31 luglio 2017

Stephenie Meyer
The Host - L'Ospite

Serie The Host 1
Titolo originale The Host

Trama
Rizzoli 24/7
pag. 569 | € 18,00
Nel futuro la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l'aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l'amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme a Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.
"[...]Secondo me...ecco, credo che tu...muoia dalla voglia di diventare umana." Sentii l'ombra di un sorriso nei suoi pensieri, quando si accorse dell'ironia di quelle parole. "Dopo esserti lasciata alle spalle così tanti pianeti e ospiti, finalmente hai trovato il luogo e il corpo per cui sei disposta a morire. Secondo me hai trovato una casa, Viandante."

Commento
Contro ogni previsione, l'ho amato alla follia.
Mi ricordo ancora quando comprai Twilight in libreria, ancora non era diventato il fenomeno dell'anno e nessuno se lo filava. Ricordo come mi era piaciuto e il mondo che mi aveva aperto. Poi, lo sappiamo, la serie è andata com'è andata e la Meyer è andata sempre più a scomparire nel corso degli anni. Uniche due apparizioni The Host e The Chemist.
Siccome io sono una di quelle lettrici che se entri nella lista grigia ci rimani un bel po', ho snobbato la Meyer per anni, non perché non la volessi leggere ma perché proprio non mi interessava. Prima con il post-apocalittico fantascientifico e poi con un thriller, genere che rifuggo come la peste. Insomma, la vedevo, sapevo che scriveva ancora, e la lasciavo passare.
Poi ho guardato il film tratto da The Host e l'ho persino gradito assai, tanto che mi sono ripromessa di leggere il romanzo. Grazie a Soloscambio l'ho ricevuto ma è rimasto nella pila dimenticato per un bel po' di tempo. La congiunzione astrale richieste finite/zero voglia di NA/zero voglia di serie mi ha lasciata con una sola opzione, L'Ospite.
Diciamo che avendolo iniziato con la giusta predisposizione mentale l'entusiasmo è leggermente sfalsato, però i rischi di trovarlo noioso, banale o mal scritto non erano ancora da escludere.
Lento è lento, non c'è molto da dire, e mi rendo conto che come lamentela generale è anche la più sentita. In effetti bisogna avere un debole per i romanzi che scavano e descrivono fino al limite, così come si deve gradire una narrazione pacata che non corre, e se queste due cose non piacciono il romanzo risulta impietosamente noioso.
Io, che sbrodolo senza alcun pudore quando un autore usa tutte le parole possibili per descrivere i sentimenti, ho cominciato a piangere a metà romanzo e ho smesso solo alla fine. Se non piangevo avevo il magone, e se non avevo nemmeno il magone la commozione era comunque troppo intensa per liquidarla come semplice coinvolgimento.
Nella sua semplicità, nel suo voler mettere in risalto un elemento basilare come l'amore, ogni cosa cambia di prospettiva, ogni gesto, o frase, o persino uno sguardo hanno una potenza portata all'estremo, capace di spezzare il cuore o innalzare alla gioia più pura. Ed è per questo che mi è tanto piaciuto, perché la protagonista di questo romanzo non è una mega eroina che salva il mondo, non ha coraggio da vendere, non affronta mille nemici con il coltello tra i denti, è un'anima che segue la sua natura, e la sua natura è quella di amare.
Aggiungiamoci che l'idea di base è originale e semplice allo stesso tempo e che è abbastanza articolata quando serve lo spiegone, ed è leggera e superficiale quando quello che importa è tutt'altro che le specifiche tecniche. In un mondo futuro, o neanche tanto futuro, una nuova forma di vita chiamata Anima arriva sulla Terra e la colonizza. E' nella sua natura colonizzare quei mondi i cui abitanti sono primitivi, limitati, disorganizzati, e persino quelli più banali e immobili sono per loro una fonte di conoscenza. Così la Terra comincia a diventare un mondo equilibrato, pacifico, dove nessuno compie atti di violenza, nessuno soffre per la fame, o per le malattie, perché le Anime possono porre fine a tutto con un unico effetto collaterale: una volta inserite nel corpo ospite, l'umano a cui il corpo stesso apparteneva sparisce, spodestato dall'Anima.
La colonizzazione procede bene, anche se con qualche intoppo. Sebbene le anime non siano violente di natura, sono costrette a cacciare e rapire gli umani rimasti liberi, i ribelli, perché proprio loro potrebbero mettere a repentaglio il nuovo sistema di pace e prosperità.
Naturalmente questi ribelli sono persone che non vogliono sottomettersi all'invasore, ai parassiti, e che continuano a credere che la loro vita e la loro cultura siano migliori rispetto a quelli delle Anime perché appartengono alla Terra, perché sono loro i veri abitanti.
Tra tutte queste Anime una è diversa dalle altre, perché ha vissuto in tutti i mondi colonizzati dalla sua specie e sulla Terra il suo nome è Viandante. Innestata nel corpo di una giovane donna, Viandante comincia la sua vita da Anima e procede tranquilla nonostante la Cercatrice affidata a lei la martelli per ottenere più informazioni possibili dal suo corpo ospite. Viandante, infatti, è stata inserita nel corpo di una ribelle, Melanie, e i suoi simili sono convinti che nei suoi ricordi ci siano le informazioni per arrivare ad un covo di umani.
Nonostante Viandante metta in pratica tutti procedimenti e gli esercizi richiesti, Melanie non scompare, rimane nella sua testa cosciente, consapevole e forte come Viandante non si aspettava che fosse. Col il passare dei giorni i ricordi e i sogni di Melanie si fondono con quelli di Viandante e le immagini della sua vita passata, del fratellino Jamie e del suo amore Jared risvegliano in Viandante sensazioni e sentimenti estremi, fortissimi, difficili da gestire e da comprendere, sentimenti che con la loro potenza finiranno per influenzarla completamente.
La coesistenza tra Mel e Viandante diventa complicata e difficile da nascondere alla Cercatrice che, più che una simile, sembra essere loro nemica. Così entrambe decidono che è arrivato il momento di trovare Jamie e Jared, non solo perché Melanie lo desidera tantissimo, ma perché attraverso i ricordi di Mel Viandante ha sviluppato gli stessi suoi sentimenti in una versione tutta sua. Per Jamie prova lo stesso affetto, scopre cos'è l'istinto materno degli umani, la necessità di proteggere e di stare vicini ad un essere umano, e per Jared prova una versione scomposta dell'amore, più difficile e dolorosa perché sa che non ha nessun diritto di amarlo, perché lui ama Melanie e perché non c'è spazio per due diversi tipi di amore in un solo cuore.
Ma Viandante non vuole spodestare Melanie, ormai è una sua compagna, una sua amica, sua sorella durante momenti di crisi e di difficoltà, è il punto di vista che le serve per comprendere i nuovi sentimenti che prova e per capire gli esseri umani e la loro complessa mentalità.
Quando Viandante e Melanie trovano lo zio Jeb, Jamie, Jared e l'insiediamento umano di ribelli comincia per lei un percorso ancora più difficile: ora che li ha tutti di fronte deve fare i conti con l'odio, il disprezzo e la paura che provano per lei che ha rubato il corpo di Melanie, che ha cancellato una persona che loro ancora amano con tutto il cuore.
Ed è in questo punto che la drammaticità della storia tocca dei picchi di incredibile intensità. Viandante, ribattezzata Wanda, soffre perché la maltrattano, perché non si fidano di lei nonostante tema e rifiuti qualsiasi forma di violenza, perché l'isolamento al quale viene costretta non è solo fisico ma soprattutto mentale ed emotivo e per lei, creatura che ha insito in lei l'istinto di amare, è come distruggere piano piano la sua stessa natura. Di fronte alla violenza di Jared le si spezza il cuore, come lui la consideri una sorta di parassita vermiforme senza dignità senza sentimenti non è abbastanza perché lei smetta di amarlo, e la sua situazione diventa ancora più critica quando gli altri capiscono che Melanie è ancora presente e che vede e sente attraverso di lei.
Conoscevo la metafora sproporzionata con cui gli umani descrivevano la tristezza: 'cuore spezzato'. Melanie stessa ricordava di averla usata. L'avevo sempre ritenuta un'iperbole, una convenzione. Perciò non mi aspettavo di provare dolore al petto. La nausea sì, il respiro mozzato in gola sì, e anche le lacrime che mi bruciavano gli occhi. Ma cos'era lo squarcio che sentivo all'altezza del petto? Una reazione insensata e irrazionale. Non solo mi sentivo squarciata, ma anche strapazzata, sballottata in tutte le direzioni. Perché anche il cuore di Melanie si spezzò, e fu una sensazione distinta dalla mia, come se un organo in più fosse spuntato a compensare la nostra doppia consapevolezza. A doppia mente, doppio cuore. E doppio dolore.
Insomma, Wanda è costretta ad affrontare una continua aggressione fisica, sensoriale, emotiva, e non c'è tregua nel periodo di prova che i ribelli le fanno scontare. Tra chi la ignora, chi la insulta apertamente e chi tenta di ucciderla, ci sono solo tre persone che le danno il beneficio del dubbio: Jeb, che capisce subito che Wanda è innoqua, che è incapace di odio e di violenza e dalla quale vuole imparare; Jamie, che unisce l'amore per la sorella all'affetto per Wanda ed è incapace di distinguerle, e Ian, che all'inizio voleva ucciderla e poi ha capito che lei è il male minore, che è troppo gentile e non ha colpe per meritarsi un trattamento così incivile.
Poco alla volta la situazione cambia, e Wanda riesce a farsi accettare dal gruppo proprio perché collabora, aiuta, sostiene e non nasconde mai i suoi sentimenti, è impossibile fraintendere quello che pensa e quello che fa perché è trasparente e indifesa. Così Jared smette di maltrattarla e impara a vedere la sua individualità oltre a quella di Melanie, Jamie continua a trattarla come un'amica e Jeb le affida compiti e segreti come se fosse una di loro. E Ian, che è un personaggio che all'inizio non sembra essere per niente importante, si prende poco alla volta un pezzettino di cuore con la sua gentilezza, con la sua accettazione per Wanda e con l'affetto disinteressato che le regala.
La delicatezza e la precisione con le quali la Meyer descrive i pensieri di Wanda sono la parte più bella del romanzo. Ci si dimentica in fretta della natura fantascientifica della trama, della questione alieni e del pericolo per l'umanità, perché attraverso Wanda la Meyer ci sbatte in faccia alcuni dei nostri difetti più comuni e forse più distruttivi: la tendenza a diffidare del diverso, il ricorrere alla violenza come forma di autodifesa, il non sforzarsi di capire e accettare e l'incapacità di autocritica.
Da Wanda impariamo anche che essere umani ed essere imperfetti e fallibili non è sempre un male, perché si ama e si vive con un'intensità che non ha pari e che, oltre a grandi eccessi di violenza ci sono anche picchi di altruismo e di gentilezza.
La lezione più difficile, però, ce la insegna Wanda. Il suo sacrificio in nome dell'amore strappa il cuore ma è anche la soluzione più coerente per lei, perché secondo la sua natura distruggere o cancellare non è accettabile, ridare la vita, invece, è un sacrificio più che accettabile.
Qui, per forza di cose, mi devo fermare. Sono stata fortunata, però, perché avevo già tra le mani l'edizione con il capitolo finale aggiuntivo. Il pensiero che avrei potuto leggere L'Ospite senza quella parte, finirlo con quella fine mi ha fatto salire l'ansia. Lo avrei accettato, ci avrei pianto sopra ma lo avrei accettato, e non nego che il finale alla e vissero tutti felici e contenti mi è sembrato un po' troppo e troppo forzato rispetto al resto del romanzo, ma l'ho accettato perché ne avevo bisogno e perché porca miseria Wanda se lo merita.
Quindi, per favore, leggetelo. Dategli una possibilità anche se l'inizio vi sembrerà lento, non mollate e credete in Wanda e lei non vi deluderà, anzi le vorrete proprio bene.

Nessun commento: