25 gennaio 2012

J.R.Ward
The rebel

Trama 
Harlequin | € 298
Nate Walker has never shied away from the hard road. Even when it meant leaving behind his family's wealth… and the fiancée who only wanted a rich man. Nothing was going to stop him from opening his own five-star restaurant.
And he was on his way—until his car broke down on a dark road in the Adirondacks, leading him right to White Caps Inn… and Frankie Moorehouse. Suddenly Nate has a job he doesn't really need—and an affair that has to end when summer does.
Except Frankie has a way about her. She gets under his skin. She even makes him want to do what he never thought he could: stay forever. 





Commento
Sottotono, porca miseria. E' una ristampa di un vecchio titolo, okey. E' un romance puro edito dalla Harlequin, okey. Però manca qualcosa. Manca lo stile tipico della Ward, quello che si sente quando l'autrice ha carta bianca e si può scatenare appieno. Qua, aimé, le barriere imposte dal genere (e dall'editore) sono fin troppo presenti, perché bloccano tantissimo il linguaggio, lo sviluppo dei personaggi e l'ironia tipica della Ward. Certo, in un certo senso si capisce chi è l'autrice, però non sono riuscita a far passare questo libro con un voto alto. Perché? Perché tra i due protagonisti non scatta la scintilla spaziale che la Ward sa creare. Frankie (che razza di diminutivo è?!) è la proprietaria di un B&B di famiglia che naviga in pessime acque: cadono i soffitti, il cibo fa schifo (chiama Gordon Ramsey, honey), mancano i clienti e i soldi sono pochi. Insomma, sta per andare in fallimento totale. Il problema è che la casa è di famiglia, piena di ricordi, e Frankie non vuole assolutamente separarsene. Proprio quando la poveretta è alla canna del gas suona alla porta lo sconosciuto Nate. Nate, ladies, è uno chef. Uno di quello che apre il frigo e ti combina una cena che levateeee e che fa svenire dalla goduria i pochi clienti. In più, ovviamente, è un gran manzo, con tanto di jeans, scarponi e giacca di pelle. Ah, dimenticavo, guida una Saab vecchia e sgarrupata. Libidine estrema. Aimé c'è poco spazio per costruire un Nate con i fiocchi, come la Ward a briglia sciolta saprebbe fare. Il risultato è un eroe che parte bene, ma si ammoscia strada facendo anche a causa di Frankie, che avrei preso a calci nel sedere quasi sempre. Eh si, perché la Ward è caduta nell'errore di creare un'eroina noiosamente 'facciotuttoio', una di quelle che si prende in carico famiglia, lavoro, sorelle, nonne rimbambite e che nel frattempo vuole far quadrare i conti di un'attività fallimentare, sparandoci in mezzo anche qualche lavoretto di casa. Frankie fa tutto lei e non vuole aiuti esterni, non si smolla neanche a morire e - piuttosto di divertirsi, di lasciarsi andare e ricaricarsi - preferisce essere acida e litigare con tutti. Insomma...una cretina.
Ovviamente lui si intrippa con lei proprio per questo suo essere cazz...ehm sfuggente. Un'altra cosa triste è che la loro storia segue gli alti e bassi del B&B: fanno soldi, fanno sesso, non ci sono clienti, vanno in bianco.
Si poteva fare di meglio. La Ward sa fare moooolto di meglio. Quindi si, vabbé, è un romance carino, veloce e leggero, però non si può leggere quel nome in copertina senza farsi un sacco di aspettative e rimanerci un pò male quando, alla fine, ti rendi conto che speravi in qualcosa di meglio.

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