13 gennaio 2012

Karen Robards
Lo sguardo della tigre

Trama 
In viaggio verso Londra, lady Isabella St. Just, contessa di Blakely, viene proditoriamente rapita. Rinchiusa in una baracca nella brughiera, Isabella non tarda a rendersi conto che i malviventi, una volta ottenuto il riscatto, non hanno affatto intenzione di liberarla. Il suo tentativo di fuga la porta però fra le braccia di un personaggio ancora più pericoloso: Alec Tyron, signore indiscusso dei bassifondi londinesi. Tanto temuto quanto affascinante, Alec è comunque l’unico in grado di proteggere Isabella. E di amarla davvero. 




Commento
Questa ci voleva...quando un protagonista ha come nomignolo Tigre, non posso contenermi. Insomma, diciamocelo, una sente Tigre e comincia a pensare al cartone o al formaggino, è inevitabile! Per fortuna che Alec nostro non ha la stessa consistenza del formaggio (che, tra l'altro, non mi piace), ma è un bell'omaccione dagli occhi dorati. Mi ricompongo, e andiamo per ordine. 
Non ho mai letto nulla della Robards e non avevo nemmeno intenzione di comprarlo, ma poi ho sentito paragonare Alec a Derek Craven (non c'è bisogno che dica chi è) e allora l'ho preso. La storia è molto bella: Isabella è una duchessa messa da parte sia dal marito che dalla famiglia, e si ritrova rapita per due volte, dove nella seconda volta c'è Alec. Dopo una sparatoria in cui sia lei che la Tigre vengono feriti, i due sono costretti a vivere nella stessa stanza, nascosti da chi li vuole uccidere. In questa parte salta fuori il personaggio di Alec, descritto come capo della malavita, amico leale, uomo intelligente, un mascalzone affascinante e anche gentile - a volte. Ovviamente dalla convivenza forzata i due escono incollati come cozze in riproduzione. Lui perché si ritrova attratto da una nobildonna, lei perchè poveretta non ha i mezzi per resistere. Sebbene ci siano troppe scene in cui questi due le prendono di santa ragione - dopo tutte le pallottole e le pugnalate che si prende, Alec dovrebbe essere morto - ho trovato che la presenza della trama 'cattivo che vuole morta la bella' non mi ha pesato come di solito succede. C'è azione, c'è mistero (ma non troppo), c'è passione (anche se non descritta troppo) e c'è un bel personaggio maschile. Due parole anche su Isabella, perché ci stanno. Il fatto che sia bella senza essere appariscente, che sia furba senza essere wonder woman, che sia ingenua al punto giusto e combattiva quando basta l'ha resa un personaggio femminile discreto, che non mi ha irritata e non è stata insulsa. Insomma, 4 cuoricini perché si fa leggere bene e perché l'eroe è gnocco (non ai livelli di Derek...ovvio, però...).

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