13 gennaio 2012

Sherrilyn Kenyon
Dream chaser

Serie Dream-Hunters 3 - Dark-Hunters 14
Trama 
Xypher has one month on Earth as a human to redeem himself through one good deed or be condemned to eternal torture in Tartarus. But there's one catch: the only way he can feel emotions is through the dreams of others, a punishment the gods inflicted upon him before he received his death sentence. Simone Dubois is a coroner with a real knack for the job. Those who are wrongfully killed appear to her, and help her find the evidence the police need to convict their killers. But when on of the dead gets up from her table and walks away, it stops her cold. It was bad enough when just the dead relied on her. Now there's the seductive Dream-Hunter Xypher, who needs Simone's help in tracking down a Dimme demon out to literally devour the human race. The fate of mankind is at stake—and so is her heart… 

Commento
Mah. Sarà forse che i Dream-Hunters non mi sconfinferano, sarà che la Kenyon si sta ripetendo ormai da troppi libri, ma questo romanzo non mi ha detto granché. E' iniziato bene, con questo eroe, Xypher, che mi ha vagamente ricordato lo Zarek dei bei tempi andati. Scontroso, rabbioso e aggressivo, ma con il classico centro morbidoso e zuccheroso degli eroi kenyoniani. Anche l'eroina, Simone, è una di quelle che mi piacciono e che la Kenyon sa rendere molto bene: umana, fisicamente normale, con una vita 'normale', niente di speciale. Ma quando arriva Xypher, si scopre che anche lei ha un dna demone. C'è un deja-vù, con i due che si ritrovano ammanettati assieme, che richiama la storia di Kyrian. Purtroppo lo schema si ripete, come lo stile e le frasi. Va anche bene, se non fosse stato per la fine. Dai 3/4 della storia in poi il ritmo comincia ad accelerare. Frasi telegrafiche, descrizioni ridotte ai minimi termini, scambi di tempo e spazio fulminei e confusi...sembra che la Kenyon abbia messo una marcia in più per finirlo. C'è un breve passaggio finale con Jaden che non ho afferrato in pieno e che dovrebbe fare da anteprima alla sua storia. E' una parte troppo caotica, che rovina il giudizio del romanzo. Non sarebbe stato male, se non ci fosse stato questo sprint finale che brucia le tappe e le cornee del lettore. Mi sono chiesta, infatti, se non avessi una copia fallata, con pagine mancanti, ma a quanto pare è proprio così. Leggibilissimo e carino, ma ancora tristemente al di sotto delle capacità della Kenyon. D'altronde credo che sia difficile mantenere un livello qualitativo sempre alto dopo il decimo romanzo. Sherry mia, non ti abbandono, non ancora!

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