22 gennaio 2012

Giorgio Faletti
Io uccido

Trama 
Baldini & Castoldi
pag. 682 | € 7,64
Un DJ di radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: «io uccido». Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è. Il romanzo d'esordio nel thriller del comico italiano. 







Commento
Era nel cesto omaggio della biblioteca.
Potevo lasciarlo lì, da solo, in attesa di essere preso magari da qualche ragazzetto scapestrato? Ma no, il mio animo non me lo ha permesso, anche se i thriller non ci sono nella mia libreria. E poi, dopo tutto questo parlare di Faletti, quale migliore occasione di questa per provare e testare l'autore? Con somma sorpresa sono arrivata alla fine del libro e ho scoperto che mi è piaciuto! Ammetto che ci ho messo un impegno mentale diverso, perché mi sono ficcata a forza la voglia di leggerlo (d'altronde non è il mio genere) ma la curiosità era così tanta e l'entusiasmo tale che mi sono lasciata coinvolgere nel giro di poche pagine. Non ho una conoscenza sufficiente del genere per stabilire se la trama è o meno originale, ma per come la vedo io più si complica una storia già difficile per il suo argomento, più c'è la possibilità che il romanzo diventi un macigno che non si muove se non con la spinta di una forza di volontà fuori dal comune. Per cui ben venga la banalità, purché esposta con uno stile accurato e decorata da capitoli che hanno un'aria diversa. Faletti ha fatto proprio questo: ha mischiato con una certa furbizia diversi punti di vista, diverse storie e diversi personaggi, in modo da non ripetersi con la trama e creare staticità. Il fatto, poi, che il vero protagonista arrivi a narrazione inoltrata è una bella sorpresa: all'inizio pensi che il protagonista sia il pilota, ma poi muore e quindi sei costretto a rimanere in un limbo finché non compare Frank. I capitoli alternati in cui si ha uno scorcio delle diverse menti, compresa quella del killer e delle vittime, e ti fa cambiare idea ogni volta sull'identità di Nessuno. Anche il personaggio di Frank non è il classico agente FBI, con il passato tormentato eccetera, ma è un protagonista suo malgrado, che entra in scena di malavoglia e arriva alla fine di sua spontanea volontà. Ovviamente c'è il lieto fine, per lui e per tutti quanti, anche proprio questa fine è un po' sottotono rispetto al ritmo del resto del romanzo. La fine è la parte in cui, secondo me, la tensione deve arrivare al culmine ed essere concentrata solo sul cattivo e sulla sua cattura; purtroppo Faletti ha deciso di inserire anche il lieto fine personale di Frank e dei personaggi rimasti. Avrei fatto volentieri a meno di tutta la storia di Hannah e di Frank, mentre avrei preferito leggere di più su Nessuno. Come primo romanzo, comunque, mi sembra un buon lavoro. L'identità del serial killer non è prevedibile - o almeno non lo è, secondo me - e la trama è ben costruita; si legge senza momenti morti, anche se ci sono dei punti più lenti di altri, e coinvolge il lettore con una certa facilità. Sono soddisfatta della lettura e ammetto che, assieme a questo, avevo salvato dal cesto anche Io sono Dio. Prossimamente lo leggerò.

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