo di sangue: gli incesti, poi, se uniti a varie tare mentali (autolesionismo estremo, masochismo e sadismo, forse semplice pazzia) non fanno che aumentare il mio fastidio: quei personaggi mi vengono in odio. In sostanza non mi è piaciuto nessuno tranne pochi: Margaret, il giardiniere John e Aurelius e un pochino Vida ma solo verso la fine. Il resto serviva solo come giustificazione alla storia...che poi un vero mistero non c'è. Le gemelle sono due pazze uguali ai genitori e tutto ruota attorno al loro isolamento. Diciamo pure che se la trama non fosse ruotata solamente attorno a loro, se il mistero era vero e non solo apparente, il romanzo era decisamente migliore. Stando così i fatti mi è piaciucchiato, l'ho trovato molto lento in alcuni punti e inconsistente in altri, con una protagonista al limite dello stato vegetativo e una scrittrice con una finta personalità che, come dice lei, non è nessuno. Forse non ho capito bene la trama, forse non ho colto il senso...mancanza mia, o forse è il romanzo a non filare liscio? Mistero. Tre cuoricini con un mezzo cuoricino regalato perché alcuni punti sono molto carini.
Ah...e ovviamente della tredicesima storia...nemmeno l'ombra.

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