23 marzo 2013

Sylvia Day
Riflessi di te

Trilogia Crossfire 2

Trama
Mondadori
pag. 310 | € 14,90
Nonostante le difficoltà del loro rapporto, Gideon Cross, bello e perfetto fuori ma tormentato dentro, ed Eva Tramell, come lui con un passato doloroso alle spalle, sono ancora insieme. Lei è sempre più innamorata, non riesce a stargli lontano e anche lui pare contraccambiare, anche se l'ombra di una sua ex amante continua a suscitare la gelosia di Eva e numerose incomprensioni tra i due.
Eva è convinta che tra loro non potrà mai funzionare, ma non riesce a sottrarsi al desiderio incontrollabile e all'amore disperato che li legano. Il comportamento di Gideon si fa però sempre più distaccato e misterioso. Che cosa nasconde davvero? È possibile per due persone come loro, legate da un'incandescente alchimia erotica, superare i traumi del passato e costruire una relazione duratura e profonda?



Commento
Alla faccia di chi si sente tanto superiore, alla faccia di chi pensa che l'ondata ero-trash sia solo da schifare e disprezzare, alla faccia di chi ha la puzza sotto il naso, alla faccia di tutti io mi sono divertita un mondo! Io e una mia collega ci siamo messe da brave a fare una lettura in sincrono di Riflessi di te, perché sparlarne in tutta felicità in due è meglio che farlo da sole. Perché sghignazzare per le psicosi di Eva e per il comportamento da reparto psichiatria di Gedeone Croce è più divertente se c'è qualcuno con cui ridacchiare.
Eh, sì. Messa così la lettura della trilogia Crossfire assume connotati frivoli e divertenti e la lettura scacciapensieri lascia una soddisfazione maggiore rispetto a quella fatta seriamente.
Perché - suvvia - siamo sinceri, Gedeone l'antisesso è il personaggio più instabile che io abbia mai conosciuto. O meglio, è il protagonista buono più schizzato che io abbia mai letto. La Day sta tirando dritto per la sua strada e ha evitato accuratamente di cadere nella follia, saltellando sul limite della sanità mentale con un personaggio maschile che, in altre occasioni, sarebbe finito sotto Valium dalla mattina alla sera. Invece l'autrice ha saputo trasformare la stranezza di Gideon in un aspetto sexy e affascinante: insomma, se nella vita reale un uomo del genere ci fa cacare sotto dalla paura, nei romanzi è l'uomo più sexy e conturbante del pianeta. E porca miseria, questo lato oscuro alla Dart Fener funziona. Ma la cosa curiosa è che Eva è ancora più psicotica di Gedeone, perché ha degli sbalzi di umore terribili (e quando le viene il ciclo è da camicia di forza!), passa da un estremo all'altro senza alcun motivo trascinando il lettore in una centrifuga emotiva da depressione/suicidio. Se non fosse bellissima, ricchissima e arrapatissima, Eva si sarebbe già imbottita di pillole.
Eppure, eppure...tra due matti ci si intende alla grande e i due riescono a fare gli equilibristi, strapazzandosi talmente tanto che la storia diventa imprevedibile. Il merito è per forza di cose dell'autrice, che ha saputo trasformare l'ossessione da stalker dei due personaggi in una relazione in passionale e romantica la morbosità della loro relazione. Ah, e giusto per mettere i puntini sulle i...in questo secondo romanzo non è il sesso a farla da padrone, come nel primo. A questo giro è la sofferenza del tira e molla - quella che mi piace tanto - a dare movimento alla storia.
Tutta questa spataffiata freudiana casereccia è da inserire in una trama che porta alla chiusura di un grosso blocco narrativo: dalla prima pagina si capisce che è Eva, in questo caso, ad essere il fulcro della storia. I suoi problemi fanno girare la trama e le sue azioni determinano quelle di Gedeone. Alla fine - prevedibilissima - si capisce come lei riesca a superare (o riuscirà a superare) i suoi problemi. Quindi, in teoria, Eva viene aggiustata mentre Gideon rimane in disparte, facendo più di una volta la parte del bastardo. Si suppone che - considerando quello che succede - tocchi proprio a cavallo pazzo risolvere i suoi problemi esistenziali nel terzo ed ultimo romanzo della trilogia. Ormai sono entrata nel tunnel e non ne uscirò finché non scopro che cavolo combina Gedeone e come finisce la love story.
Se c'è una cosa che queste serie sanno fare - a partire da Grey mangia pisellini surgelati - è dare dipendenza: per quanto assurde siano, per quanto esagerati siano i personaggi e incredibilmente cretine le trame, queste storie sono come le soap opera: ti tengono incollata con una morbosità della quale molti si vergognano. Io non mi faccio nessun problema e candidamente ammetto che Gedeone e Eva la matta mi hanno lasciata in trepidante attesa del grande finale di questa trilogia schizofrenica. 
Non mi resta che attendere il terzo romanzo e nel frattempo rimedio un po' di Tavor per entrare meglio nel mood.

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