26 luglio 2018

J. R. Ward
Blood Fury

Serie Black Dagger Legacy 3

Trama
Ballantine Books
pag. 430 | € 5,80

A vampire aristocrat, Peyton is well aware of his duty to his bloodline: mate with an appropriate female of his class and carry on his family’s traditions. And he thought he’d found his perfect match—until she fell in love with someone else. Yet when his split-second decision in a battle with the enemy endangers the life of another trainee, Peyton has to face the idea that his future, and his heart, actually lie with another. Novo, as a female in the Black Dagger Brotherhood’s training program, feels like she has to prove herself to everybody—and she has no interest in being distracted by falling in love. But when Peyton proves to be so much more than a rich playboy, she is forced to confront the tragedy that has broken her soul and closed her off from love. As the two grapple with Novo’s past and Peyton’s present, another couple must contend with an erotic connection that is unparalleled—and potentially scandalous. Saxton, who has had his heart broken, discovers in himself a deep-seated attraction to Ruhn, a new member of the household. But will the other male explore the connection? Or will he close his mind and his heart to what could be true love...and cost Saxton everything?
“This time...”He bared his descending fangs, his upper lip twitching.“I want your fangs in me, I want the pain and the rush. And I want you at my throat."

Commento
Credo che d'ora in poi, ad ogni nuova uscita della Ward, farò così: preordino il paperback, aspetto che mi arrivi, non lo inizio subito, aspetto di avere un week-end libero, mi spalmo sul divano la mattina e leggo fino a notte fonda, da sabato a domenica, e lo finisco senza pause.
Questo sarà il mio modus operandi, perché la goduria cosmica che ho provato nel seguire questo programma è stata stellare. Uno sbrodolamento tale che non mi sono nemmeno curata di fare il bucato. Chi se ne frega delle mutande pulite, ero talmente immersa nella lettura che non c'è stata trippa per gatti.
Bene, siamo già al terzo romanzo della BDB Legacy, spin-off della BDB, e a questo giro la precisione e l'ordine della Ward hanno raggiunto vette inesplorate. In barba alla convinzione di tutti che la Jessica fosse preda del caos di numerosi PoV, qui si contano sulle dite di una mano: quattro.
Abbiamo Peyton, Novo, Saxton e Rhun. Stop, fine, basta. Quattro pov narrativi e zero ZERO zero contorcimenti di trama.
La coppia principale del romanzo sono Peyton e Novo, due delle nuove leve del programma di addestramento della BDB. Peyton è quel personaggio che, all'inizio del primo romanzo, ci stava sulle palle. Ricco, viziato, arrogante, convinto di essere il migliore - un Draco Malfoy vampiresco, insomma - e inevitabilmente interessato alla bella e dolce e delicata Paradise, che poi tanto delicata non è. Durante i primi due romanzi Peyton è progressivamente cambiato, ma lo ha tenuto ben nascosto. Il suo modo di fare è stato brutalmente schiacciato dalla BDB e il programma ha cancellato la puzza sotto il naso. Il risultato è un Peyton meno stronzo, più adulto, ma pur sempre con la parlantina e i dollaroni in tasca. La sua situazione attuale è un po' un macello: pensa di essere innamorato di Paradise, si strugge di desiderio non corrisposto ma nel frattempo si attizza a mille solo a vedere Novo di sfuggita. Il ragazzo è confuso, risente del doppio rifiuto carpiato e della situazione familiare non proprio felice. Paparino caro è molto deluso dal fatto che l'unico figlio maschio è un buono a nulla che si sbronza e di droga senza un pensiero al mondo. Certo, Peyton è sicuramente un cazzone e in passato è stato pure uno sfigato pieno di droga, ma ora come ora la situazione è diversa.
Sotto l'ala della BDB smette molti dei suoi vizi ed entra in sintonia con il gruppo smussando i suoi difetti senza perdere la sua identità.
Ci piace quando soffrono per amore, no? Ma ci piace di più quando la controparte femminile è incazzata come una biscia perché quello che l'attizza piange d'amore per una che è il suo opposto. Novo è una novella Payne, una novella Xhex, una che picchia duro, si allena come un maschio, gioisce della sua mancanza di curve e non scioglie mai la treccia. In generale Novo non è proprio il mio genere di protagonista, e questa totale incapacità della Ward di scrivere personaggi femminili che non siano o Rambo o Biancaneve sta venendo a noia, però nel suo contesto Novo ha senso. Ha senso perché le è stata data un passato tragico ma opprimente e il suo carattere cozza perfettamente con quello di Peyton.
Per la serie gli opposti si attraggono, no? Peyton è uno di quei personaggi che la Ward presenta come incompresi: all'inizio lo vedi in un modo, e poi quando entri nella sua testa non puoi fare a meno di fare il tifo per lui. Siamo lontanissimi anni luce e galassie intere dal sex appeal e dall'intensità dei Fratelli, però per essere un giovane della glymera Peyton fa la sua porca figura.
Come sempre, la Ward scrive meglio i personaggi maschili e lei lo sa. Le riesce male entrare nella testa di una donna e non riesce a caratterizzarle in modo che siano sempre diverse.
Infatti la seconda coppia è gay, ed è decisamente più romantica e matura e intensa di Peyton e Novo.
Saxton è in pieno struggimento potentissimo, di quelli che ti basta leggere un paragrafo per avere il groppo in gola. Continua la sua vita, non ha un capello fuori posto, il lavoro con Wrath prosegue a pieno ritmo, eppure dentro di sé urla. Non vuole incrociare nessuno, eppure si trova seduto a tavola con tutti; non vuole vedere Blay e invece se lo trova davanti con Qhuinn e famiglia; insomma per quanto ci provi, Saxton subisce una mazzata emotiva dietro l'altra. Tiene duro, però la solitudine gli gioca strani scherzi. All'improvviso si rende conto di non essere l'unico outsider, e che c'è qualcuno più a disagio di lui.
Rhun, lo zio di Bitty, accolto dalla BDB come uno di famiglia, si ritrova a vivere come un ospite con assolutamente niente da fare. Essendo un civile di umili origini, stare con le mani in mano non lo mette di buon umore, vuole rendersi utile, aiutare, fare qualsiasi cosa che gli permetta di sdebitarsi con Wrath. Nel frattempo trema al pensiero di sbagliare le posate, rompere un mobile per la sua stazza, fare una figuraccia per i suoi modi, così Rhun si comprime: si muove poco e con attenzione, parla poco e sceglie le parole con cura, e cerca in tutti i modi di non offendere.
Se da una parte c'è Saxton, pienamente consapevole di sé, della sua sessualità e della sua situazione, dall'altra c'è Rhun che è quanto di più vergine ci possa essere in fatto di consapevolezza. L'attrazione tra i due è come un gioco: muovo una pedina, forse l'avversario me la mangia, e se la mangia allora ho capito bene e posso fare la mia mossa - Saxton; non ho capito cosa vuol dire quella mossa, ho un po' paura perché mi piace ma sono sicuro che non ricambia - Rhun.
Questi due sono di una tenerezza disarmante, sono l'amoreh romantico e adulto con quel guizzo di innocenza, di novità, di trepidante insicurezza che Peyton e Novo non hanno. Persino le scene di sesso hanno un'intensità diversa, perché seguono un'evoluzione tormentata della loro storia.
Non ci sono grandi ostacoli, anche se il punto di rottura finale per loro è decisamente più drammatico e intenso, e ogni momento di interazione con gli altri personaggi è un ritorno alle origini. Con loro due abbiamo la nostra dose di Wrath, sempre più cazzuto e adorabile, una minuscola dose di Rhage, una ancora più minuscola di V e di Qhuinn, insomma, la Ward ha messo da parte la BDB in modo plateale, e ha lasciato ai suoi quattro protagonisti tutto lo spazio per le loro storie.
Una cosa che ho notato, è che la Ward non ha dato segno su chi sarà il prossimo protagonista della serie, ed è una cosa che ha quasi sempre fatto: dare un piccolo indizio, infilare una scena qua e una là, metterci la pulce nell'orecchio. Qui no, le due storie si chiudono, non ci sono extra e la cosa un po' mi ha sorpresa.
Non sto a sprecare tempo - mio e vostro - per parlare dello stile della Ward. E' immutabile, così come immutabile è il suo senso dell'umorismo e il lessico colorito. Amo, adoro, venero, non ho altro da dire.
E' vero che con questa serie la Ward è tornata alle sue origini, è impossibile non vedere le somiglianze ai primi romanzi ed è altrettanto impossibile non volerle bene. Nella sua immensa bravura e furbizia ha saputo trovare un ritmo e regalarci una nuova versione della BDB - giovane, moderna, romantica - e continuare la serie originale senza modificarne l'evoluzione. Questa donna è un genio, a questo punto non me ne frega niente se The Thief è su Sola e Assail, sono talmente in brodo di giuggiole che potrebbe mettermi due sacchi di patate e sarei felice uguale.
Unico appunto, va bene che i maschi ti escono meglio, va bene che hai preso gusto con le storie m/m, ma una coppia lesbica non me la puoi infilare da qualche parte? Così, per dire, sarebbe l'ennesima prova della tua bravura.

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