Serie Vampiri a Mahattan 1
Trama
BUR | ebook | € 8,99 |
Meena abita a Park Avenue e scrive per la seconda Serie tv più famosa d'America, ma non tutto è rose e fiori. Il suo appartamento è un buco, la promozione tanto attesa non è arrivata e, infine, i produttori vogliono farle introdurre nella fiction uno stupido vampiro. Quando riceve l'invito a un party in onore di un principe rumeno in visita in città, Meena accetta perché ha bisogno di distrarsi. Neanche a dirlo, tra lei e il principe bello e tenebroso è passione immediata. Peccato che lui sia un vampiro, che sia a New York Per regolare i conti con un gruppo di suoi simili malvagi e che abbia alle costole un pericoloso cacciatore di vampiri al soldo del Vaticano. Meena, ovviamente, finirà proprio nel mezzo di questa guerra: scordatevi però la bella indifesa in balìa degli eventi; la nostra eroina dispone di risorse insospettabili che lasceranno a bocca aperta perfino il Principe delle Tenebre…
Non credo di essermi mai liberata di un libro così velocemente dopo averlo finito. L'ho avuto in regalo e l'ho scambiato senza battere ciglio. Con tanta soddisfazione, anche. In linea di massima l'ho trovato una grande perdita di tempo, perché la sostanza è poca anche se le pagine sono tante e la lettura si trascina faticosamente all'ultima pagina. Una sofferenza, non tanto per lo stile dell'autrice che conosco e che apprezzo per il suo essere leggero e spensierato, quanto per la pesantezza generale della storia.
Partiamo dal presupposto che la Cabot ha voluto - per non so quale tendenza autodistruttiva - rivedere la storia di Dracula di Stoker, riprendendo non solo il mito del conte transilvano ma pure i personaggi. Mina diventa Meena, una donna in carriera un po' sfigatella che vive con il fratello Jon (Jonathan) e che non ottiene mai la promozione per la quale sgobba da mattina a sera e a causa della quale non ha una vita. Poi c'è il conte Blacula, Dacula, ah no...Lucien - WTF? - figlio di Vlad (bad bad Vlad), docente di storia (cliché) e tanto bello quanto vampiro. Dimenticavo Alaric, una versione pimpata di Van Helsing, che caccia i vampiri per conto del Vaticano. Volendo gli ingredienti ci sono, peccato che l'impasto sia troppo gnucco e che non si riesca a maneggiarlo in nessun modo. Ho resistito fino alla fine per pura costanza e forza di volontà, ma francamente se non lo avessi iniziato, avrei risparmiato tempo e fatica. Dimenticabile, lento con una trama che vuole tanto e conclude poco. Non prenderò in considerazione il continuo.
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