15 gennaio 2012

Tim Severin
Il vichingo

Serie Thorgils 1
Titolo originale Odin's Child
Trama 
Terra di Vinland, Groenlandia, undicesimo secolo dopo Cristo. L'esercito vichingo è schierato sulla riva dell'oceano, in attesa. Thorgils Leiffson, figlio del signore della Groenlandia, è pronto ad affrontare il suo primo combattimento. Di fronte ai Vichinghi, sul mare avvolto dalla nebbia, ci sono le canoe dei nemici, il piccolo popolo dalle lame affilate, che nessuno è mai riuscito a vincere. All'improvviso l'aria si riempie di un suono assordante: fra il roteare delle asce inizia lo scontro. Dopo una battaglia durissima, i nemici sono costretti ad arrendersi di fronte alla superiorità dei vichinghi.Thorgils ha vinto, ha realizzato il sogno di suo padre: la colonizzazione può finalmente aver luogo. 


Commento


Con un titolo così...così...vichingo, ed una copertina così evocativa ci si aspetta un romanzo pieno di guerrieri possenti, dalle grande gesta; grandi uomini nordici del passato. Giusto? Sbagliato. Perfetto il pacchetto, sbagliato il contenuto. Non credo di aver letto un romanzo storico così noioso e soporifero. Questo è il primo romanzo di una serie di 3 libri dedicati alla vita e alle gesta (quali gesta?!?) del nordico Thorgils, ribattezzato dalla sottoscritta come 'il nordico meno nordico della storia nordica'. Io, in un eccesso di fiducia, abbindolata completamente dalla grafica, non solo ho preso il primo, ma li ho comprati tutti e tre (mi salvo in corner solo perché ho preso l'edizione super economica stampata su carta igienica riciclata). Sofferenza estrema, una specie di supplizio continuo, una noia mortale, un peso...un blocco che non finiva più! Thorgils nasce, cresce...e il romanzo finisce che ha 19 anni. No, rendiamoci conto: mi sparo 300 pagine sull'infanzia poverella di questo orfano? Ma che palle! Praticamente non succede niente...sto' cosetto elenca i primi eventi della sua vita, che sono - per forza di cose - pochi e poco appassionanti. Le uniche volte in cui la narrazione poteva spiccare il volo vengono sprecate dall'inesistente capacità narrativa dell'autore. Non c'è phatos, nè passione, scorre tutto come un elenco di eventi storici senza sentimenti e senza la benchè minima eccitazione. Insomma, brutto e noioso. Adesso per principio e per masochismo leggerò anche gli altri due...solo che lo farò...fra - ehm - un pò (leggasi anni).

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