22 febbraio 2016

Kiera Cass
The Selection

Serie The Selection 1
Titolo originale The Selection

Trama
Sperling & Kupfer
pag. 298 | € 9,90 
Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo. A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile, premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare...

Trama

E fu così che l'entusiasmo scemò gradualmente fino a sparire completamente.
Quando ho preso The Selection in biblioteca la speranza di avere tra le mani una serie molto carina è stata brutalmente ridimensionata dal giudizio che mi sono trovata a dare.
Era da un bel po' di tempo che puntavo la Cass - vuoi per copertine meravigliose, vuoi perché ne parlavano tutti - ma ci ho messo il mio solito tempo per decidermi a provarla. Non so perché ero convinta che fosse di un certo tipo, sta di fatto che ho iniziato il primo romanzo decisamente entusiasta, per poi trovarmi alla fine tutto tranne che.
Mi dicevo, sarà un fantasy appassionante, sarà ricco di cattiverie e passioni, avrà personaggi complessi e interessanti, e invece no. No, no, no, no. No a tutto, praticamente, anche se l'idea è ottima e quasi sicuramente leggerò il secondo per capire se la mia è stata solo una sfortunata prima impressione.
Con uno sfondo post apocalittico, dove le nazioni sono ribaltate, le società divise in caste, le potenze economiche ben diverse da quelle di oggi, i vecchi Stati Uniti - ora con il nome di Illea - sono governati da un regno con tanto di re, regina e principe. Per loro la tradizione vuole che i figli maschi cerchino moglie attraverso un sorteggio, una sorta di lotteria che pesca tra le caste tutte le candidate idonee. Queste 35 ragazze verranno sradicate dalle loro famiglie e piantate a palazzo per gareggiare al ruolo di moglie per il giovane principe. Questa gara ad eliminazione è una copia in versione soap opera di Hunger Games, una trasposizione romantica di un gioco che, di base, è una carognata cosmica.
Naturalmente la somiglianza tra i due romanzi finisce proprio con l'idea della selezione. La Cass si allontana subito dalla violenza e sfrutta il sorteggio per farne una sorta di gioco delle coppie, un reality show - altra somiglianza con Hunger Games - dove la scelta viene mandata in diretta per il popolo.
Diciamo la verità, a me non interessa la similitudine con la Collins, Hunger Games non mi era piaciuto e vedere che un'autrice ha preso i punti di forza per adattarli alla sua storia mi aveva incuriosita tantissimo. Sapere, poi, che tutto il romanzo ha uno spiccato tono romantico e frivolo mi ha convinta definitivamente.
Purtroppo, come ho già detto, le aspettative non hanno trovato riscontro.
Tralasciamo un paio di cose su cui non posso esprimere un giudizio negativo, lo stile e il target, e concentriamoci su quello che non mi è andato giù. In un romanzo - di qualsiasi genere ma in particolare quelli romantici - le descrizioni dei personaggi sono fondamentali. Non puoi limitarti a dire il colore dei capelli e degli occhi, o dilungarti sui vestiti, devi entrare nel dettaglio del viso e della fisicità, rendere reali e definiti quelli che sai essere i protagonisti della storia. La Cass ha fatto un lavoro discreto con America, che è la protagonista, ma non raggiunge la sufficienza né con Aspen, né con Maxon. Anzi, con il principe ha proprio tralasciato di dare un'immagine che sia chiara, che aiuti il lettore a vederlo con l'occhio interiore. Per me Maxon è stato fumoso per tutto il libro, un personaggio che c'è, che assume un ruolo importante e per quasi tutto il romanzo si muove, parla, agisce e interagisce, eppure è senza faccia. Quello che avrebbe dovuto essere un personaggio chiave, diventa un'ombra che può contare solo sulle parole per emergere.
Arriviamo così alla seconda cosa che non mi è piaciuta. Va bene che il target è Young Adult, va bene che è molto pudico, va bene che la storia si distribuisce in più volumi e che per forza non si può fare tutto subito, però ho trovato che i personaggi fossero troppo infantili. I dialoghi sfiorano una banalità che non aiuta a dare un giudizio positivo, Maxon è un ragazzino che in nessuna occasione si eleva - e non è così piccolo di età - ma rimane ancorato a parole e gesti che solo un bambino potrebbe avere. Si può dire quasi la stessa cosa per America che oscilla pericolosamente tra l'essere una sedicenne credibile e comportarsi come una creatura con zero buon senso.
Insomma, il reparto personaggi secondo me lascia un po' a desiderare ma spero che nel corso dei seguiti questo aspetto migliori. Non dico molto, mi basta solo che ci siano dettagli a sufficienza per immaginarmi almeno le loro facce.
Per quanto riguarda il resto, invece, The Selection è sicuramente un romanzo leggero, velocissimo da leggere e che richiede uno sforzo minimo: è talmente impalpabile che lo si può bruciare in un giorno solo e, anche se non lascia granché, è abbastanza gradevole da lasciarti la voglia di continuare la lettura della serie.
Del resto è quello che farò anche io, il primo romanzo mi è piaciuto con qualche riserva e allora mi butto sui seguiti per vedere se possiamo trovare un accordo o separarci senza rimpianti.

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