14 settembre 2017

Marie Lu
La Battaglia dei Pugnali

Serie The Young Elites 1
Titolo originale The Young Elites

Trama
Newton & Compton
ebook | € 4,99
Adelina Amouteru è una sopravvissuta. Dieci anni fa il suo Paese è stato colpito da un’epidemia. Sono morti quasi tutti, e i pochi bambini rimasti in vita sono stati marchiati per sempre dalla malattia. I bei capelli corvini di Adelina sono diventati color argento, le sue ciglia bianche, e l’occhio sinistro è sostituito da una brutta cicatrice. Il suo crudele padre la considera un’appestata, una maledizione per la casata degli Amouteru. Ma i sopravvissuti hanno acquisito anche straordinari poteri magici, per questo la popolazione li chiama “Giovane Elite”. Teren Santoro è al servizio del re, dirige l’Inquisizione: il suo compito è scovare i sopravvissuti della Giovane Elite e annientarli. Lui li considera malvagi, eppure è lo stesso Teren a nascondere grandi ombre nel suo cuore. Enzo Valenciano fa parte della Compagnia della Spada, un gruppo segreto all’interno della Giovane Elite, nato con il compito di combattere l’Inquisizione. Ma quando incontrerà Adelina, scoprirà che la ragazza possiede poteri che mai nessuno ha avuto prima e cercherà di convincerla a combattere al suo fianco.

Commento
Facciamo una piccola premessa, perché è assolutamente necessaria per comprendere la mia apatia e il voto che ho dato a questo romanzo.
Il 31 Luglio, il primo giorno delle mie vacanze estive, ben prima di partire per le ferie, mi sono messa d'impegno nel cercare titoli della mia TBR da leggere durante la pausa. Ho scelto molti romanzi, alcuni comprati anche anni prima, e principalmente in formato ebook perché avrei dovuto viaggiare per due settimane. Purtroppo non ho tenuto conto che Agosto è un mese strano, per me, e che spesso mi spengo completamente perdendo qualsiasi voglia di seguire i social, creare contenuti per il blog e leggere. Quest'anno è capitata la tragedia: il blocco del lettore.
Avevo deciso di leggere La Battaglia dei Pugnali - e l'ho fatto, visto che lo sto recensendo - ma ci ho messo quasi un mese esatto. L'ho finito il 26 Agosto.
Nel resto del tempo ho riletto i primi tre romanzi di Harry Potter. Non commento oltre.
Bene, il fatto che fossi completamente bloccata e che leggessi con fatica ha inevitabilmente influenzato il mio voto, ma sono consapevole che se avessi letto questo romanzo durante l'anno lo avrei divorato e adorato.
Prima di tutto parliamo del genere: YA fantasy. Ultimamente c'è stata una riscoperta del genere e sono usciti tantissimi romanzi, eppure in pochi sono arrivati in Italia. La Lu, che ho amato nella trilogia Legend, è una di quelle autrici che sa scrivere, ha fantasia e non è rinchiusa nella gabbia dei generi. Li rispetta, certo, ma ci gira sopra sotto e attorno e poi ti spara delle robe che ti spiazzano e/o ti traumatizzano.
Due righe sulla trama. Ambientato in un mondo fittizio - Kenettra - dove, dopo un'epidemia che ha ucciso tantissime persone, alcuni sopravvissuti si sono ritrovati dei segni esteriori che indicano che la malattia ha lasciato in loro dei 'poteri', delle abilità che li rendono diversi dagli altri cittadini. Questa minoranza - i Malfetti, nel testo originale, mi pare - viene generalmente definita con creature imperfette, e queste persone diventano in fretta il capro espiatorio sul quale sfogare la frustrazione e la paura della devastazione economica e sociale lasciata dall'epidemia. Se sei un imperfetto ci sono buone probabilità che tu venga ucciso, cacciato, picchiato, schiavizzato, umiliato, e se sei fortunato e la tua famiglia continua a volerti bene, puoi tenere nascoste le tue abilità, e se sei ancora più fortunato non hai segni esteriori sfacciatamente evidenti, così da poterli nascondere e passare quantomeno inosservato tra la gente. Ma se l'Inquisizione ti trova, se pensa che tu possa aver fatto anche il minimo gesto, allora sei finito.
Nella città di Dalia c'è una ragazza sopravvissuta all'epidemia, Adelina, che non può essere scambiata per una persona normale. I suoi capelli, un tempo scuri, ora sono di uno strano color bianco argenteo, e uno dei suoi occhi non c'è più a causa della malattia. Sebbene sia chiaramente una creatura imperfetta, Adelina sembra non possedere nessun particolare potere, e per anni viene raggirata, umiliata e maltrattata dal padre nel tentativo di scatenare la sua abilità e rendersi - agli occhi del padre - almeno un po' utile.
Purtroppo per lei, l'unica qualità che sembra possedere nonostante i capelli e l'occhio mancante, è che ancora può essere considerata bella, attraente, così il padre accetta di venderla come concubina. Adelina, che ha sopportato per anni senza emettere un suono, decide che è arrivato il momento di levare le tende e provare a cavarsela lontano da Dalia e magari pure da Kenettra, così scappa e proprio durante la fuga i suoi poteri si risvegliano e le cose cominciano ad andare a rotoli.
Bene, essendo il titolo originale una vera anticipazione, tanto vale buttarsi. Alcune di queste creature imperfette hanno preso in mano la situazione e si sono organizzate in una compagnia con lo scopo di spodestare il Re e sconfiggere l'Inquisizione. Le Elites, così si chiamano, sono un gruppo di ragazzi con vari tipi di potere tutti in grado di usarli appieno e tutti capaci di non farsi beccare. Sono loro che salvano Adelina e la prendono sotto la loro ala, e sono sempre loro che cercano di addestrarla e di esplorare il suo potere. Lei, infatti, possiede la capacità di creare illusioni, un potere che può risultare molto utile nei piani delle Elites.
La Battaglia dei Pugnali è un romanzo strano perché la sua protagonista non è un'eroina positiva - o, come direi io, stucchevole - non è la solita mi immolo per gli altri o il mondo è buono e io vi amo tutti, è un personaggio piuttosto oscuro, a tratti negativo, spesso egoista, ma più di tutto è un personaggio che spicca per la sua diversità. Adelina è una diversa tra i diversi, è stata schiacciata e umiliata per anni, privata di qualsiasi gesto di affetto, messa da parte come un pezzo rotto e nessuno - MAI - l'ha fatta sentire accettata, nemmeno la sorella minore Violetta, l'unica a volerle bene. Tutto questo ha delle forti ripercussioni su di lei e sul suo carattere, non è un semplice oh nessuno mi ama però adesso faccio la cosa giusta, è più un oh, nessuno mi ama siete tutti dei maledetti bastardi vi farò soffrire. Ed è giusto che sia così, è giusto che Adelina abbia oscurità dentro di lei e che questa influenzi il suo modo di pensare, di reagire, e persino il suo modo di amare. Basta una briciola per renderla felice ma se le togli questa briciola il suo dolore è fortissimo.
Adelina mi è piaciuta tanto, è un ottimo personaggio, è un'ottima protagonista e la sua storyline non è prevedibile o banale e nemmeno scopiazza le solite eroine buone e pure e coraggiose.
In realtà Adelina funziona così bene perché è inserita in un contesto che permette alla storia di assumere sfumature molto oscure e pure molto romantiche e leggere. Il capo degli Inquisitori, per iniziare, è l'esempio perfetto di cattivo: è crudele, quasi invincibile, alimentato da un'ideale ossessivo di purezza e da un amore malsano che lo rende cieco ad ogni altra cosa; oppure la regina, figura oscura e malvagia che rimane sempre in disparte ma che tira i fili della storia; oppure ancora i membri delle Elites, un miscuglio di diversi esempi di potere, di forza, di carisma: dal Mietitore, il leader del gruppo e il più affascinante, a Raffaele, seducente e calcolatore, al Ragno che pur stando dalla parte del 'bene' non è per niente un personaggio positivo, insomma la Lu crea un'ambientazione ricca, sfaccettata, accurata e non si limita a dare un inizio, uno svolgimento e una fine, si butta a capofitto con una serie di svolte che portano ad una grossa - mamma mia, enorme - perdita che non mi aspettavo affatto e ad un finale che è piuttosto amaro. Aperto, apertissimo, un finale che è un nuovo inizio, ma è amaro perché le cose - ancora una volta - per Adelina non vanno affatto bene.
Ora, accettato il fatto che la trama e i personaggi sono una bomba, perché ho dato un voto così basso? Perché ci sono dei momenti leggermente mosci che si sono chiaramente accentuati per colpa della mia scarsa voglia di leggere. Sono quei momenti che hanno rallentato la storia e mi hanno fatto perdere interesse per qualche minuto, scene che forse avrei evitato di rendere così YA, così young friendly - per la mia anima arida - e che hanno ridimensionato l'oscurità della storia. Però, alla fine, anche se ero annoiata a prescindere e la storia in certi punti ha perso slancio, il romanzo è comunque bello e avvincente, un fantasy degno di questo nome che ha pochissimi punti deboli e che non ha paura di sganciare mazzate al lettore e lasciarlo agonizzante a soffrire.
Io spero con tutto il cuore che Newton & Compton pubblichi anche il resto, altrimenti mi vedrò costretta a comprare le edizioni originali. Per una volta che c'è un buon fantasy YA spero che la serie non venga troncata e dimenticata, sarebbe un vero peccato.

2 commenti:

Silvia FeelingBookish ha detto...

Concordo pienamente con quello che hai scritto!
La Lu è riuscita a costruire un personaggio veramente con i fiocchi, e anche se a tratti la trama andava scemando è sempre stata in grado di incuriosirmi!
Il secondo volume è già da un po' di tempo nella mia libreria in attesa di essere letto; spero di riuscire a farlo molto presto! 😄

Miraphora ha detto...

@Silvia
Secondo me qua ci toccherà leggerli in lingua...ormai è passato un bel po' dalla pubblicazione e Newton di solito spara le serie una dietro l'altra...