10 dicembre 2015

Cassandra Clare
Shadowuhnters. Città delle Anime Perdute

Serie Shadowhutners 5
Titolo originale City of Lost Souls

Trama
Mondadori
pag. 549 | € 17,00
Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace? Amore. Peccato. Salvezza. Morte. Quale prezzo è troppo alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?

Commento
Perché, nelle serie, c'è sempre quel titolo che ti lascia perplessa, che non ti acchiappa come gli altri e che - una volta finito - ti lascia uno sguardo meh sulla faccia?
Non c'è la benché minima possibilità che dia un voto basso a Città delle Anime Perdute, neanche se mi puntate una pistola alla testa, eppure un senso di confusione alla WTF un po' ce l'ho. Mi spiego.
Fino ad ora tutti i romanzi della Clare avevano un fine, uno scopo, un evento finale chiaro e cristallino. Leggevi e, nonostante la frivolezza di alcuni casi, avevi sempre ben presente che prima o poi sarebbe successo qualcosa, o quella cosa, e che ogni scena aveva uno scopo ben preciso.
Ebbene, in questo caso, a me il fine ultimo è rimasto oscuro. Oscurissimo. La domanda ma perché continuava a rimbalzarmi in testa e ancora adesso, a romanzo finito, non riesco a trovare una risposta soddisfacente. Il perché irrisolto di molte scelte/scene mi ha costretta, in un certo senso, a stare schiscia con il voto e aspettare prima di giudicare in modo netto e brutale. Forse che questo quinto romanzo è un'intera, lunga, preparazione al sesto ed ultimo? Forse che queste domande lasciate un po' in sospeso senza spiegazione avranno la loro risposta alla fine di tutto? Me lo auguro e credo sinceramente che sarà così. Quindi eccomi qui, un po' meh, un po' wtf, ma ancora sempre disperatamente in astinenza.
Non è possibile - o almeno, io non ci riesco - fare un commento senza buttarci in mezzo qualche spoiler. Quindi occhio, ora ci sarà una spruzzata di informazioni che magari non volete avere.
Jace è passato al lato oscuro della forza. Sebastian è riuscito a mettere in atto la magia che lo ha riportato in vita, legandolo a Jace e alla sua anima. In sostanza, Sebastian ha sfruttato il loro legame di sangue non solo per tornare in vita ma anche per diventare più forte e, così, controllare Jace. Lontani sono i tempi in cui Jace era l'anima della festa, indomito, indipendente, sprezzante. I tempi bui del terrorismo lo hanno costretto ad uno stato di sottomesso che è tremendo da leggere: il nuovo Jace sembra un ragazzo sciocco, senza fibra, che sorride quando dovrebbe piangere, che non vede al di là del velo che Sebastian gli ha messo davanti agli occhi. L'unica costante tra il vecchio e il nuovo Jace è Clary e il suo amore per lei, il resto è come se non esistesse. Il suo comportamento oscilla tra cioè che era prima, quindi il bene, e ciò che è adesso, cioè il male. Ma con male intendo non il male di Sebastian, ma quello che ti fa pensare che c'è qualcosa di sbagliato, di strano, qualcosa che stona con il personaggio che ho imparato ad adorare in questi quattro romanzi. Come me, Clary è frastornata da questo nuovo Jace, e fatica tantissimo ad avere una visione razionale delle cose. Lo ama e sa che è l'influenza di Sebastian a fargli fare e dire certe cose quindi tende ad essere più permissiva nei suoi confronti, ma allo stesso tempo non perde mai di vista il pericolo e il fine ultimo delle sue azioni.
Clary, in un certo senso, prende il posto di Jace. E' lei che compie il sacrificio, se così si può definire, e si butta a capofitto nel pericolo diventando protagonista e autrice della trama. Se non fosse per lei non sapremmo cosa sta capitando a Jace, non avremmo una visione più umana di Sebastian e non ci sarebbe evoluzione sul quel lato della storia.
Mentre, sul versante opposto, abbiamo come sempre un Simon alla massima potenza, meraviglioso, coraggioso, altruista, un personaggio che - secondo me - si sta evolvendo e sta migliorando sempre di più. Non me ne voglia Jace, ma a questo giro è Simon a vincere su tutti i fronti. E' lui che prende in mano la situazione (Clary da una parte, lui dall'altra), ed è sempre lui a giocare un ruolo decisivo nella storia. Se non ci fosse Simon, dove sarebbero tutti? Sulla sua scia abbiamo una Isabelle che mi è piaciuta molto, un Alex che - francamente - poteva risparmiarsi certe scelte e un Magnus che se non ci fosse dovrebbero inventarlo.
Per tutto il resto rimane il meh. Non ho capito la questione Camille e non mi è ben chiaro il perché della fine. Che senso ha usare un personaggio così, con una sua storia e una sua importanza, e farle fare quella fine? Ma soprattutto, perché la questione Camille/Alec viene lasciata sfumare? Un momento è parte della storia, e quello dopo sembra che la Clare se ne sia dimenticata. Allora tanto valeva non parlarne affatto, no?
Sebastian è un altro personaggio grande fonte di meh. Il suo lato buono - se così vogliamo chiamarlo - è fuorviante. E' chiaro che sotto sotto, se stai nel suo punto di vista, può sembrare quasi normale, ma è anche evidente che è ossessionato dal suo piano grandioso di potere assoluto e che qualsiasi cosa gli si metta tra i piedi deve essere spazzato via. Quello che non si capisce - o che io non ho ben capito, ma che credo venga spiegato nell'ultimo romanzo (ora in lettura) - è la sua fissazione su Jace e Clary. Di Jace ha un bisogno fisico, è la sua controparte, senza di lui non sarebbe vivo e vegeto. Ma di Clary, francamente, non vedo il motivo. La scena in cui, come dire, Clary e Sebastian hanno il chiarimento a suon di botte mi è sembrato assurdo: c'è una parola per definire quella cosa ed è incesto, ma onestamente più che schifoso mi è sembrato assurdo. Non c'è granché contestualizzazione e non ho visto l'utilità di quella scelta. Confido in un chiarimento.
Terzo ed ultimo meh: rispetto al contenuto, a quello che succede - detto in soldoni - il romanzo mi è sembrato troppo lungo, forse stiracchiato, allungato, un modo come un altro per tenere il lettore in sospeso senza che accada granché. Cioè, no, non è vero che non accade granché ma, rispetto al numero di pagine e alla distribuzione degli eventi nella storia, sembra quasi che o succede qualcosa di importante oppure si rimane nel limbo per un po'.
Ma stiamo parlando di uno dei romanzi della serie Shadowhunters, di cui per ora solo il primo si è meritato un voto non altissimo mentre tutti gli altri compreso anche questo hanno un voto alto. Alto perché, ragazzi, mi piace di brutto. Ma di brutto brutto. E, ovviamente, sto già leggendo l'ultimo e non voglio assolutamente pensare a quando lo finirò. Sarà un momento difficile.

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