Serie Blood Bonds 3
Trama
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Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.
Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.
Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.
Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.
E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.
A meno che non sia io a ucciderlo.
Guardai la mia Aleksandra.
La mia ossessione, allora.
La mia agonia, adesso.
Il mio tormento, per sempre.
Sorprendentemente, ho pianto.
Quando mi sono avvicinata alla serie Blood Bonds l'ho fatto per curiosità e non per passione. L'ho fatto perché ero curiosa di leggere un titolo che appartenesse sul serio al genere dark romance e ho ampiamente approfittato del fatto che Chiara fosse generosa e disponibile con i suoi romanzi.
Il primo e il secondo, Soffocami e Distruggimi, non mi avevano coinvolta emotivamente.
Sembra brutto a dirsi, ma più che altro la mia era una curiosità distaccata, una sorta di fascino morboso che alimentava il mio interesse verso la serie. Con Uccidimi mi aspettavo più o meno la stessa reazione, invece no.
Contro ogni mia previsione, ho trovato il capitolo conclusivo della serie estremamente emozionante, coinvolgente e drammatico.
Tanto per cominciare la trama è molto diversa rispetto ai primi due romanzi. O meglio, è diversa perché i due protagonisti, Henry e Aleksandra, sono separati e soffrono fisicamente ed emotivamente per cause diverse dalla loro vicinanza. E poi perché, finalmente, Aleksandra si trova in una situazione di pericolo che non viene compromessa dall'elemento sessuale/romantico che per entrambi i primi due romanzi aveva dato una sorta di giustificazione alla sua situazione.
Ora, invece, la violenza è pura, senza scuse e senza espedienti che la rendano più accettabile - per quanto possa esserlo - e tutto ciò che accade ai due personaggi è duro, crudo e, per la mia somma felicità, estremamente cattivo.
Il punto in cui si chiudeva Distruggimi ha aperto un mondo di nuove possibilità: quello che era il cattivo della situazione si trova messo da parte, in difficoltà, rimesso al suo posto e ridimensionato da chi, invece, si era eretto a paladino della giustizia. Oh yes, per chi conosce i personaggi, sapere che il nostro Re è tutto tranne che carino e coccoloso - in senso ironico, of course - e si appropria in modo sorprendente dello scettro del bastardo di turno è stato un filino destabilizzante.
Ora, dal momento che Henry aveva dalla sua l'ossessione sessuale/amorosa verso Aleksandra che dava una dimensione personale e di più semplice comprensione per il lettore, avere di fronte un cattivo che non ha nessun interesse per la persona che maltratta al di là della sua utilità per i suoi piani è senza ombra di dubbio il propulsore perfetto per creare situazioni estremamente difficili, dure, pesanti ed emotivamente impegnative.
Ho pianto. Ho pianto per Aleksandra - in una scena in particolare, ma non dico quale - e ho pianto perché qui si sente veramente la disperazione, l'impotenza e il dolore della protagonista. E' una scena forte, pesante, e per questo è impossibile rimanere indifferenti.
Ma la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto di questo terzo romanzo è proprio questa sensazione generale di pericolo vero, di impotenza, di dolore giustificato e contestualizzato. Manca quel piccolo brivido dato dal rapporto fisico tra Henry e Aleksandra, ma onestamente credo che la Cilli ce ne abbia data una dose più che sufficiente nei primi due romanzi.
Ora è il momento della resa dei conti e in questi casi non c'è spazio per il sesso, l'eccitazione, la morbosità. C'è solo spazio per lacrime e sangue, per difficoltà e morte e per nuovi risvolti per la trama.
Se da un lato Henry risulta essere un po' impotente - e molto spesso lo è sul serio - dall'altro abbiamo il Re che tenta - non dirò se ci riesca o meno - di prendersi con la forza una sorta di rivincita sui Lamaze e una Regina che, finalmente, esce dall'ombra e ci regala dei momenti di badass che mi hanno entusiasmata. Indubbiamente, un personaggio femminile così carismatico e pericoloso che tiene a bada Henry senza il minimo sforzo è quasi esaltante.
E poi abbiamo Armand e André, che pare abbiano più buon senso e senso pratico del fratello e che, quando serve, riescono a salvare capre e cavoli.
Per assurdo, pur essendo l'ultimo romanzo dedicato a Henry e Aleksandra, la loro storia mi è parsa leggermente in secondo piano, quasi schiacciata dall'importanza degli eventi, e la cosa non mi ha dato per niente fastidio perché tutto quello che succede è necessario non solo a loro due, ma anche a tutti gli altri.
Infatti la Cilli ci regala piccoli pezzetti che anticipano le storie di quasi tutti: ma in assoluto è André che ci lascia la curiosità di più forte e, onestamente, non vedo l'ora che tocchi a lui.
Piccola menzione speciale per il finale. L'ho apprezzato tanto, forse troppo. Per una storia così, ci voleva un finale altrettanto complicato e non so se sperare che nei prossimi romanzi ci sia un'altra evoluzione, o tenermelo così e metterci la parola fine.
Devo ancora decidere. L'unica cosa di cui sono sicura è che Uccidimi mi è piaciuto tanto e mi ha definitivamente convinta di seguire Chiara Cilli e attendere con pazienza i suoi prossimi romanzi. Potrei persino decidere di leggere i suoi titoli non DR, ma per ora la tengo in scorta.
2 commenti:
OMFG *-* sono onoratissima di essere riuscita a colpirti!!! Yay, that's amazing *-* grazie grazie grazieeeeeee per questa bellissima recensione, Mira! You made my day ♥
@Chiara
Grazie a te ^_^
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