13 gennaio 2012

Charlaine Harris
Il club dei morti

Serie Sookie Stackhouse 3 
Trama 
C'è soltanto un vampiro con cui Sookie Stackhouse abbia dei rapporti (almeno volontariamente), e si tratta di Bill. Di recente, però, lui si è mostrato un po' distaccato, distante... addirittura se n'è andato in un altro Stato ed è irreperibile. Eric, il sinistro e sensuale capo di Sookie, ha qualche idea di dove possa essere, e prima ancora di rendersene conto, Sookie si ritrova spedita a Jackson, nel Mississippi, per mescolarsi alle creature del sottobosco urbano non umano che frequentano il Club Dead, un localino pericoloso dove i membri dell'elitistica società dei vampiri possono andare a svagarsi e a succhiare un po' di sangue di gruppo zero. Quando alla fine riesce a trovare Bill... sorpreso a commettere un grave atto di tradimento, Sookie però si trova indecisa se salvarlo o... cominciare ad appuntire qualche paletto. 

Commento
Molto ma molto carino. Non che la cosa mi sorprenda, lo sapevo già che questa era una serie da comprare sempre. Tuttavia sto trovando che man mano che leggo la serie il livello di apprezzamento aumenta, ed in particolare Sookie mi piace sempre di più. La trama del romanzo è banale all'inverosimile ma, invece di far scadere il libro, questo lascia tutto lo spazio ai personaggi.
Finalmente ci siamo tolto dalle scatole il vampiro Bill dei miei stivali, che non mi ha mai preso né come eroe, né come uomo in coppia con Sookie, nè come vampiro. La sua assenza è una manna dal cielo, le poche volte che compare vorresti prenderlo a calci in faccia e non mi è nemmeno dispiaciuto che in teoria Sookie abbia rotto con lui. Bill esce dalla porta secondaria, ma dalla principale entrano Eric *mega sbav* e Alcide *doppio sbav*, rispettivamente il vichingo vampiro e il lupo mannaro super virile. Chi ha bisogno di Bill quando ci sono questi due nei paraggi? Sookie sicuramente no, perchè da brava donna normale qual'è, scarta quel carciofo di Bill appena scopre quello che ha fatto e 'testa' altre strade, anche se non abbastanza per i miei gusti (si spera nel futuro). Quindi, Eric entra prepotentemente sulla scena e ruba a Bill lo scettro del vampiro figo della situazione: non solo è un vichingo (e qua io svengo dalla lussuria) ma è pure vampiro (mi riprendo e svengo ancora) e pure dotato di intelligenza, ironia e fascino. Anche se è curiosamente staccato dalla realtà, è un vamp che sa evolversi in base alle esigenze senza perdere il suo nucleo di vichingo virile e gnocco (ok la smetto). Alcide è a modo suo gnocco e pirla contemporaneamente: gnocco perché a vederlo tramite Sookie non si può pensare altrimenti, ma stupido perchè ha questo strano rapporto con Debbie, che lo fa scadere un pochino, vedremo cosa combinerà nei prossimi libri.
Sookie neanche la commento più. E' la mia eroina preferita per il momento (parlando di paranormali), e trovo che la sua 'voce' sia facile da 'assorbire' e da apprezzare. La Harris poi ha uno stile così semplice che scorre così bene che si finisce il libro e nemmeno ci si accorge, e ciò è bene. Pecca, come al solito, è la schifosa qualità di editing, con i numerosissimi errori di battitura e persino errori di grammatica italiana. La Delos dovrebbe curare di più questo aspetto (oltre che le copertine che sono oscene) ma pace, la Harris la compro lo stesso perché mi piace.

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