9 novembre 2015

Charlaine Harris
Morti per sempre

Serie Sookie Stackhouse 13
Titolo originale Dead Ever After
Trama
Delos Books
pag. 355 | € 16,90
Nella città di Bon Temps ci sono segreti che minacciano le persone più vicine a Sookie, e che potrebbero annientare il suo cuore. La sua relazione con Eric Northman non è più così ben definita. Lui e i suoi vampiri si stanno tenendo a distanza… e mantengono un gelido silenzio.
E quando ne scopre il motivo, Sookie ne è devastata. Poi uno sconvolgente omicidio scuote Bon Temps, e Sookie viene arrestata come colpevole. Le prove contro di lei sono però deboli, e riesce a uscire su cauzione. Indagando sull’omicidio, scoprirà che quella che sembra la verità a Bon Temps è soltanto una comoda menzogna. Che quanto passa per giustizia è più che altro sangue versato. E che ciò che passa per amore non è mai sufficiente...







Commento
***spoiler***
Questo sarà un commento talmente pieno di spoilers che, se non volete sapere niente della fine, è meglio se evitate di proseguire con la lettura.
Sono amareggiata, ma non sopresa. Sono delusa, ma non brokenhearted. Sono intristita, ma non depressa.
Dopo la lettura del penultimo romanzo della serie, e prima dell'inizio di questo, sapevo esattamente cosa avrebbe combinato la Harris. Sapevo, anche se non ci sono stati indizi per tutti e i 12 romanzi, che la fine sarebbe stata così. Non solo avevo previsto una certa cosa - poi entrerò nel dettaglio - ma avevo pure capito con chi Sookie avrebbe avuto l'ultimo e, in teoria, il duraturo legame romantico.
In cuor mio speravo che la Harris facesse la scelta dell'indipendenza, che mandasse a fanculo tutto il mondo soprannaturale e che lasciasse Sookie da sola, libera da tutto e da tutti e felice di proseguire la sua vita prima che i vampiri le scombussolassero la realtà. Invece, purtroppo, a quanto pare l'autrice non ha saputo resistere al finale dove sistema tutti, capre e cavoli compresi, e dove i personaggi di cui veramente ci fregava qualcosa spariscono nel nulla come se non fossero mai stati importanti.
E qui cominciano gli spoilers.
Di Bill non mi è mai importato granché e sono stata felice quando la Harris lo ha messo da parte, relegandolo a personaggio secondario. Di Eric, invece, mi importava parecchio: è un personaggio troppo carismatico ed interessante per non sentire il suo richiamo ed ero particolarmente soddisfatta di saperlo insieme a Sookie.
Ora, nel 12esimo romanzo, la Harris ha raffreddato brutalmente la loro relazione ma pensavo che: o si sarebbero lasciati con grandi fuochi d'artificio, o sarebbero rimasti insieme. No, non illudetevi, Eric e Sookie si lasciano, lui tiene fede al contratto e sposa la regina dell'Arkansas e sparisce - letteralmente - nello sfondo sciapo e annacquato dell'ultimo romanzo. Eric, il vampiro vichingo che oscura tutto e tutti, diventa solo un nome che spunta ogni tanto ma che non fa nulla, non è nulla, non lascia nulla. Dov'è l'Eric che tanto mi era piaciuto? Non c'è e non ci è dato sapere cosa ne sarà di lui perché tanto a Sookie non frega una mazza. Si lasciano, dice di amarlo, ma non spreca una lacrima per lui, non ci rimugina sopra, non fa una piega. Anzi, non solo se ne sbatte ma appena passa qualche giorno decide che è pronta per scoparsi Sam. Avete capito benissimo. Sam Merlotte è il finale amoroso di Sookie. Vomitiamo insieme. Eppure, per quanto me lo sentissi fin dentro la flora batterica intestinale che sarebbe stato lui, vederlo succedere su carta mi ha depressa come non mai. Ma si può? C'è più dignità nello stare da sola, piuttosto che con Sam Merlotte. Da Eric a Sam. Dal vampiro strafigo a quello a cui piace trasformarsi in un Border Collie. Tagliamoci le vene.
Quindi ecco qui, in tutta la sua bruttezza, la risposta alla domanda che tutti si facevano da un tot di romanzi.
Cercando di passare oltre, aimé c'è poco di cui essere felici in questo ultimo romanzo. La trama, che dovrebbe chiudere in super bellezza, rimane sempre sottotono, esattamente come gli ultimi libri, e non si degna mai di un guizzo di originalità. Si ripete lo stesso schema di sempre: spunta fuori un nemico psicopatico che vuole uccidere Sookie, ma l'indagine si riduce ai minimi termini, il cattivo viene liquidato in poche righe e l'azione e l'emozione sono quasi inesistenti. Io, in questo caso, ho fatto persino fatica a capire i chi e i perché e solo alla fine, quando il personaggio cattivo esce allo scoperto, ho pensato che tutto fosse comunque molto confuso e raffazzonato.
Quindi, la trama è banale e per niente elaborata, le scelte romantiche sono ampiamente discutibili e non si ha mai la sensazione che si stia leggendo il gran finale, ma solo l'ennesimo episodio di transizione. Non ha aiutato, come al solito, la presenza quanto mai densa di refusi e di errori - maschi che diventano femmine e viceversa - che ha caratterizzato quasi dall'inizio la traduzione italiana.
Nel mio povero cuoricino nutrivo la speranza di qualcosa di migliore, di più piacevole, invece tutti noi ci siamo dovuti accontentare di una fine che boh, non lascia nemmeno un sapore felice sulla lingua.
Si poteva fare molto di meglio, probabilmente, ma dopo tredici romanzi forse Sookie e la Harris non avevano più niente da dire e noi avevamo perso l'entusiasmo lungo la strada.
Addio Sookie, addio Eric e addio Charlaine, all'inizio è stato bello ma poi non più di tanto.

Nessun commento: